Potrebbe non essere di lunga durata la gioia che la moltitudine di tifosi della Scuderia Ferrari ha provato questa mattina, quando Sebastian Vettel ha tagliato per primo il traguardo del GP d’Australia. Il #5 del Cavallino Rampante, scattato dalla 4^ casella dello schieramento ed autore di una gara esemplare, sarebbe infatti sotto investigazione e a rischio squalifica da parte dei Commissari della FIA.
Questa volta, a differenza di quanto accaduto nel corso del GP del Canada dello scorso anno, la condotta di gara del tedesco non c’entra nulla. Ad essere finita nel mirino della Federazione è infatti la SF1000, monoposto di Maranello che dopo essersi abilmente nascosta durante le due sessioni di test pre-stagionali in quel di Barcellona ha sfoderato un passo gara dimostratosi irraggiungibile per chiunque. A puntare il dito contro le prestazioni della monoposto della Ferrari sono stati ovviamente i principali avversari del Cavallino Rampante, vale a dire Mercedes e Red Bull: Toto Wolff e Christian Horner sono stati infatti visti mentre confabulavano assieme nei dintorni della Race Direction, e le dichiarazioni rilasciate da entrambi non lasciano adito a dubbi.
“Noi afere rizcontrato krafe irrekolarità in Power Unit Ferrari” – ha tuonato il team principal della Mercedes – “Un qualcoza di inaccettabile, che non è konzentito in nessun artikolo del Rekolamento Teknico: funziona meglio di quella Mercedez“. “It’s inconcepibile, mannaggia i little fishes” – ha fatto eco Horner – “We arrived qui in Australia convinti that we have ‘Motorone Honda’, but after aver visto prestazioni di Power Unit Ferrari we were like Morgan without Bugo: what’s happening?“.
Tom Bazis, responsabile inglese della Commissione Tecnica della FIA, una volta ricevuto il reclamo non ha dunque potuto far altro che iniziare le analisi sulla Ferrari SF1000, la monoposto di una delle scuderie più desiderose di correre all’Albert Park nonostante lo spauracchio coronavirus. “Qui gatta ci covid” – ha subito commentato Bazis, raggiunto da FuoriTraiettoria.com per un commento a caldo sulla vicenda – “Crediamo che a Maranello abbiano alterato le pressioni in qualche modo, ma ora che tutte le attività commerciali sono chiuse non sappiamo più come fare ad effettuare le verifiche: non possiamo più misurare questi parametri in Bar“. Finora nessuna replica è arrivata da parte di Mattia Binotto, team principal della Scuderia Ferrari, e in un profondo silenzio sembrerebbe essersi chiuso anche Sebastian Vettel. Le uniche dichiarazioni sul fronte di Maranello le ha per il momento rilasciate Charles Leclerc, che si è detto profondamente preoccupato per l’esito di questa investigazione che potrebbe sottrarre la vittoria al suo compagno di squadra.
La penalità a Seb? Sono molto preoccupato. Ancora sto esultando per la vittoria che gli hanno tolto in Canada, non credo di poter reggere un’altra gioia simile vedendo tolto un secondo successo a quel cruc*o maledetto.
Seguiranno aggiornamenti.