La crisi velocistica delle Yamaha in rettilineo, almeno per quanto si è visto nel corso delle FP3 del GP del Mugello, parrebbe essere parzialmente rientrata. E’ vero, i tempi sul giro di alcune delle M1 non inducono i riders della Casa di Iwata a pensare positivo, ma la situazione da incubo che si era palesata nel corso del venerdì dell’appuntamento italiano del Motomondiale sembrerebbe aver trovato una soluzione.
Se infatti oggi tutte le moto dei Tre Diapason allo Speed Trap del Mugello sono riuscite a raggiungere velocità di punta dignitose per la MotoGP – parliamo di oltre 345 km/h -, nel corso delle prime due sessioni di prove libere del fine settimana italiano le M1 avevano faticato moltissimo sul lunghissimo rettifilo del circuito toscano. La soglia dei 340 km/h è infatti apparsa quasi inaccessibile, e la M1 di Franco Morbidelli nel corso delle FP2 ha addirittura centrato il ben poco ambito obiettivo di risultare la moto più lenta dell’intero schieramento, con un rilevamento allo Speed Trap che parla di 332.9 km/h. Una velocità sicuramente ragguardevole, questo è certo, ma che rasenta l’insignificanza se paragonata agli oltre 350 km/h che Ducati (e anche Honda) riescono a raggiungere prima della staccata della San Donato.
A dare un’idea delle difficoltà incontrate dai piloti della Casa di Iwata nel corso del venerdì italiano ha contribuito Pol Espargaro, che finora sta ben figurando in sella ad una KTM RC16 dimostratasi in discreta crescita. “A Le Mans la moto si è rivelata molto veloce sul rettilineo“ – ha detto infatti lo spagnolo al termine della giornata di ieri – “Probabilmente non eravamo allo stesso livello di Honda e Ducati, ma eravamo davanti alla Yamaha e questo per noi è sicuramente positivo“. A turbare più di un sonno dalle parti di Iwata, tuttavia, potrebbero essere le considerazioni fatte dallo stesso Espargaro sul confronto diretto in pista con la M1. “E’ chiaro che la Yamaha non sia una moto molto veloce sul rettilineo, e sono felice che la nostra lo sia perché qui al Mugello è fondamentale che il motore svolga la sua parte. Oggi sul rettilineo ho superato Valentino come se lui si stesse fermando!“, ha concluso infatti il #44 lasciando che una cappa di dubbi iniziasse ad aleggiare sopra i garage delle varie M1.