Per Jenson Button l’edizione 2019 della Baja 1000, uno dei rally raid più famosi del mondo che ogni anno va in scena nella Bassa California, si è concluso decisamente nel più inaspettato dei modi. Il campione iridato di Formula 1 del 2009, infatti, è stato protagonista di un imprevisto…“bivacco” di ben 17 ore – trascorse nel nulla più totale e senza che se ne avessero notizie – prima di essere recuperato dagli organizzatori della corsa.
A raccontare l’accaduto dopo oltre mezza giornata in cui del pilota inglese si erano sostanzialmente perse le tracce è stato lo stesso Jenson Button, che ha spiegato tutto con un post sul proprio profilo Instagram. “Ripartiamo da questa Baja 1000 con una storia da raccontare. Non è quella che avremmo voluto descrivervi, ma è comunque una bella storia legata a questa corsa” – si legge nella didascalia del video pubblicato dal pilota britannico – “Siamo partiti bene, ci siamo liberati subito di 5 avversari e siamo riusciti poi a superarne almeno altri 7-8 che erano incidentati. Eravamo anche riusciti a trovare un buon ritmo, che ci consentiva di preservare la nostra auto quando era necessario ma che allo stesso tempo ci permetteva di essere molto veloci nei tratti più lineari. Una volta arrivati al 235° miglio, tuttavia, io ed il mio co-pilota abbiamo sentito un bruttissimo rumore e ci siamo subito resi conto di aver rotto il differenziale: un guasto strano, dato che tutte le temperature parevano nella norma e che eravamo stati attenti a non stressare troppo il nostro camion, ma sono cose che capitano“.
“Il problema” – prosegue Button – “E’ che abbiamo accusato il guasto nel punto più remoto possibile della corsa, e questo ci ha costretti a trascorrere l’intera notte (per un totale di circa 17 ore) sotto le stelle. Le uniche persone che abbiamo visto sono stati gli altri piloti, che ci chiedevano di aiutarli a rimuovere lo sporco e la polvere dai loro fari. Ci siamo rifocillati con barrette energetiche, riscaldandoci con un fuoco che aveva costantemente bisogno di essere alimentato perché l’unica cosa che siamo riusciti a trovare lì nei dintorni erano ramoscelli“. “Io e Terry (Madden, il suo copilota, ndr) non abbiamo potuto far altro che goderci il momento di pace, raccontandoci storie che si chiudevano sempre con un ‘è la Baja’. E’ stata sicuramente un’esperienza di vita, anche se non è stata quella che mi sarei aspettato“, ha concluso infine il pilota inglese.