Cambiando l’ordine delle monoposto il risultato non cambia. Potremmo riassumere così, piegando la proprietà commutativa alle esigenze motoristiche del Circus, la seconda sessione di prove libere andate in scena in Belgio sull’iconico asfalto di Spa-Francorchamps.
Se infatti nel corso delle FP1 era stato Sebastian Vettel a mettersi davanti a tutti, durante le FP2 è stato Charles Leclerc a dettare il passo al termine della simulazione di qualifica. Il #16 ha fermato il cronometro sull’1’44″123, scavando un solco importante rispetto a tutti i suoi diretti avversari: Sebastian Vettel, complice un errore in ingresso alla Bus Stop, si è fermato a 630 millesimi di distacco dal tempo del monegasco, mentre Bottas ed Hamilton (rispettivamente 3° e 4°) hanno accusato entrambi oltre 8 decimi di ritardo dalla vetta della classifica. Alle spalle delle coppie Ferrari e Mercedes troviamo, a sorpresa, una Racing Point: ottimo 5° è infatti Sergio Perez, che con la sua RP19 stampa un interessante 1’45″117 con cui riesce a tenersi dietro la RB15 di Max Verstappen, 6° e colpito da qualche perdita di potenza di troppo sul suo motore Honda. Per il messicano ci sarebbe di che rallegrarsi visto anche l’ottimo passo gara mostrato, se non fosse che la bandiera rossa che ha chiuso in anticipo queste FP2 sia stata causata proprio dalla RP19 #11, parcheggiata nella via di fuga mentre pennacchi di fumo si sollevavano dal retrotreno e dall’airscope.
Buon 7°, considerando anche il suo stiramento alla gamba sinistra, è Kimi Raikkonen, autore di un 1’45″708 che gli consente di precedere l’altra Racing Point di Lance Stroll – che conferma dunque l’ottimo stato di forma finora mostrato dalla RP19 – e la Renault di Daniel Ricciardo, 9° in 1’45″735. Qualche passo indietro rispetto alla mattinata lo compie invece Alexander Albon, che chiude la Top Ten virtuale con il suo 1’45″771 e che accusa un distacco di oltre mezzo secondo dal crono fatto segnare da Max Verstappen.
Appena fuori dai primi dieci c’è Carlos Sainz in 1’45″999, mentre alle spalle della prima delle MCL34 si piazzano Romain Grosjean e Nico Hulkenberg, due tra i nomi più caldi in un mercato piloti che deve mandare ancora parecchi tasselli al proprio posto. 14° è Daniil Kvyat, che con il suo 1’46″214 riesce a tenersi dietro Lando Norris – apparso finora un pochino in difficoltà -, Antonio Giovinazzi (che accusa 7 decimi di ritardo dal crono dell’infortunato Raikkonen) e Pierre Gasly, che non riesce proprio a trovare la quadratura del cerchio nel corso di questa stagione e che per ora si accontenta di un 1’46″374 che lo relega in 17^ posizione. 18^ piazza infine per uno spento Kevin Magnussen ed ultima fila virtuale invece per i due piloti Williams, con George Russell tornato a reclamare il proprio posto tanto a bordo della FW42 quanto davanti a Robert Kubica, unico pilota ad accusare oltre 4″ di ritardo dalla vetta.
Se dunque sono le Ferrari le monoposto apparse per il momento più in forma nella simulazione di qualifica, i rapporti di forza sembrerebbero essere destinati a cambiare non poco durante la gara. Al netto dell’ipotetico giro veloce in gara fatto registrare da Sergio Perez prima che la PU Mercedes Spec 3 non abbandonasse lui e la sua Racing Point, sono infatti le Mercedes ad aver messo in mostra il passo gara migliore calzando le Pirelli Soft. Entrambe le Frecce d’Argento sono riuscite ad inanellare diversi giri sul ritmo dell’1’50″basso-1’50″5, con il solo Leclerc che a parità di mescola è riuscito a reggere l’urto. Vettel, dal canto suo, ha subito un crollo quasi verticale dopo pochissimi passaggi, ritrovandosi a girare addirittura in 1’53” e risultando dunque non solo il più lento tra i piloti di testa ma anche uno dei meno esaltanti di centro gruppo. All’appello, tra i primi della classe, mancano poi le Red Bull: Verstappen è stato autore di un 1’50″2 con mescola Medium, ma non è stato possibile apprezzare il degrado della Pirelli gialla sulla RB15 per via della bandiera rossa causata da Perez. Bandiera rossa che, oltretutto, ha impedito di valutare anche il comportamento di Ferrari e Mercedes con la mescola Medium. Quella che, probabilmente, più di qualcuno cercherà di utilizzare per qualificarsi nel Q3.
Ecco la classifica completa al termine delle FP2: