La Villa Reale che ti accoglie poco prima. Il Parco che avvolge il nastro d’asfalto. Le due sopraelevate, simbolo di velocità, coraggio, spregiudicatezza. I lunghissimi rettilinei. E poi la Prima Variante, Curva Grande, la Variante della Roggia, le due di Lesmo, il Serraglio, la Variante Ascari, la Parabolica. Unica, inimitabile, inconfondibile. La F1, per il suo 14° appuntamento stagionale, fa tappa in uno dei templi di questo sport, in uno dei templi delle corse, nel Tempio della Velocità: l’Autodromo Nazionale di Monza.
Lungo 5,793 km, il tracciato brianzolo vedrà la Scuderia Ferrari andare a caccia del proprio secondo trionfo stagionale dopo la vittoriosa trasferta di Spa. Charles Leclerc e Sebastian Vettel, per far felice la moltitudine di Tifosi che assieperà le tribune dell’Autodromo, avranno a disposizione 53 giri, al termine dei quali saranno stati percorsi 306,720 km. Saranno le Power Unit le grandi protagoniste del weekend tricolore della F1: a Monza si viaggia infatti per il 76% del tempo sul giro con l’acceleratore completamente pigiato, ed il consumo medio che si registra è pari ad 1,98 kg/giro. Se è vero quindi che i motori saranno fondamentali nel corso del fine settimana brianzolo, è però altrettanto vero che ugualmente importanti saranno gli impianti frenanti. Monza è infatti classificato da Brembo come un circuito piuttosto impegnativo, e date le velocità raggiunte dalle monoposto e la violenza delle staccate non si fa certo fatica a credere alle parole del fornitore lombardo.
Dischi e pinze freno vengono utilizzati per circa 9″ nel corso di ciascun giro (vale a dire circa l’11% del tempo complessivo di gara), con il valore di decelerazione media che si attesta invece su 4,1 G e con quello dell’energia dissipata in frenata che tocca invece i 165 kWh. I piloti, dall’inizio alla fine del GP, eserciteranno sul pedale del freno un carico complessivo di 31 tonnellate, con due frenate che spiccano su tutte le altre per difficoltà ed importanza: la più dura, secondo i tecnici Brembo, è la staccata della Prima Variante, nella quale i piloti passano da 349 ad 87 km/h in 2″74 percorrendo 137 m e subendo una decelerazione monstre di 5,6 G, ma particolarmente intensa è anche la frenata della Variante della Roggia, dove si scala da 334 a 119 km/h in 2″09, percorrendo 117 m e con una decelerazione pari a 4,9 G. Mediamente stressata è poi la trasmissione, con 50 cambi marcia registrati in media ad ogni passaggio, mentre il valore di Forza G più elevato in percorrenza di curva verrà registrato all’uscita della Variante Ascari, dove per 0″7 si toccheranno i 3,6 G.
Due saranno le zone DRS, ciascuna dotata del proprio Detection Point. La prima zona di attivazione dell’ala mobile sarà all’altezza del Serraglio, con il Detection Point piazzato in mezzo alle due di Lesmo; la seconda zona invece sarà sul rettifilo di partenza / arrivo, con il Detection Point situato invece poco prima dell’ingresso della Parabolica. Elevatissime saranno le velocità massime di quest’anno – che dovrebbero essere nell’ordine dei 360 km/h -, con una percentuale piuttosto bassa di veder scendere in pista la Safety Car (21%) e con la vittoria del GP d’Italia che per 24 volte nel corso della storia della corsa che è stata conquistata dal pilota che scattava dalla Pole Position. Il giro più veloce porta la firma di Rubens Barrichello, che con la sua F2004 è riuscito a fermare il cronometro sull’1’21″046 durante il GP, con l’edizione 2018 della corsa che è stata vinta da Lewis Hamilton davanti a Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas.
Pirelli, per il GP d’Italia, ha messo a disposizione di team e piloti le Hard C2, le Medium C3 e le Soft C4, con il fornitore milanese che ha quindi scelto delle mescole leggermente più morbide rispetto a quelle viste in Belgio. “Come Spa-Francorchamps, anche Monza è un circuito particolarmente impegnativo per piloti, monoposto e pneumatici” – ha detto Mario Isola – “Rispetto al 2018, tuttavia, abbiamo avuto diverse nomination per queste due gare. Per il Belgio la scelta è stata più dura rispetto allo scorso anno, mentre a Monza è leggermente più morbida. Monza è un circuito sul quale è piuttosto difficile superare e lo scorso anno abbiamo visto quanto possa risultate fondamentale impostare una corretta strategia di gara. Nelle ultime due edizioni del Gran Premio d’Italia ha piovuto durante il fine settimana, aggiungendo un’ulteriore incognita a una gara sempre molto combattuta”. Ulteriore incognita che, stando alle previsioni meteo attuali, sembrerebbe poter sparigliare le carte durante il fine settimana brianzolo: se infatti per la giornata di sabato è previsto sole, tanto al venerdì quanto alla domenica pare che la pioggia tornerà a fare capolino sull’asfalto di Monza, alterando valori di forza ed inserendo una variabile in più che costringerà team e piloti a ricorrere anche ad Intermedie e FullWet.
Il GP d’Italia verrà trasmesso in diretta non solo da SkySport F1 (canale 207), ma anche da TV8, che proporrà in diretta qualifiche e gara. Ecco tutti gli orari del weekend di F1, mentre per trovare quelli di Formula 2 e Formula 3 potete cliccare qui.
Venerdì 6 settembre
- 11:00 – 12:30 -> FP1 | diretta Sky
- 15:00 – 16:30 -> FP2 | diretta Sky
Sabato 7 settembre
- 12:00 – 13:00 -> FP3 | diretta Sky
- 15:00 -> Qualifiche | diretta Sky / TV8
Domenica 8 settembre
- 15:10 -> GP d’Italia | diretta Sky / TV8