Lasciatisi alle spalle i terreni duri e rocciosi che avevano caratterizzato le prove speciali delle giornate precedenti, la Dakar 2020 è tornata ad immergersi con anima e corpo tra la sabbia del mare di dune. Il Day 6 della 42^ edizione dell’arcinoto Rally Raid ha visto i protagonisti scattare da Ha’il per approdare, dopo ben 487 km cronometrati, in quel di Riyadh, capitale del paese ospitante nonché località scelta per il Rest Day della corsa. Ma cosa è successo, tra le moto e le auto, durante la sesta giornata della Dakar 2020?
E’ stato Stephane Peterhansel a transitare per primo sul traguardo della Stage 6. Il francese della MINI, al suo secondo successo di tappa in quest’edizione del Rally Raid, ha concluso la sezione cronometrata in 4 H 27’17”, avendo la meglio su Carlos Sainz e Nasser Al-Attiyah al termine di una lotta a tre andata in scena praticamente per tutta la durata della prova. Il madrileno, compagno di marca di Peterhansel ed attualmente leader della classifica generale, ha accusato 1’35” di ritardo dal crono del 13 volte vincitore della Dakar, riuscendo però dal canto suo a staccare per poco meno di due minuti la Toyota Hilux di Al-Attiyah, unico capace di impensierire i Buggy a due ruote motrici.
Buona è stata ancora una volta la prestazione tanto di Yazeed Al Rajhi – 4° al traguardo ed ormai presenza costante della Top 5 – quanto di Mathieu Serradori, mentre conquista un discreto 6° posto Fernando Alonso: l’asturiano, giunto al traguardo con 7’56” di ritardo da Peterhansel, è rimasto per larghi tratti della speciale in lotta per un piazzamento tra i primi cinque, e solamente un’ultima sezione non troppo rapida gli è costata la posizione nei confronti di Serradori. Il #310 può però sicuramente essere soddisfatto della sua prova odierna, dato che in una speciale in cui servivano tecnica ed esperienza è riuscito a mettersi dietro nomi illustri del panorama mondiale del Rally Raid: Giniel De Villiers, Bernhard Ten Brinke ed Orlando Terranova, tutti veterani della disciplina, hanno infatti concluso la tappa con diversi minuti di ritardo dallo spagnolo, dimostrando quanto la Dakar d’esordio di Alonso sia estremamente positiva. A completare la top ten di giornata provvede poi Yasir Seaidan, mentre precipita indietro Jakub Przygonski: il polacco ha chiuso la speciale oltre la 40^ posizione, accusando più di un’ora e quaranta di ritardo dal crono messo a segno da Peterhansel.
Per quanto riguarda la classifica generale, a dettare il ritmo è ancora Carlos Sainz. Lo spagnolo comanda le operazioni grazie ai 7’46” di vantaggio su Nasser Al-Attiyah ed ai 16’18” di margine su Stephane Peterhansel. In 4^ posizione troviamo poi il saudita Al Rajhi, mentre Orlando Terranova deve iniziare a guardarsi le spalle da un sempre più arrembante Serradori. 16^ piazza assoluta invece per Fernando Alonso, che date le oltre 3 ore di ritardo dalla vetta può più che altro puntare ad un buon piazzamento in top 15.
Ecco la top ten della classifica Auto dopo la sesta tappa:
Tra le due ruote è stato Ricky Brabec a vestire i panni del dominatore nel corso del Day 6. Lo statunitense è riuscito a completare in 4 H 36’28” i 487 km cronometrati che da Ha’il hanno condotto fino a Riyadh, approfittando nella difficoltà di alcuni suoi diretti avversari per allungare ulteriormente nella classifica generale.
Alle spalle della Honda #9 non si sono piazzati né Toby Price – 11° ad oltre 16’30” di ritardo dalla vetta – né Kevin Benavides: l’argentino è stato particolarmente sfortunato quest’oggi, dato che è stata la rottura del motore della sua moto a costringerlo a rimanere piantato nel deserto nella speranza che qualcuno lo traini fino al traguardo per consentirgli di proseguire comunque la corsa. In 2^ posizione di giornata, visti i problemi e gli inghippi altrui, si è messo dunque Joan Barreda: “Bang Bang” ha chiuso la sesta tappa accusando 1’34” di distacco dal compagno di marca, riuscendo a propria volta a precedere per poco più di un minuto Matthias Walkner. L’austriaco della KTM, così come lo spagnolo della Honda, sta pian piano ritrovando ritmo e confidenza sulle sabbie arabe, iniziando a far registrare tempi interessanti e tentando di rimontare in una classifica generale che vede entrambi più indietro di quanto forse sarebbe stato lecito aspettarsi.
Alle spalle di Walkner si piazza poi il sempre costante Quintanilla, che con la sua Husqvarna si mette dietro la KTM di Luciano Benavides e la Honda di Cornejo Florimo, tornato in top ten dopo un Day 5 particolarmente complesso. Franco Caimi riesce finalmente a portare una Yamaha nei primi dieci durante una Dakar totalmente da dimenticare per il marchio di Iwata, mentre la Hero di Paulo Goncalves si prende l’8^ posizione di tappa andando a precedere Stefan Svitko e Skyler Howes. Giornata difficile – come accennato poco più sopra – per Toby Price: l’australiano di KTM ha pagato lo scotto di partire davanti a tutti in una tappa davvero complicata dal punto di vista della navigazione, e gli oltre 16′ di ritardo accusati al traguardo pesano parecchio anche nell’ottica della lotta per la vittoria finale. Da segnalare in positivo è invece la prova dei primi tra i nostri portabandiera: Maurizio Gerini e Jacopo Cerutti sono infatti giunti in 13^ e 14^ posizione al traguardo, riuscendo a rosicchiare diverse posizioni assolute e andando così ad agguantare il 20° e 21° posto della classifica generale.
Lì Ricky Brabec continua a mantenere saldamente la prima posizione grazie ai suoi 20’56” di vantaggio su Pablo Quintanilla, che grazie all’ottima prova disputata alla volta di Riyadh è riuscito a sopravanzare proprio Price, ora 3° a 25’39” di ritardo dalla. A seguito del crollo verticale di Kevin Benavides guadagnano poi posizioni Cornejo Florimo, Barreda e Walkner (tutti con distacchi compresi tra i 30 ed i 40 minuti), mentre anche nella top ten assoluta si intravede una Yamaha: Franco Caimi fa infatti la propria apparizione tra i primi 10 della corsa, pur accusando oltre un’ora da Ricky Brabec.
Ecco la top ten della classifica Moto dopo la sesta tappa: