Lasciati ormai alle spalle tanto i profili dei palazzi di Neom quanto i flutti del Mar Rosso, la 42^ edizione della Dakar ha puntato decisamente verso ovest nel corso della quarta giornata di gara. Sono stati infatti i 467 km cronometrati che hanno portato la carovana del Rally Raid da Neom ad Al-‘Ula a fare da scenario alla prova speciale odierna, ed ecco chi è riuscito ad avere la meglio tra auto e moto.
Abbiamo dovuto attendere quattro giorni, ma alla fine il primo acuto di Stephane Peterhansel è arrivato. Il veterano francese, alla guida del proprio MINI Buggy, è riuscito a completare il percorso cronometrato in 4 H 4’34”, rifilando così 2’26” a Nasser Al-Attiyah – 2° e chiamato a recuperare il tempo perduto per via della penalità in cui è incappato ieri – e 7’18” a Carlos Sainz, 3° al traguardo di Al-‘Ula e mai in grado di tenere il ritmo di un Peterhansel che ha preso il comando delle operazioni a partire dal secondo way-point. Ad 11’30” di distacco dal crono del francese ed in quella che è la 4^ piazza di tappa c’è poi il saudita Yazeed Al Rajhi – anche oggi a proprio agio sulle sabbie amiche -, mentre in 5^ posizione si segnala l’ottima prestazione di Mathieu Serradori: il francese, al volante di un buggy della Century, è riuscito a chiudere la quarta prova con 13’17” di ritardo dalla vetta della classifica, riuscendo così a tenersi dietro piloti dai nomi ben più altisonanti.
Alle spalle del pilota transalpino, con distacchi dal crono di Peterhansel che superano i 18′, troviamo infatti le Toyota di Giniel De Villiers e di Bernhard Ten Brinke, mentre è costretto ad accontentarsi di un’8^ posizione Jakub Przygosnki: il polacco della MINI non ha vissuto una giornata particolarmente facile, e sul traguardo si è ritrovato ad accusare 19’23” dalla vetta riuscendo però comunque a precedere l’outsider Wei Han, 9° a poco meno di 20′ dal tempo messo a segno dalla MINI #302. Qualche difficoltà di troppo poi anche per un’altra MINI, quella di Orlando Terranova: l’argentino oggi non è infatti andato oltre una decima posizione che lo ha portato ad accumulare parecchio distacco nella classifica assoluta, ed è un peccato considerando che gran parte dei 22′ di ritardo accusati al traguardo sono stati raccolti tra l’ultimo way-point e l’arrivo.
13^ posizione di giornata invece per Fernando Alonso. L’asturiano non è riuscito in tutto e per tutto a ripetere l’exploit di cui si era reso protagonista ieri, ma il #310 è comunque stato in grado di tagliare il traguardo di Al-‘Ula senza grossi problemi accusando 26’21” di ritardo dal crono fatto segnare da Peterhansel.
Parlando poi di classifica generale, Carlos Sainz si tiene stretta la propria prima posizione, tenendo a 3’03” Nasser Al-Attiyah ed a 11’42” Stephane Peterhansel, tornato prepotentemente in Top 3 dopo la splendida vittoria di oggi. Ottimo 4° è poi Yazeed Al Rajhi – che per soli 3″ riesce a precedere Orlando Terranova – mentre Mathieu Serradori si toglie la soddisfazione di mettersi provvisoriamente alle spalle sia Giniel De Villiers che Bernhard Ten Brinke. 19° (ma ad oltre 2 H 50′ di distacco dalla vetta) è infine Fernando Alonso.
Ecco la Top Ten della classifica generale auto dopo la quarta tappa:
Per quanto riguarda invece le due ruote, la classifica definitiva della quarta tappa di questa Dakar 2020 si è avuta solamente dopo che la Direzione Gara ha comminato 5′ di penalità a Sam Sunderland, transitato per primo sul traguardo di Al-‘Ula. A giovare della penalizzazione del britannico di KTM è stato quindi un ottimo Cornejo Florimo, che era riuscito a completare il percorso cronometrato con appena 11″ di ritardo dal crono di Sunderland e che dunque è balzato in testa alla classifica di tappa con il crono di 4 H 24’51”.
