La spunta Aron Canet; il #44 del team di Max Biaggi concretizza una gara bellissima che ha riservato grandissime emozioni. Infatti, in pieno stile Moto3 la vittoria è stata in bilico fino alle ultime curve del Circuit of the Americas, con il campioncino valenciano che gioca le sue carte al momento giusto e conquista in un colpo solo sia la vittoria in gara che la testa del mondiale. La Moto2 ci consegna vittoria di Thomas Luthi, ma le emozioni sono tutte italiane: Baldassarri cade e il rientrante Pasini fa 4°.
Che dire… che gara! Il gruppone della Moto3 rimane infatti compatto nelle prime fasi di gara con Antonelli e Rodrigo a dettare il passo, seguiti a ruota dal rookie Fernandez. I sorpassi non mancano e dalle retrovie riemergono progressivamente Andrea Migno, Aron Canet e soprattutto Suzuki: il ritmo è lento e il gruppo non si sgrana. Come successo in Argentina, il duello più infuocato è quello tra il #19, Gabriel Rodrigo del team Gresini, e il #40, Darryn Binder del team Cip-Green Power: staccate al limite e sportellate contraddistinguono la gara dei due per molti giri. Il primo pilota a dare uno scossone al gruppone è Suzuki: il #24 balza in testa al gruppo e velocizza il ritmo, portandosi dietro Canet. Gli altri inseguitori, Binder, Migno e Rodrigo, vengono colti di sorpresa e non riescono a ricucire subito lo strappo, che arriva per alcuni giri a circa 1,8 secondi. Antonelli, Arbolino, Fenati e Masia sono nelle posizione di rincalzo, risucchiati dal gruppo: soprattutto è un gran peccato per il #55, che non riesce ad essere veloce come nelle prove e ad 8 giri dal termine cade con un bruttissimo highside coinvolgendo Jakub Kornfeil. A 5 giri dalla fine perde l’anteriore anche il leader della gara Suzuki, che lascia il sogno della vittoria a Migno e Canet, rispettivamente 2° e 3°. Le prime due posizioni sembrano essere una cosa a due tra l’italiano e lo spagnolo ma a due giri dal termine il gruppo si ricuce: Migno, Canet, Rodrigo, Masia e Antonelli sono uno nella scia dell’altra pronti a darsi battaglia. Nell’ultimo giro succede di tutto, con Canet che balza in testa e riesce a prendere quei 5 metri che lo portano incolume alla bandiera a scacchi. Dietro di lui Masia e Migno battagliano curva su curva assieme a Rodrigo. Più defilato Antonelli. Finisce così, con Canet che porta la prima vittoria a Max Biaggi, mettendosi dietro il redivivo Jerume Masia e Andrea Migno del team Dubai Bester. Ancora una quarta posizione beffa per l’argentino Gabriel Rodrigo. Quinto Niccolò Antonelli. In chiave campionato pesano la 6° posizione di Tony Arbolino e la 13° di Lorenzo Dalla Porta. Zero punti anche per l’ex leader di campionato Kaito Toba che, dopo aver monopolizzato il Qatar, risulta anonimo sia in Argentina che qui in America.
Anche in Moto2 le emozioni non mancano e infatti il primo giro di gara vede un colpo di scena dopo l’altro. Schrotter parte benissimo: dietro di lui alla staccata della prima curva Pasini si tocca con Lowes ma soprattutto il rookie Fabio Di Giannantonio sbaglia la frenata e butta a terra gli incolpevoli Vierge e Roberts. Per lo spagnolo è il secondo zero di fila ed il suo campionato, visto il ruolino di marcia degli avversari più temibili, sembra essere già profondamente compromesso. Poche curve più in là è il leader del mondiale Baldassarri a finire a terra dopo un contatto con Jorge Martin: lo spagnolo perde per un attimo la moto e l’italiano lo tampona perdendo a sua volta il controllo del mezzo finendo a terra. Per il vincitore del Qatar e dell’Argentina è uno zero pesante in classifica, simbolo di un week end da dimenticare. Marquez, Luthi e Schrotter galvanizzati scappano e risultano i più veloci, come già mostrato nelle prove dei giorni precedenti. Dietro di loro i soliti Marini, Lowes, Lecuona e un ottimo Jorge Navarro cercano di risalire, tampinati dallo stoico Mattia Pasini. A 16 giri dalla fine Binder si ritira: anche per lui è uno zero pesante in chiave campionato. Progressivamente Alex Marquez viene scavalcato da Thomas Luthi e Marcel Schrotter, con il #12 svizzero che scappa seguito a distanza dal #23 tedesco. È un uno-due fulminante del team Dynavolt che fa doppietta. Il fratello di Marc Marquez accusa il colpo e viene ripreso da Jorge Navarro, Luca Marini, Sam Lowes ed il super Mattia Pasini. Gli ultimi tre giri vedono Navarro superare Marquez e scappare: il Paso è velocissimo e pulitissimo nella guida. Si sbarazza in successione di Marquez, Marini e Lowes e si getta all’inseguimento del portoghese. Il #40 si ferma a 0.5 decimi dal podio, ma non si può fare altro che inchinarsi ad una tale prova di velocità e forza: lasciarlo ancora a piedi sarebbe da matti. Nonostante la caduta Baldassari mantiene la testa della classifica a quota 50 punti, seguito da Schrotter a 47 punti e da Luthi a 45 punti.