Manca meno di un giorno al via della stagione 2020 in Qatar. Con il forfait della MotoGP causa Corona Virus, i riflettori saranno puntati solo ed esclusivamente sulle classi minori del Motomondiale. Non si deve infatti dimenticare l’importanza della classe di mezzo: da anni a questa parte la Moto2 è infatti diventato praticamente l’unico trampolino di lancio per assicurarsi un posto nella classe regina. Franco Morbidelli, Pecco Bagnaia, Miguel Oliveira, Brad Binder e Iker Lecuona sono solo alcuni tra i piloti che, dopo una stagione esaltante in Moto2, si sono guadagnati un posto in griglia in MotoGP. Per questo motivo, andiamo a scoprire chi sono gli italiani che cercheranno di portare in alto il Tricolore, diventando gli eredi designati di Rossi & Co.
In Moto2 sono 9 gli italiani sui 30 piloti in griglia. 8 le facce già conosciute, a cui si affianca il rookie Lorenzo Dalla Porta: l’ex #48, campione del mondo in carica Moto3, incomincia la sua avventura nella classe di mezzo con un nuovo numero, il #19 – giorno di nascita della nonna scomparsa lo scorso anno, a cui Lorenzo era legatissimo – e in un nuovo team, l’italianissimo Italtrans – che ha pensato a Dalla Porta per sostituire Andrea Locatelli, approdato sulla Yamaha Supersport del Team Evan Bros.
#7 – Lorenzo Baldassarri, Flexbox HP 40
Il pilota di San Severino Marche è stato, allo stesso tempo, la più grande sorpresa e la più grande delusione della stagione passata. Il pilota marchigiano aveva iniziato in maniera straordinaria l’anno con 3 vittorie (Qatar, Argentina, Jerez) e un solo “zero” ad Austin, candidandosi come l’erede naturale di Morbidelli e Bagnaia per la conquista del titolo mondiale. Tuttavia, dopo i lampi iniziali, il #7 si è perso completamente, commettendo una serie imperdonabile dei errori (come l’ingresso garibaldino ad Assen nei confronti di Alex Marquez, che ha causato la caduta di entrambi i piloti) e non riuscendo più a salire nemmeno sul podio. Lorenzo ha chiuso la stagione comunque al 7° posto con 171 punti, ma la delusione è stata tanta. Riparte nel 2020 con lo stesso team ed una voglia di riscatto.
#10 – Luca Marini, Sky VR46
Il fratello di Valentino Rossi sembra essere giunto all’anno decisivo per la sua carriera. Dopo due stagioni nel gruppo di testa della categoria (anche se, a dire la verità, il 2019 è stato più deludente delle aspettative), il classe 1997 deve dimostrare davvero di valere una sella in MotoGP oppure no. Il 2019 lo ha visto conquistare una 6° posizione finale con 190 punti, 2 vittorie, 4 podi e 1 pole: l’impressione è che serva di più per aggiudicarsi un posto nella classe regina o per lo meno per reggere alle aspettative.
#11 – Nicolò Bulega, Federal Oil Gresini
Nicolò Bulega si appresta a cominciare la sesta stagione come promessa mai sbocciata del motociclismo italiano. Arrivato giovanissimo nel mondiale a 16 anni, dopo 5 anni di sodalizio col team di Valentino Rossi, il pilota emiliano ha deciso di staccarsi dalla chioccia dell’organizzazione di Tavullia per ritrovare la velocità ed il talento che sembrano essersi smarriti con gli anni. Per altezza e peso (181 centimetri e 70 chili), la Moto2 è la categoria più conforme per esprimere il massimo del suo potenziale: poichè il 2019 è stato un mezzo disastro (17° posizione e 48 punti), si spera che il 2020 sia la stagione del riscatto. Fausto Gresini crede molto in lui ma l’impressione è che questo possa essere l’ultimo treno competitivo per Nicolò, per lo meno nel motomondiale.
#19 – Lorenzo Dalla Porta, Italtrans Racing Team
Lorenzo è l’unico rookie italiano del 2020. Le aspettative per lui (e per Aron Canet, altro rookie di lusso) sono ovviamente molto alte, così come lo erano per Jorge Martin e Marco Bezzecchi lo scorso anno. Tuttavia, il talento di Prato ci ha abituati ad una crescita lenta, per quanto continua e costante: deve fare lo stesso in questi anni in Moto2, avendo la certezza di essere supportato da un team molto competente, competitivo e con grandi ambizioni.
