Con la pausa estiva ormai alle spalle, il Circus della F1 è pronto a riaccendere di nuovo i motori per il 12° appuntamento di questa stagione 2021. A fare da scenario alla riapertura delle ostilità sportive sarà la splendida cornice del circuito di Spa-Francorchamps, l’inconfondibile e iconico nastro d’asfalto incastonato tra le Ardenne.
Quella belga è una pista che dal momento della sua nascita – negli ormai lontanissimi anni ’20 – ha subito numerose modifiche nel suo layout, ritrovandosi ad avere un disegno simile a quello che conosciamo noi oggi solamente a partire dagli anni ’70: in quel periodo infatti 7 km dell’originario tracciato vennero eliminati, trasformando la pista da semi-permanente a permanente. Sono ben 19 le curve di questo circuito che, nei giorni dei Tilkodromi, sembra appartenere ad un’altra epoca: 9 sono a destra e 10 a sinistra, per una lunghezza complessiva di ben 7,004 km. SPA è il circuito più lungo dell’intero calendario, ed è per questo che per percorrere i canonici 300 km e poco più (308,052 per la precisione) ai piloti del Circus basterà percorrere solamente 44 giri. Il tracciato delle Ardenne, con i suoi lunghissimi rettilinei ed i curvoni ad alta percorrenza, è notoriamente uno dei più probanti per i propulsori, dato che si viaggia con l’acceleratore completamente pigiato per il 72% del tempo sul giro facendo registrare un consumo medio di carburante pari a 2,50 kg/giro. Anche gli impianti frenanti sono messi sotto esame piuttosto duramente dallo storico circuito belga, con Brembo che classifica Spa-Francorchamps come uno dei circuiti più impegnativi per dischi e pinze.
Nel corso di ciascun giro i piloti pigeranno il pedale del freno per meno di 13″3, vale a dire il 13% complessivo del tempo trascorso in gara. La decelerazione media si attesta sui 4,3 G, con 158 kW/h dissipati nell’arco dell’intero GP: un valore molto basso, che consentirebbe solamente di alimentare per un giorno intero 10 vasche idromassaggio di medie dimensioni. La frenata più impegnativa del circuito è quella della Bus Stop, nella quale le monoposto passano da 333 a 92 km/h percorrendo 134 m in 2″78 e subendo una decelerazione di 5,9 G. Poco stressata è la trasmissione, con 44 cambi marcia registrati nel corso di ogni giro, mentre la forza G più elevata in percorrenza di curva i piloti la subiranno nella lunga piega sinistrorsa di Pouhon, dove per ben 2″ il picco sarà molto vicino ai 5,3 G.
Due saranno le zone DRS, ciascuna con il proprio Detection Point. La prima sarà posizionata sul lunghissimo rettilineo del Kemmel – con il Detection Point piazzato tra La Source ed il Raidillon -, mentre la seconda sarà sul rettifilo di partenza / arrivo, con il Detection Point sito prima della staccata della nuova Bus Stop. Le velocità massime dovrebbero essere nell’ordine dei 330 km/h, e con le due zone DRS si cercherà di migliorare il numero di sorpassi andati in scena nel corso del GP del 2020, quando ne sono stati messi a segno solamente 34.
Si attesta al 64% la probabilità di veder scendere in pista la Safety Car, mentre con una corsia box lunga 389 m si prevede che per completare un pit stop ottimale possano volerci 18″6. Il giro più veloce appartiene a Valtteri Bottas, che nel 2018 ha fermato il cronometro sull’1’46″286, mentre l’edizione 2020 del GP del Belgio ha visto trionfare Lewis Hamilton, transitato sotto la bandiera a scacchi davanti a Valtteri Bottas e a Max Verstappen.
Pirelli a SPA ha messo a disposizione di team e piloti le Hard C2, le Medium C3, e le Soft C4, vale a dire i compound intermedi della gamma. Il circuito belga non presenta un asfalto particolarmente abrasivo, con le difficoltà per le coperture italiane che arrivano invece dagli elevatissimi carichi verticali ed orizzontali a cui sono sottoposte nei lunghi curvoni tra le Ardenne. “Il GP del Belgio è la nostra terza visita a Spa nel giro di un mese, ma in contesti molto diversi: prima per la 24 Ore di Spa, poi per il Rally di Ypres – che ha avuto la sua giornata finale proprio a Spa – e adesso per la Formula 1” – dice Mario Isola – “Le sfide di questa pista, specialmente in relazione alla variabilità del meteo, sono risapute, così come i carichi a cui sono sottoposti i pneumatici. L’anno scorso i primi tre classificati hanno superato le qualifiche con mescola medium mentre la soft, pur garantendo un grip maggiore, ha richiesto più gestione, motivo per cui non è stata la scelta preferita per la gara. La maggior parte dei piloti è passata da medium a hard con un pit stop in regime di safety car, entrata in scena all’undicesimo giro. Quindi potremmo vedere un mix interessante di strategie quest’anno”. Una delle più grandi incognite del circuito belga è il meteo, che quest’anno potrebbe essere decisamente poco clemente rispetto al recente passato: le previsioni parlano infatti di possibilità di pioggia in tutti e tre i giorni, con temperature nell’ordine dei 17°.
Il GP del Belgio sarà un’esclusiva di Sky Sport F1 (canale 207), con TV8 che proporrà qualifiche e gara in differita. Ecco tutti gli orari del fine settimana
Venerdì 27 agosto
11:30 – 12:30 ⇒ FP1 | diretta Sky
15:00 – 16:00 ⇒ FP2 | diretta Sky
Sabato 28 agosto
12:00 – 13:00 ⇒ FP3 | diretta Sky
15:00 ⇒ Qualifiche | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 18:00
Domenica 29 agosto
15:00 ⇒ GP Belgio | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 18:00