C’è Sergio Perez davanti a tutti allo scoccare della pausa pranzo in quel di Barcellona, ma il mondo della Formula 1 sembra quasi non essersi accorto della pur buona prestazione del messicano e della sua Racing Point RP20. Troppo è stato infatti lo stupore generato dalla nuova soluzione adottata da Mercedes per permettersi di concentrarsi su altro.
Come vi abbiamo spiegato in questo articolo, infatti, sulla Mercedes W11 è apparsa un’innovazione mai vista prima: Lewis Hamilton, sceso oggi in pista prima di far spazio a Valtteri Bottas nel pomeriggio, si è rivelato in grado di modificare la convergenza delle gomme anteriori “semplicemente” muovendo il volante in avanti o all’indietro. Reputata conforme al regolamento dalla FIA – che si riserva comunque la possibilità di effettuare un secondo controllo per verificare l’effettiva sicurezza di questo sistema -, la soluzione svelata oggi dal team di Brackley ha del rivoluzionario: nessuno prima d’ora era mai riuscito a trovare un modo per variare un simile parametro direttamente dall’abitacolo, e mentre lo stupore si fa largo tra tutti i team del Circus c’è chi inizia a chiedersi quanti tenteranno di imitare la Stella a Tre Punte da qui sino al termine della stagione.
Exploit della Mercedes W11 a parte, davanti a tutti al termina della mattinata si è piazzato Sergio Perez. Il messicano, a bordo di una RP20 che ha confermato anche oggi quanto di buono fatto vedere nel corso del Day 1 e che ha inanellato 48 passaggi, si è preso la vetta della classifica grazie al suo 1’17″347, un crono messo a segno con una mescola C3. Alle spalle di Perez si piazza poi Daniel Ricciardo, che a parità di mescola paga poco più di 4 decimi dal riferimento della Racing Point e che al volante della Renault R.S. 20 mette assieme 41 giri, mentre 3° è Alexander Albon: il #23, che nel corso della mattinata ha patito un po’ più del previsto per via di una posizione nell’abitacolo non ottimale, ha chiuso sull’ultimo gradino del podio virtuale con 808 millesimi di ritardo dal crono di Perez, riuscendo comunque a completare 59 passaggi (il migliore dei quali con mescola C2).
In 1’18″165 completa invece la propria mattinata Pierre Gasly, salito quest’oggi a bordo dell’AlphaTauri AT01: il francese si è preso una 4^ posizione virtuale – completando 76 giri in totale – riuscendo così a precedere George Russell, 5° in 1’18″266 e con 71 tornate messe complessivamente a referto. Si ferma invece in 6^ posizione la Ferrari SF1000 di Charles Leclerc: il #16, salito anche stamane sulla monoposto di Maranello prima di far spazio a Sebastian Vettel nel corso del pomeriggio, non è andato oltre un 1’18″335 come miglior prestazione ma soprattutto ha completato 49 giri, pochissimi se paragonati ai 106 messi assieme da Hamilton. Il monegasco è stato costretto ad una permanenza forzata nei box per via di quelli che sono sembrati problemi al comparto ibrido della Power Unit, ed è per questo che il suo ruolino di marcia non è lineare come quello di alcuni suoi colleghi. 7° è poi l’uomo che, con la Mercedes W11 al seguito, da stamane sta destando scalpore: Lewis Hamilton, stakanovista di questa mattinata con oltre cento passaggi all’attivo e ben pochi set di Pirelli C1 usati, si è accontentato di un 1’18″387 come miglior riferimento cronometrico, preferendo dedicarsi verosimilmente al perfezionamento di un sistema che potrebbe fare scuola a tutto il mondo della Formula 1.
Alle spalle del #44, con 87 giri completati, c’è Romain Grosjean con il suo 1’18″496, ed alle spalle della Haas VF-20 troviamo invece Kimi Raikkonen e Lando Norris: il finnico ha messo assieme 65 tornate – la migliore delle quali in 1’18″508 -, mentre il giovane britannico è riuscito ad inanellare 48 passaggi fermando il cronometro sull’1’18″537.
Ecco la classifica completa al termine della mattinata del Day 2: