Nell’articolo di anticipazione alla prima edizione del Rally di Croazia, si era anticipato un Rally apertissimo, in cui era sostanzialmente impossibile prevedere un vincitore. Si era altresì segnalato come, essendo di gran lunga il meno esperto tra i big per quanto riguarda le gare su asfalto, il più in difficoltà sarebbe potuto essere Kalle Rovanpera.
Non so se il sottoscritto sia un mago nel leggere le gare o se abbia lanciato qualche maleficio, fatto sta che l’enfant prodige finlandese non è riuscito a completare più di 5 km di gara, andando a sbattere nella prima speciale e finendo in un fosso, fortunatamente senza danni per sé ed il suo copilota. Come un novello Giorgio Rocca, il leader del Mondiale ha lasciato stampato il miglior primo intertempo della corsa, segnale del fatto che stesse spingendo fin da subito, ma il botto subìto lo costringerà certamente ad abbandonare la testa della classifica iridata al termine dell’evento.
Al comando della corsa è così salito Thierry Neuville, il quale è rimasto davanti a tutti per tutto il giorno senza tuttavia andare ad accumulare vantaggi incolmabili. La peggior imprecisione di una giornata altrimenti impeccabile è stata commessa lungo la PS 5, in cui un mezzo testacoda gli è costato qualche secondo, ma le 3 speciali conquistate in apertura di giornata gli hanno consentito di avere un margine sufficiente per non perdere posizioni.
Attenzione però, perché Sebastien Ogier ha concluso questo venerdì andando a tutta, vincendo le ultime 3 speciali e tagliando il distacco nei confronti del belga da 12.9 a 7.7 secondi. Nelle prime fasi il fenomeno francese ha trovato qualche difficoltà, faticando nell’interpretazione di alcuni tratti con molta ghiaia in strada e rischiando seriamente rischiato di emulare Rovanpera lungo la PS 1, ma è riuscito ad invertire la rotta dopo il passaggio al Parco Assistenza, tramutandosi nella più seria minaccia per la gara di Neuville.
Segue ad un’incollatura il compagno di team Elfyn Evans, (+8.0), sempre ad un passo da tempi di Neuville ma capace di fare sua solamente la PS 3. Sostanzialmente impeccabile per tutta la giornata, il gallese completa meritatamente il pacchetto di mischia che, salvo imprevisti, andrà a giocarsi il trionfo.
Troppo elevato il distacco di Ott Tanak (+31.9), per pensare di giocarsi qualcosa di importante senza aiuti da parte dei corridori che lo precedono. La giornata dell’estone è stata decisamente singolare, con il #8 che ha alternato speciali al livello dei migliori ad altre in cui ha pagato anche più di 10 secondi a causa della poca confidenza trovata nei tratti più sporchi della strada.
Craig Breen (+54.8) ha speso la propria giornata nel tentativo di tornare a domare una World Rally Car su asfalto, un qualcosa di non semplice considerando che si tratta di una combinazione mai vista in eventi competitivi dal lontano Rally di Spagna 2018. L’irlandese, curiosamente preferito al ben più quotato Sordo, fa comunque del suo meglio piazzandosi al quinto posto, davanti alle Ford.
Le auto di casa M-Sport chiudono come di consueto il novero degli ufficiali, con Adrien Formaux (+1:14.7) che esordisce alla grande nella massima categoria, mettendosi davanti al più esperto Gus Greensmith (+1:21.7). I due sono stati a tratti vicini ai migliori, e vanno così a chiudere una giornata promettente per la casa semi-privata. Certo, il fatto che il loro primo pilota sia dietro ad uno che ha corso le prime PS in carriera proprio nella giornata di oggi, è un fattore che potrebbe far riflettere.
Chiudono la graduatoria delle WRC Pierre-Louis Loubet (+1:31.5) e Takamoto Katsuta (+2:23.2), con quest’ultimo incappato in diversi errori tra cui un testacoda ed una foratura che gli sono costati diverso tempo.