Lewis Hamilton si presenta ai blocchi di partenza della stagione 2020 di Formula 1 con due ben precisi obiettivi davanti a sé. Il #44, dominatore pressoché incontrastato delle ultime stagioni del Circus, nel corso del Mondiale che scatterà tra poco più di un mese in quel di Melbourne avrà non solo la possibilità di agganciare prima e superare poi Michael Schumacher per numero di GP vinti, ma addirittura quella di affiancare il Kaiser come numero di titoli iridati conquistati.
A meno di tre settimane dal semaforo verde che aprirà la prima sessione di test pre-stagionali in quel di Barcellona, la domanda resta sempre la stessa: come arginare l’apparentemente inarrestabile strapotere del fenomeno di Stevenage? Sfruttando quei pochi punti deboli che sono rimasti nella quasi impenetrabile corazza argentea del #44, parola di Fernando Alonso. L’asturiano, recentemente protagonista dell’edizione 2020 della Dakar, in un’intervista concessa ad F1 Racing ha infatti dichiarato che, secondo lui, persino Lewis Hamilton ha dei punti deboli. Il problema, sempre a detta del due volte Campione del Mondo di F1, è che gli avversari dell’inglese non siano in grado di sfruttare a dovere queste sue mancanze.
“Lewis ha clamorosamente alzato il proprio livello, soprattutto nel corso degli ultimi due anni” – ha esordito Alonso, facendo riferimento ai miglioramenti mostrati dall’inglese a partire da quel 2016 che lo ha visto uscire sconfitto dal confronto intestino con Nico Rosberg – “Lo si è visto in particolar modo nelle stagioni 2018-2019, quelle in cui la Mercedes non è stata così dominante come in passato. Lewis se non riesce a vincere arriva secondo, per di più molto vicino al primo, e non staccato di 20″ come accade più spesso a Valtteri (Bottas, ndr)“. “Se c’è un fine settimana in cui la vettura non è competitiva, Bottas non va oltra la 5^ o 6^ posizione mentre Lewis è sempre più avanti. E’ migliorato tantissimo, è più competitivo e credo che sia anche più preparato“, sostiene Alonso.
Secondo l’asturiano, tuttavia, qualche passo…se non falso quantomeno incerto lo commette anche il #44. “Lewis ha ancora dei punti deboli, che però nessuno riesce a mettere in evidenza: nessuno riesce a far leva su questa debolezza” – prosegue infatti lo spagnolo – “Studiando le varie stagioni di Lewis si scorge sempre una tendenza comune: inizia l’anno a rilento, ed il problema è che non c’è mai qualcuno in grado di approfittare di questa sua caratteristica. Nel 2019 sembrava potesse essere l’anno di Bottas, ma non lo è affatto stato”. Inevitabile, a questo punto, chiedere ad Alonso se lui sarebbe in grado di sfruttare questi punti deboli del #44. “Sarebbe bello lottare di nuovo con Lewis in una battaglia equilibrata“ – chiosa lo spagnolo – “Forse le sue debolezze non sono così reali ed è tutto frutto di una strategia calcolata, ma sarebbe bello da scoprire. Quando hai un buon pacchetto puoi permetterti di allungare in campionato semplicemente attendendo che altri piloti sbagliano, quindi tutto sembra calmo. Ma lo stress è totalmente un’altra cosa se sei con un solo punto di vantaggio o magari ne hai addirittura 10 di ritardo”. “A quel punto gli errori sono diversi, hanno un peso differente, e persino le comunicazioni radio possono cambiare. Dovremmo vedere come Hamilton reagisce quando è messo davvero sotto pressione…“, ha concluso sornione un asturiano che, lo ricordo, non si è ancora tirato del tutto fuori da un Mondiale 2021 che potrebbe vedere riscritti diversi rapporti di forza.