E’ accaduto tutto nel corso del 69° giro, all’altezza di quella Curva 3 che tanti duelli ha visto andare in scena nel corso degli anni. Max Verstappen, dopo aver già tentato di sorpassare lì Charles Leclerc – fino a quel momento leader incontrastato del GP d’Austria – durante il 68° passaggio, piazza all’interno del monegasco la Red Bull RB15 ed allunga la propria staccata.
La manovra sostanzialmente speculare che Verstappen aveva tentato nel corso del giro precedente non aveva infatti dato l’esito che il #33 sperava: Leclerc, che seppur con pneumatici sofferenti godeva di una buona trazione in uscita di curva, facendo affidamento sulla potenza della Power Unit Ferrari aveva resistito all’esterno dell’olandese, riuscendo in accelerazione a riprendersi la propria prima posizione. A Max ovviamente la difesa del monegasco non era sfuggita, anzi: l’olandese, al giro successivo, ha impostato la propria staccata proprio in modo tale che al #16 non riuscisse nuovamente di resistergli all’esterno.
Per evitare il ritorno di Leclerc, Max Verstappen ha allungato il più possibile la propria staccata, con lo spazio in pista per la Ferrari SF90 che è andato via via diminuendo fino a quando, inevitabilmente, le due monoposto non sono entrate in contatto. L’anteriore sinistra della RB15 e l’anteriore destra della vettura di Maranello si sono infatti toccate, con Leclerc che è finito fuori pista e non ha potuto dunque rispondere in alcun modo all’attacco dell’olandese.
L’incidente è stato notato prima ed investigato poi dai Commissari di Gara, che alle 18:00 hanno convocato entrambi i piloti coinvolti per ascoltare le rispettive ragioni e che, al termine di una riunione durata molto più di quanto un comunicato fake (dato peraltro come vero da diversi media italiani…) spuntato su Reddit volesse far credere, hanno decretato che la manovra di Max Verstappen nei confronti di Charles Leclerc fosse entro i limiti del regolamento. “No further action” è stata infatti la laconica formula con cui i Commissari di gara hanno fugato i dubbi sulla legittimità del sorpasso del #33 che, dunque, vince il GP d’Austria 2019.