Si è parlato molto in questi giorni del nuovo motore Ferrari, scrivendo tanto ma spiegando poco: capiamo quanto trarre dalle indiscrezioni filtrate in questi giorni.
Notizia roboante delle ultime ore proveniente da Maranello è stata quella riguardante il nuovo intercooler dela turbina pensato dagli ingegneri capitanati da Enrico Gualtieri, capace a quanto si dice di avere un miglior rendimento termodinamico, ovvero in questo caso di raffreddare maggiormente e/o un maggior volume d’aria a parità di tempo.
In realtà, da tempo la Ferrari ha una delle migliori tipologie di scambiatori di calore in circolazione, riuscendo a estremizzare la dimensione dei microtubi al loro interno come pochi altri team. Il miglioramento attendibile non sarà pertanto così accentuato, dal momento che il motore di una monoposto di F1 odierna è un oggetto complicatissimo, ricco di particolari e – soprattutto – di variabili.
Altra novità che equipaggerà l’endotermico della 671 (codice interno della monoposto 2020 a Maranello) sarà il nuovo disegno delle testate e della camera di combustione. I tecnici guidati da Corrado Iotti hanno ideato un disegno più efficiente tramite l’utilizzo di sofisticate tecnologie di simulazione fluidodinamica computerizzata, abbandonando proprio quelle sagome che fecero tanto scalpore alla fine della scorsa stagione per essere state adottate in maniera quasi identica anche dai motoristi Honda.
Peraltro, notizia non recente è che i propulsori specifica 1 della rossa 2020 sono già stati al banco e hanno dato risultati incoraggianti. Resterà – come sempre – da misurare il livello dei competitors prima di arrivare a conclusioni tanto esaltanti quanto affrettate.