Era nell’aria sin dall’inizio del weekend e, come già accaduto in Stiria, il reclamo della Renault contro la Racing Point è puntualmente arrivato dopo lo sventolare della bandiera a scacchi del GP d’Ungheria. La scuderia francese, che già dopo il secondo appuntamento del mondiale 2020 di Formula 1 aveva presentato ricorso nei confronti del team di Lawrence Stroll, è tornata alla carica anche al termine della corsa dell’Hungaroring ribadendo fermamente le proprie convinzioni e posizioni.
“Confermiamo che Renault DP World F1 Team ha presentato agli Steward del GP una richiesta di chiarimento circa la regolarità della Racing Point RP20“ – si legge in un breve tweet pubblicato sul profilo ufficiale del team di Enstone – “Non avremo ulteriori commenti da fare sull’argomento fin quando i Commissari non saranno arrivati ad una decisione”. La materia del contendere è la stessa del GP di Stiria, quelle prese d’aria dei freni che la monoposto di Sergio Perez e Lance Stroll ha così simili alla Mercedes W10 e che Nikolas Tombazis, pochi giorni fa, ha candidamente ammesso non essere state oggetto di verifiche tecniche approfondite.
We confirm that Renault DP World F1 Team has submitted a request to the Stewards of the Event for clarification on the legality of the Racing Point RP20. We have no further comment on this matter until the Stewards have arrived at a decision.
— Renault F1 Team (@RenaultF1Team) July 19, 2020
La questione, a quanto si apprende, dovrebbe essere decisa dai soli Commissari Sportivi presenti nel GP di Stiria. Avendo avviato le indagini – ed avendo disposto che il ricorso presentato da Renault fosse ammissibile -, spetterà a loro decidere anche su questo secondo reclamo. Che, se dovesse essere accolto, potrebbe riscrivere in maniera drastica l’andamento della stagione 2020 di Formula 1.