Nello scorso Gran Premio di Spa Francorchamps Charles Leclerc è diventato, all’età di 21 anni, 10 mesi e 16 giorni, il piu giovane vincitore della storia della Ferrari. Sapete chi erano i dieci più giovani ad essere riusciti nell’impresa prima di lui? Andiamo a scoprirlo nelle prossime righe.
10) Kimi Raikkonen, GP d’Australia 2007.
27 anni, 5 mesi e 1 giorno.
Alla sua prima gara in Ferrari, Iceman fu in grado di non far rimpiangere troppo il suo predecessore Schumacher. Conquistata la prima partenza al palo della stagione davanti al campione in carica Alonso e all’esordiente Hamilton, entrambi su McLaren, Raikkonen dominò per tutta la corsa, senza che nessuno potesse impensierirlo, finendo davanti ai due piloti della squadra di Woking nello stesso ordine. La stagione, funestata dalla vicenda della Spy Story, lo vide vincere un titolo mondiale quasi insperato, beffando proprio lo spagnolo e l’inglese. Un titolo che, purtroppo, resta ancora l’ultimo della squadra di Maranello
9) Michael Schumacher, GP di Spagna 1996.
27 anni, 4 mesi e 30 giorni.
Settima prova del Mondiale 1996. L’allora bicampione in carica, giunto dalla Benetton, nonostante una vettura non all’altezza degli avversari aveva racimolato fino a quel momento quattro podi e due pole. Scattato dalla terza piazza in una delle gare più piovose che si ricordi, al via partì malissimo, sfilando fino all’undicesima posizione. Tuttavia, in pochi giri dimostrò tutta la sua classe, risalendo la china e andando a prendere al dodicesimo giro il leader Villeneuve. Da quel momento in poi fu un uragano peggiore della tempesta che infuriava sul circuito, girando tra i quattro e i dieci secondi (al giro!) più veloce degli avversari (o almeno, quelli che non si giravano per la pioggia), fino a metà gara, quando un problema lo costrinse a girare “solo” due secondi più veloce degli altri. La vittoria fu la ventesima della carriera, nonché la prima di settantadue che avrebbero reso il tedesco il più vincente di sempre per la casa di Maranello.
8) Michele Alboreto, GP del Belgio 1984.
27 anni, 4 mesi e 5 giorni.
Terza gara della stagione 1984 e ultima disputata a Zolder. La Ferrari, che non vinceva in terra belga da cinque anni, aveva fino a quel momento disputato due gare deludenti. Tuttavia, in Belgio ritrovò un’incredibile competitività, e ciò si vide già dal sabato, quando monopolizzò la prima fila, con l’italiano davanti al compagno René Arnoux. Al via Michele fu un missile, divenendo imprendibile per tutti e conducendo la gara dall’inizio alla fine. La vittoria, la terza in carriera per il pilota milanese, generò la commozione di molti, poiché avvenne sullo stesso circuito in cui due anni prima era morto (con il numero 27, lo stesso di Alboreto) Gilles Villeneuve al volante della sua Ferrari. Nonostante questa prova di forza, la squadra non fu in grado di ripetersi quell’anno, rimandando l’assalto all’iride all’anno dopo.
7) Giancarlo Baghetti, GP di Francia 1961.
26 anni, 6 mesi e 7 giorni.
Dell’impresa di Baghetti ne abbiamo già parlato. Tuttavia, ci teniamo a rinfrescarvi la memoria. Quarta gara del mondiale 1968, circuito del Reims. Giancarlo Baghetti, all’esordio assoluto, scatta dalla dodicesima piazza al volante di una Ferrari della FISA (Federazione Italiana Scuderie Automobilistiche), mentre le tre ufficiali di Hill, Von Trips e Ginther erano schierate in prima fila. Nonostante la poca esperienza e la posizione di partenza, fu autore di una grande rimonta, vincendo in volata sulla Porsche di Gurney per un solo decimo, divenendo così l’unico nella storia (se si eccettuano il primo GP a Silverstone nel 1950 e la Indy500 dello stesso anno) a vincere un GP all’esordio assoluto nella categoria. Purtroppo non fu più in grado di ripetersi, ma ciò bastò per inserire il suo nome della storia del motorsport.
6) Tony Brooks, GP di Francia 1959
25 anni, 4 mesi e 25 giorni.
Quarta gara del 1959. L’inglese, dopo una buona gara d’esordio in Ferrari con il secondo posto di Monaco, e un ritiro in Olanda (la Indy 500 non conta), realizza quella che può definirsi una gara perfetta. Al sabato fa registrare la prima partenza al palo della carriera, davanti a Jack Brabham e al compagno Phil Hill. Il pilota di Sua Maestà in gara fu inarrestabile, rimanendo al comando per tutti i cinquanta giri in programma, vedendosi però scippato il giro veloce da Stirling Moss (che all’epoca, come adesso, valeva un punto), e vincendo la sua quinta gara in carriera. Quell’anno arrivarono un’altra vittoria in Germania e un terzo posto negli Stati Uniti, risultati che gli valsero la seconda posizione del campionato, suo miglior piazzamento di sempre.
5) Felipe Massa, GP della Turchia 2006.
25 anni, 4 mesi e 2 giorni.
Quattordicesimo appuntamento della stagione 2006. Il brasiliano fino a quel momento aveva fatto un buon lavoro di gregario per Schumacher, arrivando secondo negli USA e in Germania e rubando punti alle Renault. Tuttavia, al confine tra Europa e Asia Felipe mostrò una sorprendente confidenza, conquistando la prima pole in qualifica davanti a Schumacher e Alonso. Al via mantenne la posizione, e, grazie al fatto che il muretto non diede nessun ordine di scuderia, restò primo fino al pit stop al tredicesimo giro, in cui le due Ferrari rientrarono insieme, con Michael costretto a stare in fila come dal benzinaio, perdendo la seconda posizione a vantaggio di Alonso. Massa invece fu inarrestabile, e vinse senza particolari problemi. Il paulista in quella stagione fu in grado di ripetersi anche ad Interlagos, mentre vinse in Turchia anche nei due anni successivi, confermando un ottimo feeling con il tracciato di Istanbul.
4) Niki Lauda, GP di Spagna 1974.
25 anni, 2 mesi e 6 giorni.
Quarta gara del campionato 1974. Dopo le prime tre gare in cui la Ferrari, in netta ripresa dalla stagione 1973, aveva dimostrato una buona competitività, pur con qualche problema di affidabilità, le cose sembravano andare per il verso giusto. Lauda fece la sua seconda pole in carriera, e Regazzoni si classificò terzo, con Peterson in mezzo. Sopravanzato dallo svedese della Lotus al via, il pilota della Ferrari attese astutamente alla sue spalle, finché al 24esimo passaggio Peterson non ruppe il motore. Le Rosse ebbero allora via libera, doppiando tutti gli altri avversari e portando a Maranello una vittoria che mancava da quasi due anni, dal GP di Germania 1972. Lauda, che precedette Regazzoni di 35 secondi, fece registrare il suo primo hat trick in carriera. Si ripeterà quell’anno in Olanda, giungendo quarto nel mondiale, piazzamento che sarà il preludio della vittoria del titolo dell’anno dopo.
3) Peter Collins, GP del Belgio 1956
24 anni, 9 mesi e 27 giorni.
Round numero quattro della stagione 1956. Peter Collins, alla prima stagione sulla Rossa, può vantare fino a quel momento un ritiro in Argentina e un secondo posto a Monaco. Nel circuito nella Foresta delle Ardenne, teatro solo pochi anni prima di una tremenda battaglia, il pilota di Sua Maestà scattò dalla terza posizione, accanto al compagno Juan Manuel Fangio, in pole, e a Stirling Moss su Maserati. Durante la corsa, Collins riuscì a sfruttare i ritiri dei due piloti scattati davanti a lui per cogliere un successo che lo portò al primo posto nella classifica iridata insieme a Moss. Un’altra vittoria in Francia lo lanciò nella lotta per il titolo iridato, a cui vi rinunciò, con un grande gesto, a Monza, quando decise di dare la propria macchina a Fangio, ritirato, per permettergli di vincere il suo quarto alloro.
2) Mike Hawthorn, GP di Francia 1953
24 anni, 2 mesi e 25 giorni.
Quinta gara dell’anno 1953. Il pilota inglese alla prima stagione in Ferrari stava andando molto bene, avendo conquistato finora tre piazzamenti a punti. Sul circuito del Reims, però, non era indicato tra i favoriti, costretto a scattare dalla settima piazza dietro i compagni Ascari, Farina e Villoresi. In gara però, fu implacabile, e il pilota con il papillon fu autore di una bella battaglia con gli alfieri argentini della Maserati, Fangio e Gonzalez, e il compagno Ascari per la vittoria. Al traguardo, i quattro erano racchiusi in meno di quattro secondi, ma nell’anno dominato dal milanese fu Hawthorn il primo pilota inglese a vincere un appuntamento iridato. L’inglese si ripeterà altre due volte in carriera, l’anno dopo in Spagna e nel 1958 in Francia, sempre in Ferrari, nell’anno in cui vinse il titolo su Stirling Moss, prima di appendere il casco al chiodo e di morire in un incidente d’auto.
1) Jacky Ickx, GP di Francia 1968
23 anni, 6 mesi e 6 giorni.
Sesta tappa del mondiale 1968. Jacky Ickx, chiamato a sostituire il compianto Bandini, era alla sua terza gara con la Scuderia di Maranello, e fino a quel momento aveva ottenuto un terzo posto nella gara precedente a Spa, divenuta storica per l’introduzione, proprio sulle Ferrari, dei primi alettoni. Il belga, qualificatosi in terza posizione dietro Rindt e Stewart, fu implacabile, e dando prova di un’enorme abilità di guida, sfruttò la pioggia che colpì Rouen per issarsi al comando e dominare la corsa, dimostrando la sua bravura sul bagnato, riportando a Maranello un successo che mancava dal GP d’Italia 1966. La gara, funestata dal terribile incidente mortale che coinvolse la Honda di Jo Schlesser, lo incoronò come più giovane vincitore della storia del Cavallino, record che è durato fino ad oggi. O meglio, fino a domenica scorsa, quando Leclerc gliel’ha tolto a Spa, proprio una delle piste preferite da Jacky.