Questo fine settimana è stata presentata, nella cornice del Motor Bike Expo di Verona, la squadra gestita da Mirko Cecchini. Dopo un 2019 pieno di soddisfazioni, grazie alla crescita esponenziale di Tony Arbolino – due vittorie, rispettivamente al Mugello e ad Assen – e al “recupero” di Romano Fenati – ritornato sul gradino più alto del podio a Spielberg -, il team italiano non si nasconde e ambisce al titolo mondiale 2020.
Tanta ambizione e tanta voglia di vincere, forti della consapevolezza dei propri mezzi. Si potrebbe riassumere così la presentazione del team Snipers a Verona. Senza troppi giri di parole, la squadra ha dichiarato di volere puntare a titolo 2020 con Tony Arbolino, pilota ormai consapevole della sua forza e della sua velocità. Inoltre, la scelta manageriale di affiancare al velocissimo pilota italiano il talento ceco Filip Salac potrebbe fruttare al team una stagione piena di soddisfazioni, caratterizzata da due percorsi tecnici differenti: da una parte sarà impegnata nella corsa all’iride, mentre dall’altra dovrà gestire e valorizzare uno dei talenti più cristallini della griglia. Riuscirà Tony Arbolino a laurearsi campione del mondo? È il favorito di quest’anno? Quanto potrà crescere e maturare Filip Salac? Cerchiamo di rispondere a queste domande analizzando risultati e prospettive dei due piloti.
La crescita esponenziale di Tony Arbolino è stata senza dubbio una delle maggiori soddisfazioni motoristiche italiane della passata stagione. Al terzo anno di presenza in griglia, il classe 2000 di Garbagnate Milanese è riuscire a fare il salto di qualità definitivo, con due vittorie, tre pole position (Mugello, Brno, Silverstone) e sette podi. Il finale di stagione un po’ opaco, che ha compromesso la corsa al titolo iridato, non lenisce tuttavia le aspettative per un 2020 di grandi ambizioni: l’obiettivo dichiarato è infatti la vittoria del campionato. Il #14 ha attirato su di sè molta attenzione, compresa quella di Carlo Pernat, che dagli ultimi mesi dell’anno scorso è diventato manager del talento italiano. Il ligure guru del paddock ha intravisto in Arbolino “un misto tra Max Biaggi e Valentino Rossi” per atteggiamento caratteriale e velocità in pista. Il 2020 potrebbe essere senza dubbio l’anno buono per il team ed il pilota per svariati motivi. Innanzitutto, Lorenzo Dalla Porta e Aron Canet sono passati in Moto2 per continuare il loro percorso di maturazione verso la classe regina. Le più grandi insidie potrebbero arrivare dall’ex Romano Fenati – anche se il pilota ascolano dovrà fare i conti con una Husqvarna all’inizio del suo sviluppo tecnico-sportivo – e dalla coppia di Paolo Simoncelli Antonelli-Suzuki – anche se la costanza è sempre stata la grande pecca del team Sic58. Il 2020 potrebbe essere anche l’anno buono vista l’assenza di un talento spagnolo di livello: l’assenza di Canet viene solo in parte coperta da Jaume Masia, Raul Fernandez e Alonso Lopez – considerando che il rookie campione del CEV 2019 Jeremy Alcoba avrà di sicuro un periodo minimo di ambientamento alla categoria. Insomma, il #14 può senza dubbio fare bene se riuscire ad affiancare costanza di risultati alla velocità che lo ha contraddistinto nell’ultimo anno: così facendo potrebbe senza dubbio ricalcare le orme di Lorenzo Dalla Porta, che ha conquistato il titolo gara dopo gara, piazzamento dopo piazzamento.
Il discorso risulta diverso per Filip Salac, talento ceco classe 2001. L’obiettivo di Mirko Cecchini e di tutto il team è senza dubbio quello di valorizzare e fare crescere la stella di diamante della federazione motociclista ceca. Il potenziale del #12 si è infatti già intravisto nel 2019, anno di debutto in Moto3 con il Team PruestelGP. L’iscrizione di Salac è stata possibile grazie ad un ingente sforzo della federazione ceca, convinta del talento e della velocità del ragazzo. Infatti, sebbene l’inizio di stagione sia stato caratterizzato da numerose cadute in prova ed in gara, spesso il rookie è riuscito a dare del filo da torcere compagno di box e connazionale Jakub Kornfeil – veterano della categoria. Salac ha chiuso la stagione con uno splendido quinto posto a Valencia, suo miglior risultato di stagione dopo il nono posto della gara di Misano. Il team Snipers ha intravisto probabilmente i margini di crescita del pilota e non si è fatto scappare l’occasione di metterlo sotto contratto durante la scorsa estate. Per il ragazzo sarà fondamentale prendere confidenza e fiducia con il nuovo team dopo l’ottima esperienza con PruestelGP, team che già in passato era riuscito a valorizzare il talento di Marco Bezzecchi, sfiorando il titolo 2017. Il passaggio da KTM a Honda potrebbe essere un fattore ulteriore di difficoltà oppure il primo volano positivo della sua esperienza in Snipers: solo durante i test invernali si riusciranno a definire meglio aspettative e margini di crescita del #12, che indubbiamente si ritrova ad avere un’ottima opportunità a livello tecnico e umano.
A Verona il team Snipers ha svelato le sue carte senza troppi indugi: vincere il titolo con Tony Arbolino e puntare sul talento Filip Salac. Ora bisogna aspettare di capire se il responso della pista darà ragione alle ambizioni di Cecchini oppure no.