La notizia aleggiava nell’aria già da qualche giorno, ma l’ufficialità è arrivata solamente pochi minuti fa: la stagione 2020 di Formula 1, il cui svolgimento è stato già pesantemente condizionato dalla sempre crescente diffusione del COVID-19 in tutti i Paesi del mondo, inizierà ancora più tardi rispetto a quanto ipotizzato solamente pochi giorni fa.
Dopo aver rinviato i GP d’Olanda e Spagna ed aver cancellato quello di Monaco, il Circus si ritrova alle prese con un’altra modifica al già ampiamente stravolto calendario: il GP dell’Azerbaijan, quello che nelle previsioni della FIA avrebbe dovuto essere la tappa d’apertura di questa stranissima stagione, è stato rimandato a data da destinarsi. Il circuito cittadino di Baku – così come quello di Monte-Carlo – ha bisogno di più tempo per essere allestito, e dunque gli organizzatori dell’evento hanno preferito mettere le mani avanti con discreto anticipo per non rischiare di essere costretti a smantellare il circuito a poche settimane dal weekend di gara.
“Il rinvio del GP è stato deciso dopo un fitto dialogo con la Formula 1, la FIA ed il Governo azero” – spiega il Baku City Circuit in un comunicato – “Ciò è una diretta conseguenza della pandemia di COVID-19 che sta imperversando in tutto il mondo, ed è stata una decisione presa interamente sulla base delle indicazioni degli esperti che ci sono state fornite dalle autorità competenti”. Così come già accaduto per tutti gli altri 7 GP già annullati o cancellati – Australia, Bahrain, Cina, Vietnam, Olanda, Spagna e Monte-Carlo -, il Baku City Circuit ci tiene a sottolineare come il loro obiettivo principale sia il poter garantire il massimo livello di sicurezza a team, piloti e fan: un qualcosa che, in questo difficile periodo storico, neanche il governo azero pare essere in grado di garantire. I promotori del tracciato di Baku si rendono ovviamente disponibili ad un incontro per provare a riprogrammare il GP nel corso di questa stagione, ma è evidente come diventi man mano sempre più difficile trovare spazio per reinserire in calendario le gare finora rinviate.
A questo punto la palla passa a Montreal, sede di quello che nel weekend del 14 giugno dovrebbe essere il GP d’apertura di una stagione 2020 il cui calendario sarà tutto da riscrivere. Alcune voci parrebbero già parlare di un Gran Premio del Canada a forte rischio di annullamento, ma tacciono per il momento tutti i canali ufficiali. Solamente i prossimi giorni – e lo sviluppo di una coronavirus che si sta diffondendo praticamente ovunque – sapranno dare al mondo della F1 una risposta concreta.