Al mondo esistono delle frasi il cui significato è in grado di cambiare radicalmente a seconda della persona che le pronuncia. “Speriamo di lottare con le Ferrari” è una di quelle: se a dire una cosa simile fosse che so, Toto Wolff o Christian Horner, vorrebbe dire che le monoposto di Maranello sono le vetture da battere e che dunque gli uomini in Rosso possono essere soddisfatti. Se a pronunciare quelle parole è però il Responsabile delle Performance del Veicolo della Williams – di questa Williams -, vuol dire che in Casa Ferrari c’è ben più di qualcosa che non va.
“Siamo speranzosi di poter lottare con le Ferrari” è proprio quello che, al termine della giornata di sabato del GP del Belgio, Dave Robson (il poco più sopra citato Responsabile) ha pronunciato davanti ai media nelle interviste di fine giornata. “Ovviamente quando siamo arrivati a Spa non ci saremmo mai aspettati di poter lottare con le Ferrari” – ha detto Robson – “Avevamo visto che erano andate piuttosto in difficoltà già al venerdì, ma nonostante questo siamo comunque rimasti piuttosto sorpresi. Quindi, per quanto riguarda la gara, confesso che siamo abbastanza fiduciosi di poter lottare con loro“.
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“Non vedo perché non dovremmo sperare di farcela. Non sembravano troppo carichi di carburante nelle simulazioni di passo gara del venerdì, quindi magari potremmo stargli vicino e lottare con loro“ – prosegue il Responsabile delle Performance della squadra di Grove – “Il giorno importante è chiaramente la domenica, ma siamo soddisfatti per esserci piazzati con entrambe le vetture in una posizione che ci permetterà di battagliare con Alfa Romeo e Haas. Dopodiché, a quel punto, se riuscissimo a mettere pressione anche sulle Ferrari potremmo avere tutte le carte in regola per fare un’ottima gara…”
Con circa 7 decimi al giro a separare i long run delle SF1000 da quelli delle FW43, l’auspicio di Robson parrebbe quantomeno ottimistico. Il GP del Belgio è tuttavia una gara dalle mille incognite, e chissà che alla fine dei 44 giri previsti sull’asfalto delle Ardenne non ci si ritrovi a dover dare ragione all’ingegnere di Casa Williams.