Antonio Felix Da Costa. E’ questo il nome che andrà ad aggiungersi a quelli di Nelson Piquet jr, Sebastien Buemi, Lucas Di Grassi e Jean Eric Vergne sull’albo d’oro della categoria elettrica. Il portoghese, autore di un’ottima stagione è esploso definitivamente al ritorno dal lockdown, vincendo nelle prime due gare a Berlino e piazzandosi quarto e secondo nelle gare 3 e 4. Gare che sono state vinte da Maximilian Guenther su BMW per un trionfo tutto tedesco e da Jean Eric Vergne con l’altra DS, che festeggia così anche il titolo costruttori.
A NEW FORMULA E CHAMPION IS CROWNED! Congratulations @afelixdacosta ???? pic.twitter.com/PEmjqRR7fi
— ABB Formula E (@FIAFormulaE) August 9, 2020
Gara 3
Questa volta a partire dalla pole non è Da Costa, solo ottavo, come gli ultimi due appuntamenti, ma il compagno di squadra Vergne, che precede Guenther e D’Ambrosio. Al via il campione in carica è lesto, mentre dietro il belga riesce a sopravanzare il tedesco, così come Lynn sopravanza Vandoorne per la quarta piazza. Già al secondo passaggio tuttavia Guenther riesce a riprendersi la posizione sulla Mahindra di D’Ambrosio, mentre dietro si forma un triello tra Frijns, Lynn e Vandoorne per la quarta posizione, con l’olandese che riesce a spuntarla davanti al belga e all’inglese. Questa battaglia si interrompe a circa trentadue minuti dal termine, quando un incidente multiplo che coinvolge Rast, Sette Camara, Jani, Calado e Evans nelle retrovie comporta l’ingresso della Safety Car. Poco prima che sopraggiungesse, c’era stato un altro contatto per la decima posizione tra Massa e Di Grassi, con l’ex ferrarista che, nel difendere la decima posizione dal connazionale, lo spinge fuori pista. La gara viene quindi neutralizzata per più di dieci minuti, e nel frattempo Sette Camara, Jani e Calado si ritirano per i danni. Alla ripartenza Guenther decide di optare subito per l’Attack Mode, perdendo due posizioni ai danni di Frijns e Vandoorne, che riesce però a risuperare in un giro, rimettendosi a caccia di Vergne. A questo punto anche il leader della gara decide di usare l’Attack Mode, riuscendo a mantenere la posizione nei confronti della BMW Andretti del tedesco. In questa fase si genera una lotta molto caotica dalla terza posizione in giù, e incredibilmente il più coriaceo sembra proprio Massa, con il pilota trentanovenne che si riporta dalla decima alla quinta posizione. Nell’ultimo terzo di gara tuttavia il brasiliano sarà costretto a cedere prima il passo a Rowland, Lotterer e Da Costa, e dopodiché riceverà, a dieci minuti dal termine, un Drive Throught per il contatto con Di Grassi, che lo farà precipitare fuori dalla zona punti. Da segnalare la rottura di Vandoorne, con il pilota Mercedes, secondo in campionato, costretto al ritiro mentre era terzo, e di fatto permettendo a Da Costa di allungare ulteriormente in campionato. Davanti intanto continua ad essere guerra aperta, con Guenther che si fa sempre più vicino a Vergne, e a quattro minuti dalla fine riesce a passarlo con una gran mossa. Il francese è in crisi di energia, ed è costretto ad alzare il piede anche nei confronti di Frijns, che negli ultimi giri è scatenato e prova a recuperare anche su Guenther. Nell’ultima tornata l’olandese è velocissimo, ma è costretto ad arrendersi per appena 128 millesimi al tedesco, che vince la seconda gara nella categoria proprio in casa. Sul podio anche Vergne, che batte in volata Da Costa (bravo a gestire in un weekend complicato) e Lotterer, anche lui in rimonta negli ultimi giri. A punti anche Rowland, D’Ambrosio, Di Grassi, Evans (autore del giro veloce) e Sims. Classifica piloti: Da Costa 137, Guenther 69, Di Grassi 61, Evans 59, Vandoorne 57. Classifica costruttori: DS Techeetah 198, BMW Andretti 118, Nissan E Dams 96, Virgin 92, Mercedes 87.
Gara 4
In qualifica Jean Eric Vergne ottiene la seconda pole consecutiva, davanti a Da Costa e Buemi. Al via i primi mantengono le proprie posizioni, con Massa, partito sesto, che azzarda un attacco a De Vries, perdendo però la posizione su Lynn nel tentativo. Dietro intanto grande botta di Guenther, con il vincitore di gara 1 che si tocca con Turvey danneggiando la macchina e ritirandosi. Entra quindi la Safety Car, che resta in pista per circa cinque minuti, e alla ripartenza restano tutti molto cauti, con Rast, ottavo, che è il primo a prendere l’Attack Mode. Ad un terzo di gara colpo di scena, inizia a piovere. Una leggera pioggerellina inizia a bagnare l’aeroporto di Tempelhof, e anche se non si tramuterà mai in una vera perturbazione causerà qualche lungo, anche perché il circuito tedesco ha la superficie in cemento e non in asfalto, cosa che lo rende molto scivoloso. Comunque, inizia a formarsi un gruppetto formato da Vergne, Da Costa, Rowland, Buemi e De Vries, che, a parte gli scambi di posizioni dovuti ai vari Attack mode, resta ben definito fino a quindici minuti dalla fine, quando Da Costa, non pago di un titolo già in tasca, attacca e sorpassa Vergne, portandosi al comando. Dietro, Buemi passa De Vries per la quarta posizione, portandosi a tiro del compagno per il podio. Il finale di corsa è incandescente, e a otto minuti dal termine Vergne decide quantomeno di vincere la singola tappa, non potendo confermare il titolo, e passa Da Costa, chiudendo il discorso per la vittoria. Nel finale Rowland, terzo, accusa un calo, e viene infilato sia dal compagno che da De Vries. Dietro questi cinque, a punti anche Di Grassi, Evans, Lotterer, Lynn e Massa. Il giro veloce è di Vergne. Classifica piloti: Da Costa campione con 156 punti, Vergne 80, Guenther e Di Grassi 69, Buemi 67. Classifica costruttori: DS Techeetah campione con 236, Nissan E Dams 121, BMW Andretti 118, Mercedes 99, Virgin 92. Prossimi appuntamenti mercoledì e giovedì alle 19.00.