Prima della lunga pausa estiva, il Motomondiale fa tappa alla cattedrale di Assen che torna ad ospitare le tre classi dopo l’assenza forzata del 2020. Assenza storica quella dello scorso anno, dato che la pista olandese era l’unica ad aver sempre il Motomondiale sin dalla sua istituzione nel 1949.
Secondo i tecnici Brembo il TT Circuit Assen rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 1, il più basso del campionato 2021, inferiore ai 2 punti di Phillip Island e Portimao. Ad Assen la velocità massima arriva a 310 km/h e le numerose curve veloci garantiscono un ottimo raffreddamento degli impianti frenanti.
Il TT Circuit Assen è molto guidato, con parecchi curvoni veloci e una sola curva secca che peraltro presenta un calo di velocità inferiore ai 180 km/h. Fatta eccezione per Le Mans, nelle piste su cui si è già corso quest’anno c’è sempre stata almeno una frenata con una decelerazione superiore ai 200 km/h, con punte vicine ai 250 km/h.
Ad ogni giro del TT Circuit i piloti della MotoGP utilizzano i freni dieci volte, per un uso complessivo dei freni di 29 secondi/giro equivalenti al 31 per cento della durata della gara. Anche per il Mondiale Superbike, che sarà qui impegnato fra un mese, le frenate sono 10 ma l’utilizzo dei freni è di poco superiore ai 26 secondi al giro, anche se il carico sulla leva del freno delle derivate di serie è di quasi 38 kg al giro a fronte dei 36,6 kg della MotoGP.
Solo una frenata è considerata altamente impegnativa per i freni mentre 8 sono di media difficoltà e la restante è light. La frenata in discesa a destra della curva Haarbocht (curva 1) è quella più difficile: le moto ci arrivano a 285 km/h e i piloti frenano per 4,3 secondi in cui percorrono 221 metri. Per raggiungere i 111 km/h necessari per impostare la curva i piloti esercitano un carico di 5,3 kg sulla leva e subiscono una decelerazione di 1,5 g.