Dopo essere stata costretta a mandare in pista solamente Moto3 e Moto2 nell’appuntamento inaugurale del Qatar ed aver optato per il rinvio del GP della Thailandia, il Motomondiale è costretto nuovamente a rimettere mano al calendario di una stagione 2020 dall’esordio particolarmente travagliato.
E’ infatti stato appena ufficializzato lo spostamento del GP di Austin – originariamente fissato nel weekend del 5 aprile – al fine settimana del 15 novembre, con la trasferta conclusiva di Valencia che slitterà a propria volta al 22 dello stesso mese. La causa di questa ulteriore modifica è sempre la stessa, e risponde al nome di coronavirus. In barba alle parole di Donald Trump, il COVID-19 sta spaventando non poco il Texas: lo stato americano aveva annunciato da ormai diversi giorni il divieto di tenere eventi pubblici che fossero in grado di riunire più di 2.500 persone, e sin da quel momento la sorte dell’appuntamento del CoTA era apparsa incerta.
“La FIM, l’IRTA e la DORNA sono costrette ad annunciare il rinvio del Red Bull Grand Prix of Americas“ – si legge nel comunicato pubblicato pochi minuti fa sul sito ufficiale della MotoGP – “L’appuntamento di Austin si sarebbe dovuto tenere dal 3 al 5 aprile 2020, ma a causa della sempre maggiore diffusione del coronavirus l’evento è stato riprogrammato: si terrà più avanti nel corso della stagione, disputandosi tra il 13 ed il 15 di novembre. Di conseguenza, il Gran Premio Motul della Comunità Valenciana si terrà tra il 20 ed il 22 dello stesso mese”. Per i piloti del Motomondiale, a scanso di interventi dell’ultima ora da parte del circuito di Sepang che si è proposto per ospitare una doppia tappa in questo 2020, si preannuncia almeno un altro mese di stop forzato: i motori torneranno ad accendersi in Argentina, per il GP di Termas de Rio Hondo, solamente nel fine settimana del 19 aprile. E sempre, ovviamente, che la situazione globale non peggiori ancora.