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Mai più “è finito fuori traiettoria” in telecronaca: vinta la battaglia legale sul marchio registrato





Vittoria. Vittoria su tutta la linea. Si è conclusa così, nel migliore dei modi possibile, la battaglia legale che nel silenzio e nel riserbo abbiamo portato avanti sin dai primi mesi del 2017. E si è conclusa con un successo che non lascia adito a repliche, ricorsi o ripensamenti.

© Bryn Lennon / Getty Images
© Bryn Lennon / Getty Images

Bisogna compiere almeno un paio di passi indietro, per comprendere la situazione nella sua totalità. Spostiamo le lancette dei nostri orologi fino a tornare a marzo 2017, il primo mese di gare successivo alla fondazione del sito sul quale state leggendo questo articolo. Nei GP di apertura delle stagioni di Formula 1 e MotoGP, in più di un’occasione durante le dirette TV, i vari telecronisti hanno utilizzato i termini “fuori traiettoria” per indicare i piloti che finivano fuori, al di là, della tradizionale linea di gara.

Terminologia di uso comune, certamente. Ma terminologia che, nel momento esatto in cui il nostro sito è divenuto marchio registrato, ledeva i nostri diritti di proprietà intellettuale. E’ per questo motivo che ci siamo mossi giuridicamente, per difenderci nelle preposte sedi legali da un comportamento che consideravamo – e consideriamo tuttora – come un utilizzo non autorizzato di quella che è un’opera dell’ingegno nata al termine del 2016. “Il nome del sito è una proprietà intellettuale, come il sito stesso e gli articoli in esso contenuti” – dichiara il nostro legale, Giustino Della Madonna“Lo sfruttamento non adeguatamente retribuito di quello che è a tutti gli effetti un marchio registrato è un atteggiamento che lede anche i diritti relativi al copyright, ed è dunque deprecabile sotto qualsiasi punto di vista”. 

Il tribunale di Ripatransone, dinanzi al quale abbiamo deciso di far valere le nostre ragioni, ha pronunciato una sentenza destinata a cambiare per sempre il mondo della telecronaca in Italia: nessuno, durante il racconto di una gara, potrà infatti pronunciare l’espressione “fuori traiettoria” senza corrispondere al sito una certa somma – capace di variare di caso in caso – pagata per avere appunto utilizzato un marchio registrato. “Purtroppo la pronuncia del giudice non ci lascia scelta, mannaggia mannaggia” – ha detto Guido Meda, storica voce del motomondiale – “Ora dovremo necessariamente cambiare lessico, iniziando ad utilizzare delle perifrasi molto più complesse: ‘è finito fuori dalla linea di gara‘, ‘ha percorso la curva al di là della traiettoria‘ e simili. Cambierà per sempre il nostro modo di raccontare le corse, ma è un qualcosa contro il quale non possiamo fare nulla“. 

“La decisione del tribunale di Ripatransone è ineluttabile” – gli ha fatto eco April O’ Fish, storico delegato tecnico della FIA e ora responsabile del coordinamento europeo di Sky – “I nostri giornalisti non potranno più utilizzare l’espressione ‘fuori traiettoria’ in nessun contesto: troppo alte sono le cifre richieste dalla redazione del sito, la frequenza con cui vengono pronunciate quelle due parole renderebbe insostenibili i costi per qualsiasi TV”. “La nostra è una sconfitta legale che fa male. Se tutto questo articolo non fosse stato un pesce d’aprile ci sarebbe stato davvero da preoccuparsi”, ha concluso O’Fish.

 





Tags : f1formula 1Fuori Traiettoriamotogpmotogp 2021
Stefano Nicoli

The author Stefano Nicoli

Giornalista pubblicista, innamorato dal 1993 di tutto quello che è veloce e che fa rumore. Admin e fondatore di "Andare a pesca con una LMP1", sono EXT Channel Coordinator e Motorsport Chief Editor di Red Bull Italia, voce nel podcast "Terruzzi racconta", EXT Social Media Manager dell'Autodromo Nazionale Monza e Digital Manager di VT8 Agency. Sono accreditato FIA per F1, WRC, WEC e Formula E e ho collaborato con team e piloti del Porsche Carrera Cup Italia e del Lamborghini SuperTrofeo, con Honda HRC e con il Sahara Force India F1 Team. Ho fondato Fuori Traiettoria mentre ero impegnato a laurearmi in giurisprudenza e su Instagram sono @natalishow