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Moto3, le verità del GP del Qatar: Masia e Binder convincono, i rookies stupiscono





Lo spagnolo Jaume Masia (Red Bull KTM Ajo / KTM) vince il Gran Premio del Qatar riuscendo ad involarsi nell’ultimo dei 18 giri di gara. Chiudono il podio il rookie spagnolo Pedro Acosta (Red Bull KTM Ajo / KTM) ed il sudafricano Darryn Binder (Petronas Sprinta Racing / Honda). La classe più leggera del motomondiale si riconferma anche nel 2021 come una categoria divertente sebbene confusionaria, caratterizzata da grupponi di piloti in bagarre dalle prime curve fino alla bandiera a scacchi.

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Rookies

Sotto le luci della pista di Losail risplendono gran parte dei rookies di quest’anno. Dopo essersi giocati punto a punto il mondiale Moto3 junior nel CEV 2020, Izan Guevara, Xavier Artigas e Pedro Acosta approdano nel mondiale dei grandi mantenendo le aspettative pre-stagionali. Izan Guevara, 16enne maiorchino in sella alla GasGas #28, stupisce il paddock con una seconda posizione in qualifica alle spalle del ben più esperto Darryn Binder. Il campione del mondo junior 2020 non è da meno in gara: senza prendersi troppi rischi, rimane sempre nel gruppo di testa passando 7° sotto la bandiera a scacchi. Altrettanto impressionante risulta essere il weekend di Pedro Acosta. Il #37 del team KTM Ajo, classe 2004 di Murcia, non si fa intimidire dalla bagarre tipica della categoria, riuscendo a gestire con relativa tranquillità ed intelligenza tutte le dinamiche della gara. A due giri dal termine, prova la fuga con il ben più blasonato compagno di squadra Jaume Masia: riuscendo a resistere agli attacchi dell’allegro Darryn Binder, Acosta chiude la sua prima gara in Moto3 in seconda posizione a 0.042 dalla vittoria. Questo ragazzo ci farà divertire. Se il #28 e il #37 possono ritenersi soddisfatti, non si può dire lo stesso per l’altro debuttante da tenere d’occhio, Xavier Artigas. Il #43 in sella alla Honda del team Leopard si fa prendere dalla foga e dall’inesperienza facendo strike nelle prime fasi di gara. Il 17enne catalano battezza male una staccata e coinvolge in una caduta – sinceramente evitabile – John McPhee, Andrea Migno e Jeremy Alcoba, gettando ombre su un weekend di debutto comunque positivo.

Italiani

Il primo appuntamento stagionale non sembra girare per il verso giusto alla ben nutrita compagine italiana. Il migliore sotto la bandiera a scacchi è Niccolò Antonelli: il #23 – quest’anno in sella alla KTM del team Avintia Esponsorama Moto3 – chiude 6° a 0.899 da Jaume Masia, dopo aver tentato invano una fuga a due giri dal termine. Dopo un 2020 complicatissimo, chiudere in top ten è comunque un ottimo risultato per il 25enne di Cattolica. Si classifica 11° Romano Fenati: il #55 deve spremere la sua Husqvarna del team Sterilgarda Max Racing Team per una difficile rimonta dopo due long-lap penalty comminategli per jump start. Fuori dalla zona punti Stefano Nepa: il 19enne del team BOE Owlride chiude il primo appuntamento stagionale in sella alla sua KTM in 18° posizione, sempre lontano dal gruppo di testa: il suo compagno di squadra, Riccardo Rossi, cade al secondo giro. Per il resto, solo cattive notizie. Dennis Foggia e la sua Honda del team Leopard vengono infatti atterrati alla seconda curva del primo giro da Carlos Tatay. Stessa sorte infausta per Andrea Migno: il #16, alla prima apparizione con la Honda del team Snipers, viene atterrato da Xavier Artigas al terzo giro.

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Esame di maturità

Sebbene sia ancora troppo presto per fare previsioni, è innegabile il messaggio lanciato da Jaume Masia e Darryn Binder. Lo spagnolo #5 – approdato quest’anno in KTM con Ajo dopo una burrascosa stagione in Honda con Leopard – ed il sudafricano #40 – anch’egli approdato in un top team con la Honda della Petronas Sprinta Racing dopo un paio di stagioni in sella alla KTM del CIP Green Power – sembrano i più indicati a contendersi il titolo 2021. Il 20enne valenciano è sempre stato velocissimo ma a tratti fin troppo spregiudicato e competitivo, commettendo scorrettezze o furbizie che avrebbero potuto essere evitate. Il 23enne sudafricana, fratello di Brad, è sempre stato un animale da gara – generoso e funambolico – ma non quasi mai all’altezza per quanto riguardava la gestione complessiva del weekend. Questa prima gara della stagione sembra – invece – averci regalato due piloti non solo velocissimi ma anche maggiormente maturi e consapevoli dei mezzi tecnici a loro disposizione e delle loro potenzialità nel medio-lungo periodo. Sempre che i rookies non vogliano fare scherzi e scompigliare le carte, questi due probabilmente si contenderanno il titolo.

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