Il cileno della Honda ha saputo avere la meglio sul compagno di marca Kevin Benavides – 2° a 35″ -, mentre uno stoico Ross Branch ha saputo reagire alle difficoltà avute nel corso della terza giornata: il pilota del Botswana, che ha rimediato infatti un lieve infortunio nel corso del Day 3, è riuscito ad issare la propria KTM fino al gradino più basso del podio, accusando meno di 1′ dalla vetta della classifica. Alle spalle di Branch troviamo poi Paulo Goncalves, anche lui comportatosi in maniera esemplare: il portoghese, giunto al traguardo del Day 3 accusando un ritardo di svariate ore per via della rottura del motore della sua Hero, non ha minimamente pensato a gettare la spugna ed anzi si è reso protagonista di un’ottima prova, conclusa con appena 2’11” di ritardo dal crono di Florimo.
5^ posizione poi per l’attuale leader della classifica assoluta Ricky Brabec. Lo statunitense oggi era chiamato a limitare i danni dovuti alla posizione di partenza piuttosto sfavorevole – fare da battistrada non è così semplice in una corsa come la Dakar -, ed accumulando 2’48” di distacco dalla prima posizione può ritenersi decisamente soddisfatto per come ha gestito il proprio ritmo durante questo Day 4. Alle spalle della Honda di Brabec troviamo invece Toby Price: l’australiano era anche riuscito a prendersi la testa della corsa, ma qualche minuto di troppo perso durante la seconda metà del percorso lo ha costretto ad accontentarsi di una 6^ posizione a 2’59” da Florimo. Ottima è poi la 7^ piazza di Johnny Aubert, che in sella alla sua Sherco ha saputo mettersi dietro Sam Sunderland – inizialmente 1° ma poi retrocesso fino all’8° posto per via dei 5′ di penalità inflittigli – e Skyler Howes, con quest’ultimo ancora una volta positivamente dentro la Top Ten.
I primi dieci sono poi completati dalla Sherco di Lorenzo Santolino, ed a spiccare è dunque ancora una volta l’assenza di Yamaha dalle posizioni che contano. La Dakar 2020 si sta infatti rivelando particolarmente complicata per la Casa dei Tre Diapason, che dopo aver perso Adrien Van Beveren a causa della frattura di una clavicola è stata costretta a fare a meno anche di Xavier De Soultrait: il transalpino, che nel corso del Day 3 aveva rimediato un infortunio al polso destro, si è dovuto ritirare intorno al 300° km della prova odierna per via del dolore. Giornata tutto sommato positiva invece per quanto riguarda gli italiani: Jacopo Cerutti è infatti riuscito a tagliare il traguardo di Al-‘Ula in 22^ posizione accusando 15’31” di ritardo dalla vetta, con Maurizio Gerini accreditato invece di un 27° posto a poco più di 27′ di distacco dal tempo di Cornejo Florimo.
Per quanto riguarda invece la classifica generale, davanti a tutti – come accennato poco più sopra – c’è ancora Ricky Brabec. Lo statunitense della Honda conserva 2’30” di vantaggio sulla moto gemella di Kevin Benavides ed 8’31” sull’altra Honda di Cornejo Florimo, con il cileno che va a completare una provvisoria tripletta della Casa Alata. Toby Price porta la prima delle KTM in 4^ posizione a 12′ di ritardo dalla vetta, con Pablo Quintanilla che precede invece Sam Sunderland. Passi indietro quest’oggi in classifica generale, infine, per Matthias Walkner e Joan Barreda: l’austriaco, che ha accusato oltre 23′ di distacco da Cornejo Florimo, è piombato in 9^ posizione assoluta, mentre poco meglio è andata a “Bang Bang”, riuscito a limitare i danni in 7^ piazza nonostante una caduta gli abbia fatto accumulare parecchio ritardo nel corso del Day 4.
Ecco la Top Ten della classifica generale moto dopo la quarta tappa: