Doveva essere l’edizione del riscatto delle Mazda, ed invece la 24 Ore di Daytona 2019 porta ancora la firma di Cadillac e Wayne Taylor Racing. L’equipaggio composto da Kobayashi-van der Zande-Briscoe-Dixon ha infatti portato al successo il prototipo americano per la terza volta in quattro anni, togliendosi anche lo sfizio del record di giri complessivo.
833, infatti, sono stati i passaggi sul traguardo effettuati dalla Cadillac DPi-V.R #10, complice anche un numero di Caution rispetto agli anni passati. Ottima la prestazione prima di van Der Zande, protagonista della parte centrale di gara, con l’ex pilota Sauber che ha poi messo il sigillo finale nelle ore conclusive. Il tutto nonostante una penalità afflitta proprio al giapponese per una ripartenza dai box non conforme, che non ha però inficiato sul risultato finale. Sconfitta, con 65 secondi al traguardo, la Mazda #77 di Jarvis-Nunez-Pla dopo le prime ore al comando per via delle varie neutralizzazioni e penalità. Non è andata meglio al secondo esemplare, rimasto penalizzato da una perdita di potenza nelle ultime ore ed alla fine sesta. Chiude il podio un altro ex Formula 1, Sebastien Bourdais, che insieme a Barbosa e Duval ha portato al terzo posto la Cadillac della Jdc Miller. Appena fuori dalla top three ecco Juan Pablo Montoya con la sua Acura #6, condotta insieme a Cameron e Pagenaud in una gara tutt’altro che semplice.
E’ stata una grande corsa quella disputata tra le Gt-Lm, caratterizzata da un bellissimo duello tra la Bmw #24 e le due Porsche. Con un po’ di sorpresa rispetto ai pronostici iniziali, è stata proprio la M8 condotta da Farfus-Edwards-Krohn-Mostert ad avere la meglio. Non una vittoria semplice, dato che la mastodontica vettura tedesca ha dovuto sorpassare entrambe le rivali in pista nelle ultime due ore. Le due 911 si sono quindi dovute accontentare del podio, precedendo la debuttante Corvette C8.R. Presentata a sorpresa proprio per la endurance americana, il nuovo mezzo ha accusato qualche problema di gioventù, partendo bene ma poi chiudendo fuori dal podio con la #3 di Garcia-Taylor-Catsburg. Non è andata meglio alla Ferrari, con l’esemplare della Risi Competizioni ritirata nell’ultima ora quando comunque non aveva più velleità in classifica.
I motivi per gioire in casa Italia ci sono però tutti. In classe GtD, infatti, non è solo da registrare un’altra vittoria di Lamborghini, ma anche una splendida prestazione dei piloti tricolori. Sulla Huracan #48 Andrea Caldarelli ha dato il suo contributo al successo, ottenuto insieme a Lewis, Sellers e Snow. L’ex formulista ha avuto le meglio del suo compagno di squadra FFF con cui ha fatto incetta di titoli nel Blancpain 2019. Si tratta di Marco Mapelli, anch’egli al via con una Lamborghini, la #44. La nostra bandiera ha trovato posto anche sul terzo gradino del podio grazie a Mirko Bortolotti, neo acquisto Audi e subito positivo alla sua prima uscita ufficiale. Per lui un terzo posto di classe insieme a Ineichen, Morad e Vanthoor.
In Lmp2, infine, bella vittoria costruita nel finale per il team Dragonspeed con la loro Oreca davanti a quella del team Pr1.
Qui la classifica finale della 24 Ore di Dayona 2020.