Dopo un Rally di Svezia dimezzato per mancanza di neve, un Rally del Messico monco a causa del lockdown che di lì a poco avrebbe colpito il paese Nordamericano e che ha scombussolato i piani di piloti, team ed organizzazione, il Mondiale Rally più assurdo di sempre giunge finalmente alla conclusione con la prima edizione dell’ACI Rally Monza.
Se del percorso ne abbiamo già discusso in un’altra occasione, ora vogliamo concentrarci sui protagonisti, ovvero coloro che si presentano all’Autodromo la possibilità matematica di portarsi a casa il titolo di Campione del Mondo Rally 2020. Per come si è evoluto questo Campionato, alcuni hanno decisamente più possibilità di altri, mentre soltanto uno tra essi ha il proprio destino saldamente nelle sue mani.
1. Elfyn Evans (111 pti. 50% di possibilità di vittoria, secondo noi)
Alzi la mano chi avrebbe scommesso sulla possibilità di vedere il gallese davanti a tutti ad una gara dal termine: non vedo molte braccia per aria. Alzi ora la mano chi invece avrebbe sperato in quest’eventualità: come per magia, l’aria si è riempita di mani sventolanti.
Su un fatto c’è ben poco da discutere: tanto per la sua travagliata storia professionale, quanto per il suo stile di guida spettacolare, quanto ancora per la sua proverbiale gentilezza ed affabilità, il #33 di casa Toyota è uno dei piloti preferiti dal pubblico. Per questo in molti sono stati molto felici quando, alla prima vera occasione in un top team, Evans si è subito dimostrato all’altezza dei migliori, vincendo già alla seconda gara e disputando una stagione caratterizzata da una costanza spaventosa.
Oltre ad essere l’unico in tutto il Mondiale a non aver fatto segnare nessuno 0 in classifica, il 31enne di Dolgellau è stato in grado di piazzarsi tra i primi 4 in tutti i 6 appuntamenti disputati fino a questo momento, meritandosi in questo modo la palma di favorito numero 1 per la conquista del titolo.
L’impresa non sarà semplice: per garantirsi il trofeo anche in caso di vittoria di Ogier, il leader del campionato sarebbe costretto a classificarsi quinto ed a piazzarsi davanti al rivale in Power Stage, o a classificarsi quarto pagando 3 posizioni in Power Stage, o ancora a salire sul podio, prescindendo così dai punti bonus: delle combinazioni assolutamente tutt’altro che scontate, specialmente in una gara così particolare che già si preannuncia assolutamente imprevedibile.
2. Sebastien Ogier (97 pti, -14 da Evans. 40% di possibilità di vittoria, secondo noi)
Il secondo grande indiziato è colui che cerca di replicare l’impresa compiuta in Formula 1 da Lewis Hamilton: un risultato positivo in questa corsa andrebbe a significare settimo titolo iridato, diventando il secondo nella storia della categoria a riuscire nell’impresa, mentre sarebbe il primo pilota nella storia del Mondiale Rally a vincere un campionato piloti al volante di 3 case diverse (Volkswagen, Ford, ed ora Toyota).
C’è dunque tantissimo in palio per il francese, al quale, a differenza del suo avversario, non basterebbe un trionfo in terra italiana per ottenere il risultato sperato. Nell’economia del suo campionato pesa tantissimo il ritiro patito al Rally di Turchia, senza il quale sarebbe probabilmente ad armi pari se non davanti al gallese.
A suo favore, tuttavia, giocano le condizioni meteo: per un pilota storicamente velocissimo al Rally di Montecarlo, le condizioni miste asfalto/ghiaccio/neve che si prospettano per le difficilissime prove del sabato lo collocano come favorito #1 per questa gara, mentre tanti piloti potrebbero patire le difficoltà di una corsa che promette un tasso di ritiri decisamente elevato.
3. Thierry Neuville (87 pti, -24 da Evans. 8% di possibilità di vittoria, secondo noi)
Per Neuville, i conti da fare sono decisamente più semplici: qualsiasi risultato diverso dalla vittoria, infatti, escluderebbe matematicamente il pilota belga dalla competizione per il primo posto in campionato. E, anche se arrivasse l’agognato trionfo in Brianza, sarebbero comunque necessarie una gara sottotono di Ogier ed un disastro di Evans, al fine di avere delle speranze di vincere il suo primo Mondiale.
Nonostante la forma recente del belga sia assolutamente positiva, con due secondi posti consecutivi in Turchia ed in Sardegna, i due zeri ed il sesto posto ottenuti a cavallo della pausa Covid mettono l’alfiere di casa Hyundai in una posizione molto difficile, al termine di una stagione che pure era cominciata con la prima vittoria in carriera nel maledetto Rally di Montecarlo.
Il belga, tuttavia, non ha ancora perso le speranze: gli uomini Hyundai hanno disputato molti più km su asfalto in questa stagione, tanto in competizione, quanto in test, e quest’esperienza potrebbe dimostrarsi cruciale in una corsa che, per buona parte, sarà disputata su una superficie ad altissima aderenza come quella dell’Autodromo.
4. Ott Tanak (83 pti, -28 da Evans. 2% di possibilità di vittoria, secondo noi)
Se sembrava difficile la situazione di Neuville, quella di Tanak è la posizione di un uomo che attende un vero e proprio miracolo. A ridosso della testa della classifica dopo la gara di casa, l’estone è stato in grado di marcare soltanto 17 punti nelle successive 2 uscite, prevalentemente a causa di sfortune meccaniche.
Il risultato è che l’estone è obbligato a vendicare la gara sarda con una vittoria all’ACI Rally Monza, classificandosi inoltre tra i primi 3 in Power Stage, e sperando che Evans non riesca a completare la corsa, mentre anche Ogier dovrebbe deludere e Neuville non dovrebbe tirargli scherzi nella PS conclusiva.
La lista di condizioni che dovrebbero verificarsi è talmente lunga, che al il #8 di casa Hyundai conviene dimenticarsela completamente e concentrarsi nella ricerca del miglior risultato possibile. E a quel punto, come dicono oltralpe, que sera sera.