Andate in scena su un asfalto sporco ed in continua evoluzione, le FP1 del GP di Singapore hanno visto Max Verstappen chiudere davanti a tutti. L’olandese della Red Bull, chiamato al riscatto dopo due weekend difficili, si è preso la vetta della classifica in 1’40″259, un crono che sarà verosimilmente ritoccato al ribasso non appena le temperature di aria ed asfalto caleranno con l’arrivare della notte.
Alle spalle della RB15 del #33 si è piazzata la prima delle Ferrari, la SF90 #5 di Sebastian Vettel. Il tedesco ha iniziato la sessione utilizzando la nuova ala anteriore approntata dalla scuderia di Maranello, ed il suo 1’40″426 è arrivato proprio quando la sua monoposto era dotata degli aggiornamenti. Montati poi sulla monoposto di Leclerc in virtù di un lavoro alternato, per dare un giudizio concreto sulla bontà del pacchetto aerodinamico introdotto da Ferrari a Singapore è però ovviamente ancora troppo presto: nessuno dei piloti ha infatti spinto con troppa convinzione, tanto a causa delle condizioni dell’asfalto quanto perché qualifica e gara si svolgeranno con temperature parecchio differenti. A completare il podio virtuale provvede poi Lewis Hamilton, che nonostante qualche scaramuccia con Carlos Sainz chiude in 1’40″295, mentre 4° è Valtteri Bottas: il #77 ha causato inoltre l’unica bandiera rossa della sessione finendo contro le barriere di Curva 19, e lasciando in eredità agli uomini Mercedes un discreto lavoro per rimettere in sesto la propria W10 non è riuscito ad andare oltre un 1’41″336.
You can *hear* the tyre marks in this shot ????#F1 #SingaporeGP pic.twitter.com/5mY7AGetUf
— Formula 1 (@F1) September 20, 2019
5^ piazza per Alexander Albon, alle prese con i primi passi sull’asfalto di Marina Bay e dunque piuttosto guardingo vista la vicinanza dei muretti, mentre 6° è Nico Hulkenberg: il tedesco della Renault con il suo 1’41″812 si è messo alle spalle la coppia di McLaren formata da Carlos Sainz e Lando Norris (separati tra di loro da poco più di due decimi), mentre il duo Toro Rosso – con Kvyat a precedere Gasly – chiude la top ten di queste FP1 accusando oltre 2″ di ritardo dalla vetta della classifica.
Appena fuori dai primi dieci troviamo Daniel Ricciardo in 1’42″527, mentre la Haas di un Romain Grosjean fresco di rinnovo si tiene dietro la coppia della Alfa Romeo Racing: Antonio Giovinazzi, al centro di sempre più insistenti voci di mercato che lo vorrebbero escluso in favore di Nico Hulkenberg nella stagione 2020, in 1’42″667 è riuscito a mettersi dietro Kimi Raikkonen ed il suo 1’42″786 sperando ovviamente di far bene in un weekend che, forse a sorpresa, sta assumendo sfumature decisive per il futuro in F1 del #99. 15° posto per Lance Stroll, a precedere Kevin Magnussen e Robert Kubica: il polacco ha chiuso 17° questa prima sessione, mettendo dietro di sé Sergio Perez (18° in 1’43″369) e Charles Leclerc. Il #16 della Ferrari non è andato oltre un 1’43″618 che lo ha portato ad oltre 3″3 di ritardo dalla vetta, ma il suo lavoro è stato fortemente condizionato da quello che ad una prima analisi sembrerebbe essere stato un problema al cambio (non ancora punzonato e quindi non foriero di 5 posizioni di penalità in griglia in caso di sostituzione): il monegasco è stato costretto ad interrompere con parecchio anticipo la sua prima sessione, ed è dunque più che ovvio che il suo riferimento cronometrico possa di gran lunga migliorare.
Leclerc crawls back to the pits with what appears to be a gearbox issue ⚙️
LEC ???? : "I'm rolling to the pits… there's a problem"#F1 #SingaporeGP pic.twitter.com/TgU6jJropa
— Formula 1 (@F1) September 20, 2019
Fanalino di coda è stato infine, nel corso di queste FP1, George Russell: il #63 – anche lui al debutto sull’asfalto di Marina Bay – si è infatti accontentato di un 1’43″993, un tempo di quasi 4″ più lento rispetto a quello messo a segno da Verstappen.
Poche sono state poi le indicazioni fornite da queste FP1 per quel che riguarda il passo gara. Come accennato poco più sopra, si prevede che la pista possa migliorare parecchio a livello di grip e dunque – anche considerando le differenti temperature che verranno incontrate in gara – i team hanno deciso di non concentrarsi troppo nei vari long run in attesa di scontrarsi con condizioni più verosimili nel corso delle FP2.
Ecco la classifica completa al termine delle FP1: