Fernando Alonso è tornato al volante di una vettura di Formula 1. Lo ha fatto a Barcellona, sull’asfalto del Circuit de Catalunya, a bordo di una delle Renault R.S. 20 impegnate nel Mondiale 2020. E’ stato solamente un assaggio, quello del #14, con i cordoli del Montmelò: l’asturiano, chiamato a sostituire il partente Daniel Ricciardo a partire dalla stagione 2021, è sceso in pista percorrendo i 100 km che la FIA mette a disposizione di ciascuna scuderia per effettuare il proprio filming day.
Nessuna indicazione sui tempi messi a segno dunque, così come nessuna velleità di sfidare – per il momento – il cronometro. Quella di oggi per Fernando Alonso è stata una vera e propria sgambata, una presa di confidenza nuda e cruda: era dall’aprile 2019 che l’asturiano non tornava a guidare una monoposto di Formula 1 (all’epoca si trattava di una McLaren), e seppure da quel dì il due volte Campione del Mondo iberico non sia rimasto affatto con le mani in mano guidare una vettura simile è qualcosa di totalmente diverso rispetto a tutto ciò che il mondo del Motorsport ha da offrire.
Fa sempre bene dunque rompere il ghiaccio in momenti privi di pressione, soprattutto se test simili servono a far scoprire che, a quasi due anni dal proprio ultimo weekend di gara, le sensazioni continuano a rimanere buone. “E’ stato davvero fantastico riuscire a guidare di nuovo un’auto simile dopo quasi due anni” – ha dichiarato Fernando Alonso – “Tornare a percepire la velocità, il modo in cui tutto accade rapidamente, curva dopo curva, le prestazioni in frenata e tutto ciò che una monoposto di Formula 1 ha da offrire è stato davvero bello“. Come scrivevo poche righe più sopra, nessuna fretta per l’asturiano quest’oggi: trattandosi di un filming day, l’unica cosa che il #14 ha potuto provare a mettersi dietro sono stati infatti i droni utilizzati per le riprese. Tuttavia, i pochi giri messi a segno dal pilota di Oviedo gli sono comunque tornati utili per iniziare a capire come – e dove – la Renault R.S. 20 sia migliore rispetto all’ultima monoposto di Formula 1 da lui guidata. “La macchina è stata davvero una piacevole sorpresa“ – ha infatti detto Alonso – “Sappiamo che la macchina negli ultimi GP è andata forte, e infatti ho da subito percepito un buon grip ed un ottimo potenziale. L’ultima volta che ho guidato un motore Renault è stato nel 2018, e da quel punto di vista ho subito notato un enorme passo avanti: la cosa è positiva, perché quel particolare aspetto è piuttosto importante nella F1 odierna. Tutto ha funzionato a dovere. Non sono riuscito a massimizzare la performance della macchina perché non sono ancora all’altezza, ma sono felice per come sia andata la giornata”.
“Con la squadra mi sono sentito a casa sin dal primo giro” – risponde Alonso a chi chiede come sia il rapporto con la sua vecchia-nuova squadra – “C’è un’atmosfera, ad Enstone e nel team, per cui tutto ciò che fanno è così semplice e logico. Mi sento a mio agio in Renault: moltissime persone con cui ho lavorato in passato le ho ritrovate ancora oggi, e quando lavori con uomini che conosci tutto diventa più semplice”. Definito “uno squalo affamato” da quel Cyril Abiteboul che a breve diventerà suo Team Principal, a Fernando Alonso è stato chiesto se il podio di domenica nel GP dell’Eifel abbia cambiato la sua attitudine e le sue aspettative in vista della stagione 2020. “Dopo la gara dello scorso weekend sono sempre lo stesso, sono consapevole di cosa il team potrà ottenere nei prossimi mesi e so che le prospettive per il futuro sono buone” – ha detto l’asturiano – “Il podio è una cosa che si sapeva sarebbe accaduta prima o poi, ora dobbiamo fare in modo che prosegua il trend di questi ultimi mesi”. “Dobbiamo mantenere questa progressione anche in futuro, soprattutto in vista del 2022, e credo che sappiamo esattamente come fare“, ha infine concluso il #14.