Andrà in scena tra le curve dell’Autodromo José Carlos Pace il 20° e penultimo appuntamento stagionale del 2019 della Formula 1. Ad Interlagos, su uno dei tracciati storici del Circus, i protagonisti della F1 scenderanno in pista a poco meno di due settimane di distanza dallo sventolare della bandiera a scacchi sul GP degli Stati Uniti, preparandosi così per il gran finale di Abu Dhabi.
Con entrambi i titoli iridati ormai già assegnati, tutti e 20 i piloti lotteranno per la gloria lungo i 4,309 km dell’impianto che sorge alla periferia di San Paolo, sul cui asfalto dovranno essere percorsi 71 giri per una distanza di gara complessiva pari a 305,909 km. 15 sono le curve del tortuoso tracciato brasiliano – delle quali 10 a sinistra e 5 a destra -, ma nonostante questo layout si viaggerà con il pedale dell’acceleratore completamente pigiato per 61% del tempo sul giro, facendo registrare un consumo medio pari ad 1,48 kg/giro.
Mediamente stressato, secondo i dati di Brembo, è invece l’impianto frenante. La presenza di lunghi curvoni veloci permette infatti ai piloti del Circus di non ricorrere troppo spesso e con troppa violenza a pinze e dischi, che infatti vengono chiamati in causa solamente in 6 curve. Si trascorrono 12″ – ovvero il 19% del tempo complessivo di gara – con il pedale del freno completamente pigiato, ed il valore medio di decelerazione è pari a 3,6 G. Nell’arco dei 71 giri, percorrendo i quali ciascuna monoposto dissiperà 206 kWh di energia, i piloti eserciteranno 45 tonnellate di carico sul pedale del freno, mentre solamente due sono le frenate che Brembo classifica come impegnative: alla “S do Senna” si passerà da 346 a 131 km/h, percorrendo 135 m in 2″32 e subendo una decelerazione pari a 5,6 G, ed invece in Curva 4 si registreranno 5,2 G di decelerazione nel corso della frenata che da 330 porterà le monoposto a 178 km/h, facendole percorrere loro 103 m in 1″52. Mediamente stressato è poi il cambio, con 46 cambi marcia registrati nel corso di ogni giro durante la passata edizione, mentre la forza G più elevata in percorrenza la si registra in Curva 11, nella quale per 0″8 si toccano picchi di 4,29 G.
Due saranno le zone DRS, con annessi Detection Point. La prima area d’utilizzo dell’ala mobile sarà sulla “Reta Oposta” – ovvero il rettilineo che collega Curva 3 a Curva 4 – con il DP piazzato nella percorrenza della “S do Senna”, mentre la seconda zona DRS troverà posto sul rettifilo di partenza / arrivo con il Detection Point piazzato invece all’uscita di Curva 13. Le velocità massime dovrebbero essere nell’ordine dei 350 km/h, e si spera che la doppia area d’utilizzo dell’ala mobile possa favorire i sorpassi su un circuito in cui, storicamente, è stato possibile assistere ad esaltanti rimonte. La possibilità di veder scendere in pista la Safety Car si attesta poi al 44%, mentre con una Pit Lane lunga 388 m si prevede che un Pit Stop ottimale possa costare attorno ai 17″7.
Appartiene poi a Valtteri Bottas il record del circuito: il #77, nel corso dell’edizione 2018 del GP del Brasile, ha infatti fermato il cronometro sull’1’10″540. Il finnico tuttavia, nonostante questa prestazione velocistica, lo scorso anno non è riuscito a salire sul podio: a trionfare ad Interlagos – in un’edizione che tutti sicuramente ricorderete per via del clamoroso contatto tra Esteban Ocon e Max Verstappen – è stato infatti Lewis Hamilton, transitato sotto la bandiera a scacchi davanti proprio al #33 ed alla Ferrari di Kimi Raikkonen.
Pirelli per questo GP ha deciso di mettere a disposizione di team e piloti le mescole Hard C1, Medium C2 e Soft C3, vale a dire i compound più duri dell’intera gamma. “Il Gran Premio del Brasile è quasi sempre estremamente vivace, su un tracciato che favorisce i sorpassi e dove i piloti spesso vanno fuori traiettoria“ – ha dichiarato Mario Isola – “Le curve si susseguono e di conseguenza i pneumatici lavorano continuamente su una pista ‘old school’ che non perdona gli errori. Il meteo variabile e la probabilità di safety car contribuiscono a rendere la gara spesso imprevedibile. Bisogna essere pronti a tutto: non abbiamo certezza di quali condizioni troveremo in questo fine settimana, ma la nostra decisione di nominare le tre mescole più dure della gamma consentirà ai piloti di spingere al massimo anche se dovessero scegliere, come probabile, una strategia a una sosta“. Le onnipresenti Intermedie e FullWet potrebbero poi fare capolino dalle loro termocoperte nella giornata di venerdì, stando a quanto raccontano le previsioni meteo: solamente sabato e domenica dovrebbero infatti essere delle giornate soleggiate, con temperature medie che si aggireranno attorno ai 22°.
Il GP del Brasile sarà trasmesso in diretta solamente da SkySport F1 HD (canale 207), mentre TV8 proporrà le repliche di qualifica e gara. Ecco tutti gli orari:
Venerdì 15 novembre
- 15:00 – 16:30 -> FP1 | diretta Sky
- 19:00 – 20:30 -> FP2 | diretta Sky
Sabato 16 novembre
- 16:00 – 17:00 -> FP3 | diretta Sky
- 19:00 -> Qualifiche | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 21:15
Domenica 17 novembre
- 18:10 -> GP del Brasile | diretta Sky / differita su TV8 a partire dalle 21:30