#21 – Fabio Di Giannantonio, Speed Up
Parliamoci chiaro, il pilota romano è uno dei maggiori talenti del motociclismo nostrano. Dopo aver preso parte nel 2018 all’avvincenti lotta per il titolo mondiale Moto3 con Jorge Martin e Marco Bezzecchi, nel 2019 Fabio ha preferito subito salire di categoria, abdicando a un 2019 che lo avrebbe visto favorito assoluto nella categoria più piccola del motomondiale. Il #21 ha così firmato per Speed Up, facendosi carico di un progetto tanto stimolante quanto più difficoltoso (rispetto a Kalex o KTM): gara dopo gara Fabio è migliorato ed è diventato sempre più competitivo, conquistando due podi (anche se la 2° posizione di Misano sa di beffa) e una pole. Il 2020 sarà di sicuro un anno all’attacco per Di Giannantonio, pronto a conquistare la prima vittoria di carriera di carriera in Moto2 e, chissà, magari ambire a qualcosa di più.
#24 – Simone Corsi, MV Agusta
Dopo un 2019 tormentato, che lo ha visto al via di soli 11 gran premio in stagione, l’esperto 32enne romano approda nell’ambizioso team di Schiranna. Dopo un anno di continua e impressionante crescita, MV vuole capitalizzare nel 2020 il climax messo in atto da metà stagione 2019 in poi con Stefano Manzi e l’ex Dominique Aegerter. Sotto quest’ottica, Simone è senza dubbio un pilota esperto e veloce, che potrà dare sia indicazioni di carattere tecnico finalizzate allo sviluppo, sia provare a vincere qualche gara.
#33 – Enea Bastianini, Italtrans Racing Team
Il classe 1997 di Rimini è chiamato, così come Fabio Di Giannantonio, alla prova di maturità nella classe di mezzo. I risultati del 2020 sulla carta non mostrano la velocità e la costanza che il #33 è riuscito a costruire week end dopo week end. Il 3° posto di Brno è stato il picco di una crescita bruscamente e ingiustamente fermata dalla caduta incolpevole di Spielberg (la cui colpa ricade su Luca Marini). Se non fosse caduto e incappato in un brutto infortunio, Bastianini si sarebbe involato sicuramente verso il secondo podio di stagione ma probabilmente anche verso la prima vittoria in Moto2 (siglata, invece, da Brad Binder). L’ultimo terzo di stagione 2019 è stato un lento recupero che porta il #33 ad approcciare il 2020 con la stessa fiducia che lo ha portato a guadagnarsi il terzo posto in Repubblica Ceca.
#62 – Stefano Manzi, MV Agusta
Il 2019 di Stefano Manzi si era concluso nel migliore dei modi: 3° posto in qualifica e 4° posto in gara a Valencia. Il binomio #62-MV era stato così veloce durante l’ultimo week end stagionale che il 4° posto finale era stato visto più come una beffa che come un primo traguardo dopo una seconda parte di stagione in continua crescita: da Misano in poi sempre a punti, escludendo le cadute a Motegi e a Sepang. Quello che è certo è l’ambizione e la validità del progetto MV Agusta, per cui ci si aspetta un 2020 sicuramente positivo per il 1999 di Rimini.
#72 – Marco Bezzecchi, Sky VR46
Così come per Italtrans e per MV, anche il team di Valentino Rossi ha optato per uno schieramento completamente tricolore. Sarà molto interessante vedere le potenzialità effettive di Marco in Moto2, inespresse in un 2019 di difficoltà tecniche targate sviluppo KTM e di difficoltà ambientali targate Tech3. Infatti, il #72 è sempre stato il pilota più “fuori sede” dell’Academy, migrando oltre i confini di Tavullia per cercare una propria affermazione sportiva: nel 2018 aveva addirittura sfiorato il titolo Moto3 con il team Pruestel. Per la prima volta avrà la possibilità di correre un intero campionato indossando i colori VR46. Le aspettative sono alte e Marco deve confermarsi il pilota veloce e talentoso che nel 2018 era quasi riuscito a imporsi sulla stellina iberica Jorge Martin.