Comincia la MotoGP, ripartono Moto3 e Moto2. Honda sarà riuscita a sviluppare correttamente la RC 213-V 2020 dopo i passi indietro verso la 2019? Yamaha e Suzuki hanno dimostrato un grande ritmo durante i test in Malesia e in Qatar, confermeranno questo passo anche ad inizio stagione? La precoce Aprilia RS-GP 20 ha commosso Aleix Espargaro ed esaltato i tecnici del team Gresini e dell’Aprilia, ma in questi 5 mesi saranno riusciti a svezzarla o è ancora fragile?
Il circuito di Jerez de la Frontera misura 4’423 caratterizzati da 13 curve in totale, 5 a sinistra e 8 destra, tenute assieme da brevi allunghi: il rettilineo più lungo, posto tra la curva 5-Sito Pons e la 6-Dry Sac, misura appena 600 metri. Qui le MotoGP non solo non raggiungono i 300 km/h -295,9 km/h il record fatto registrare da Iannone nel 2015 su Ducati – ma molti piloti faticano a raggiungere i 290 orari alla speed trap.
A Jerez è molto importante la gestione della gomma posteriore: solo sul breve rettilineo i piloti riescono a sfruttare tutti gli oltre 270 cavalli a disposizione, mentre nel resto del tracciato è necessaria la massima pulizia per non surriscaldare mescole e carcasse.
Il clima torrido non aiutava in maggio, figuriamoci a metà luglio: per piloti e team è fondamentale trovare un buon set up non solo dal punto di vista ciclistico, ma anche elettronico per curare gli pneumatici. Per l’edizione del 2018 il tracciato dedicato ad Angel Nieto è stato completamente riasfaltato, subendo una nuova riasfaltatura parziale ad inizio 2019. A differenza della passata edizione, quando portò ben quattro opzioni di mescola, quest’anno Michelin ha portato le canoniche tre mescole, con gomme simmetriche all’anteriore ed asimmetriche al posteriore, con la mescola della spalla destra più dura rispetto a quella di sinistra. Lo stesso vale per le rain, che saranno disponibili nelle mescole Soft e Medium. In questo Gran premio faranno il proprio debutto in gara le nuove Michelin.
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A detta dei tecnici Brembo, Jerez è una delle piste più impegnative per i freni, a cui i piloti della Top Class si aggrappano 11 volte nel corso di ogni giro. Si parla di oltre 30” di frenata ogni giro, ovvero circa il 34% del tempo. Ad ogni giro i piloti esercitano uno sforzo sulla leva del freno superiore ai 50 kg. La frenata più impegnativa è quella della curva 1, dove i piloti passano da circa 280 all’ora agli 85 in poco più di 200 metri. Ne risulta una decelerazione massima di 1,5 G. Altrettanto importante la frenata della curva 6, la famosa Dry Sack, dove si passa da quasi 300 km/h a circa 70 in 260 metri, con una decelerazione massima di 1,4 G.
I punti da tenere d’occhio per i sorpassi sono le curve 1, 6-Dry Sac e 13-Jorge Lorenzo. Molto più difficile ma non impossibile portare sorpassi in altre curve, come nel complesso delle curve 9 e 10. Il record ufficiale di Jerez per la MotoGP appartiene a Marc Marquez, con il tempo di 1’38”051 messo a referto nel corso del Gran Premio dello scorso anno; il giro più veloce in assoluto è di Fabio Quartararo, che lo scorso anno ha conquistato la pole position in 1’36”880. Risale alla passata edizione anche il record ufficiale per la Moto2, pari all’1’41″539 siglato da Lorenzo Baldassarri. Nella classe di media cilindrata il capofila è Tetsuta Nagashima, forte della vittoria inaugurale nel GP del Qatar, mentre ci può aspettare una riscossa di Luca Marini, crollato nel finale in crisi con le gomme. Scendendo alla Classe di minor cilindrata, è di John McPhee il record della Moto3. Anche questo primato risale alla corsa al 2019, quando il britannico riuscì a completare un passaggio in 1’46”365.
I piloti di tutte e tre le Classi iridate sono già scesi in pista ieri, assieme ai piloti della MotoE, per una giornata di test collettivi utile a ritrovare gli automatismi con i rispettivi prototipi.
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Il Gran Premio Red Bull di Spagna 2020 sarà in diretta integrale su Sky Sport MotoGP e Dazn, con la MotoE visibile solamente su SKY, mentre su TV8 sarà possibile vedere qualifiche e gare delle tre categorie iridate solo in differita, con 3 ore di ritardo.
Ecco la programmazione dell’evento:
venerdì 17 luglio
09:00-09:40 – Moto3 – FP1
09:55-10:40 – MotoGP – FP1
10:55-11:35 – Moto2 – FP1
11:50-12:20 – MotoE – FP1
13:15-13:55 – Moto3 – FP2
14:10-14:55 – MotoGP – FP2
15:10-15:50 – Moto2 – FP2
16:05-16:35 – MotoE – FP2
sabato 18 luglio
09:00-09:40 -Moto3 – FP3
09:55-10:40 – MotoGP – FP3
10:55-11:35 – Moto2 – FP3
11:50-12:20 – MotoE – FP3
12:35-12:50 – Moto3 – Q1
13:00-13:15 – Moto3 – Q2
13:30-14:00 – MotoGP – FP4
14:10-14:25 – MotoGP – Q1
14:35-14:50 – MotoGP – Q2
15:10-15:25 – Moto2 – Q1
15:35-15:50 – Moto2 – Q2
16:05-16:45 – MotoE – E-Pole
domenica 18 luglio
08:20-08:40 – Moto3 – Warm Up
08:50-09:10 – Moto2 – Warm Up
09:20-09:40 – MotoGP – Warm Up
10:05 MotoE – Gara (7 giri)
11:00 Moto3 – Gara (22 giri)
12:20 Moto2 – Gara (23 giri)
14:00 MotoGP – Gara (25 giri)