“Lo vedremo sicuramente in Alpha Tauri, prima o poi.” Queste le parole che il team principal della scuderia di Faenza Franz Tost ha dedicato a Yuki Tsunoda, nuova stella del vivaio Red Bull. Classe 2000, legato ai Tori dalla fine del 2018, il giovane Nipponico potrebbe rappresentare il jolly che mette d’accordo tutti nell’Academy a firma Helmut Marko.
L’avventura di Yuki Tsunoda nel mondo delle corse cominciò all’età di 10 anni, nel 2010, ma bisognerà aspettare sei anni prima che il Giapponese cominci a farsi notare dai piani alti del motorsport.
Nel 2016, infatti, Tsunoda prese parte come off-sider a due appuntamenti della Formula 4 giapponese. All’esordio assoluto in monoposto dopo sei anni di karting, sullo storico circuito di Suzuka il pilota di Kanagawa non sprecò il tempo in presentazioni: pronti, via, e Yuki subito ammirò il panorama dal secondo gradino del podio.
La sua prima stagione completa in Formula arrivò col nuovo anno: nel 2017 Yuki prense parte all’intero campionato F4 per chiudere in quarta posizione assoluta.
Nel 2018 infine l’incoronazione e il riconoscimento: sette vittorie e il trionfo iridato portarono Helmut Marko a bussare alla sua porta.
Red Bull non perse tempo e decise di portare subito il Giapponese nella tana dei leoni: l’Europa.
Lo spietato banco di prova messo in piedi dalla nuova Formula 3 e dall’Euroformula Open trovò preparato il nuovo rampollo taurino: nel 2019, al primo anno nel Vecchio Continente, Tsunoda conquistò una vittoria ed il quarto posto assoluto in Euroformula, nonostante la contemporanea partecipazione alla F3 gli abbia impedito di prendere parte a due appuntamenti.
Nella categoria cadetta del Circus, Yuki corse con Jenzer Motorsport, squadra ben lontana dai vertici della classifica. I 67 punti totalizzati dal team nel 2019 portano tutti la sua firma, con tanto di vittoria a Monza e nono posto in campionato.
Ma più in alto, più precisamente in terza posizione, sedeva un altro pilota Red Bull Junior: Jehan Daruvala, Indiano, che aveva appena concluso una solida stagione.
Quando c’è da scegliere, si sa, Marko predilige lo scontro diretto: i due giovani vennero entrambi catapultati in Formula 2 per il 2020, entrambi al volante della Carlin, per non lasciare adito a dubbi.
Al giro di boa del campionato, classifica alla mano Tsunoda non ha voluto lasciare spazio a qualsivoglia discussione: quarto posto iridato con 82 punti in saccoccia contro i 18 che valgono a Daruvala una mesta quindicesima posizione.
L’Indiano è inoltre fin da subito parso poco a suo agio al volante della Formula 2: raramente competitivo, troppo spesso falloso. Come quando in Austria commise un madornale errore di valutazione in frenata che mise fuori gioco Luca Ghiotto e rovinò la gara a Guanyu Zhou.
Sul medesimo tracciato, la settimana successiva, in tutta risposta Tsunoda stava dominando la pioggia della Stiria: dopo essersi portato a casa le prove libere e la poleposition, il Giapponese aveva preso il largo -con tanto di giro veloce- nella Feature Race.
A guastargli prematuramente la festa ci pensò un problema alla radio che gli impedì di essere richiamato ai box nel momento opportuno e lo costrinse così a cedere il passo a Shwartzman.
La sorte si sdebitò a Silverstone: Tsunoda passò la gara aspettando saggiamente di vedere come si sarebbe dipanato il conflitto interno in casa Prema. Così, quando Mick Schumacher chiuse la traiettoria a Robert Shwartzman in un ottimistico tentativo di sorpasso, il contatto tra i due alfieri FdA regalò la vittoria al Giapponese.
A questo punto torniamo alle parole di Franz Tost: “Prima di tutto, Red Bull e Honda stanno supportando Tsunoda perché è un pilota fantastico. E’ un pilota di grande talento, ha tante qualità che ha mostrato in Formula 3 lo scorso anno e che sta mostrando anche quest’anno. Mi aspetto di averlo in Alpha Tauri, prima o poi“.
Proprio così: Tsunoda potrebbe essere il jolly che mette d’accordo tutti. Oltre all’evidente talento sin qui dimostrato, avere un pilota del Sol Levante tra le proprie fila è ciò che Honda brama di più in assoluto. Inoltre un’apertura al mercato giapponese fa sicuramente gola anche a Red Bull come produttrice di energy drink.
Quanto tempo ci vorrà per vederlo in Formula 1? Difficile da pronosticare, ma se Tsunoda dovesse già a fine anno racimolare i punti necessari per il conseguimento della superlicenza, i sonni in casa Kvyat potrebbero essere particolarmente tormentati.