Da beffa a trionfo per Jonathan Rea, che coadiuvato da Haslam e Razgatlioglu riporta Kawasaki alla vittoria della 8 Ore di Suzuka dopo 16 anni. Il Kawasaki Racing Team è stato riconosciuto come vincitore della Suzuka 8 Hours 2019, a seguito del reclamo sporto al termine della corsa.
Jonathan Rea era saldamente in testa alla guida della Kawasaki #10, dopo aver superato la Honda Red Bull #33 guidata da Bradl ad un’ora dal termine. Drammatici i minuti finali, quando la Suzuki SERT #2 lasciava olio in pista alla curva 3 a seguito di una caduta. I commissari non si erano accorti di quella chiazza, causando in successione la caduta di Rea a due minuti dal termine e l’esposizione della bandiera rossa.
In Kawasaki già stavano festeggiando, se non che l’equipaggio del KRT è stato squalificato. A detta della Direzione, Rea non era riuscito a riportare la Ninja nel parco chiuso entro i canonici cinque minuti. Ciò significava vittoria perla Yamaha #21 di Alex Lowes, Michael van der Mark e Katsuyuki Nakasuga con la Honda Red Bull e la FCC TSR Honda a completare il podio. Kawasaki è subito ricorsa in appello contro il risultato, sostenendo che la classifica finale sarebbe dovuta essere stabilita dalla classifica del giro precedente all’esposizione della bandiera, indipendentemente dal ritorno in parco chiuso.
La Casa di Akashi aveva ragione, la regola del ritorno al parco chiuso per essere classificati a seguito della bandiera rossa non esiste nel EWC, a differenza di WSBK e Motomondiale. La direzione di gara ha presto stabilito che effettivamente la classifica andava rivista ignorando la regola dei 5 minuti. Così l’equipaggio #10 composto da Rea, Haslam e Razgatlioglu -che non ha girato in gara- vince meritatamente l’edizione 2019 della 8 Ore di Suzuka, in sella alla Kawasaki Ninja ZX-10RR del team KRT ufficiale. Per Kawasaki è il primo successo dal 1993, quando a vincere furono Aaron Slight e Scott Russel sulla ZXR-7.
L’equipaggio Yamaha #21 è stato ufficialmente dichiarato secondo classificato, con Stefan Bradl, Takumi Takahashi e Ryuichi Kiyonari (che come Razgatlioglu non ha girato in gara) del team Honda Red Bull al terzo posto.
A perdere il podio è il team FCC TSR, quarto alla fine, mentre SRC Kawasaki France si conferma Campione del Mondo Endurance con Jérémy Guarnoni, Erwan Nigon e David Checa.