Alla vigilia del GP dell’Azerbaijan, 4° appuntamento del Mondiale 2019 di Formula 1, il sottoscritto scriveva che la Scuderia Ferrari al ritorno in Europa non avrebbe dovuto lasciare nulla di intentato per cercare di mettere fine ad uno strapotere Mercedes che perdura sin dall’incipit di questa stagione.
Il Cavallino Rampante, nella realtà dei fatti, tra i muretti di Baku si è presentato con più di qualche semplice aggiornamento: nel corso del GP azero, infatti, la SF90 ha giovato di numerose migliorie – in particolare a livello aerodinamico – che avrebbero dovuto favorire Sebastian Vettel e Charles Leclerc nella rincorsa alle apparentemente imprendibili Frecce d’Argento. Il weekend, dopo un inizio incoraggiante, ha però preso rapidamente una piega forse inaspettata, con la vettura #16 incidentata all’ombra della torre e la gemella #5 incapace di reggere il ritmo forsennato imposto dalle W10. Certo, il GP ha raccontato di una Ferrari non troppo distante dalle Mercedes, ma Hamilton e Bottas hanno sempre dato l’impressione di poter gestire la propria velocità in qualsiasi momento, riuscendo a scavare solchi incolmabili con il resto dello schieramento non appena decidessero di dare gas con maggiore decisione.
A Maranello, dunque, hanno capito come urgesse cercare di correre nuovamente ai ripari. E quindi, in occasione del GP di Barcellona – quello che tradizionalmente ha sempre visto arrivare i primi grandi pacchetti di novità per tutte le monoposto dello schieramento – gli uomini in Rosso hanno deciso di far debuttare la seconda specifica della Power Unit, quella che nei progetti originari avrebbe dovuto vedere la luce non prima del GP del Canada, 7° appuntamento di questa stagione 2019 finora a tinte argentee.
“Attualmente siamo indietro in Campionato e dobbiamo assolutamente riprendere i primi“ – ha detto Mattia Binotto – “Questo vuol dire che il nostro lavoro di sviluppo sarà la chiave di questa stagione”. E’ stato proprio il Team Principal della Ferrari ad annunciare, oltre all’arrivo di un ulteriore pacchetto aerodinamico per la SF90, l’esordio della seconda specifica del propulsore di Maranello: “A Baku abbiamo portato un nuovo pacchetto aerodinamico” – ha proseguito infatti Binotto – “Ma anche per Barcellona avremo delle novità da quel punto di vista. In Spagna avremo però anche una nuova Power Unit, che abbiamo deciso di introdurre prima del previsto dato che avrebbe dovuto fare il proprio esordio in Canada”.
“Assieme al nuovo motore” – ha aggiunto infine il Team Principal del Cavallino – “Debutterà anche un lubrificante dalla composizione migliorata che, realizzato dal nostro team in stretta collaborazione con Shell, garantirà prestazioni più elevate“. Prestazioni più elevate che dovranno comunque preservare la vita di queste nuove Power Unit, con i piloti Ferrari che ora potranno contare su due motori – al netto delle sostituzioni con i motori “prima specifica” nei circuiti meno probanti – per affrontare le prossime 17 gare in programma, quelle in cui si dovrà fare di tutto per cercare di ricucire un gap in classifica che diventa più importante di GP in GP.