Ci siamo, tra poche ore si accendono i motori in Qatar. Prima dentro, citando un noto telecronista, e via: a Losail si accende la lotta per l’iride 2019. Tuttavia, se per la MotoGP i valori in campo sono ben noti a tutti, ciò non accade per le classi minori del mondiale. Chi porterà di nuovo in alto il tricolore questa stagione dopo un 2018 colmo di soddisfazioni con Bezzecchi e Bagnaia? “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta…”
Moto3. La categoria dei ragazzini terribili vede schierati 8 italiani (su 30 iscritti), confermandosi una potenziale giardiniera di futuri talenti nostrani. Bisognerà comunque valutare l’assenza in griglia dei tre diamanti cristallini del nuovo motociclismo italiano, Bastianini, Bezzecchi e Di Giannantonio (in rigoroso ordine alfabetico), passati contemporaneamente in Moto2 senza essere riusciti a vincere il campionato. Lo Sky Racing Team VR46 su KTM punta su Dennis Foggia e sul rookie Celestino Vietti, che sostituendo l’infortunato Nicolò Bulega nelle ultime quattro gare della stagione ha già fatto parlare molto di sè, con ottimi piazzamenti e addirittura un podio a Philip Island: coccolato da Valentino e da tutta la cerchia rossista, quest’anno avrà la possibilità di fare vedere tutto il suo potenziale. I due piloti del neonato Team O sono invece Tony Arbolino e… Romano Fenati. In sella ad una Honda, il talentino lombardo e l’eterna promessa del motociclismo italiano hanno entrambi le carte in regola per fare bene: Tony vuole salire sul podio dopo un anno ricco di ottime gare mai concretizzate; Romano vuole e deve riscattarsi dopo la gogna mediatica di Misano. Vengono invece confermati Niccolò Antonelli sulla Honda del team Sic58 Squadra Corse, nonostante una stagione priva di emozioni forti, e Lorenzo Dalla Porta sulla KTM del team Leopard. Chiudono la rassegna Andrea Migno sulla KTM del team Bester Capital Dubai e il rookie Riccardo Russo sulla Honda di Gresini: il buon Fausto si è sempre dimostrato un grande scopritore di talenti (Martin e Di Giannantonio sono solo gli ultimi due nomi sulla sua lista), si vedrà se ci avrà visto lungo un’altra volta.
Da tenere d’occhio. Arbolino, Vietti e Dalla Porta.
Moto2. La categoria di mezzo, a lungo avara di successi, vede gli italiani con il principale obiettivo di portare continuità alle vittorie in successione di Pecco Bagnaia e di Franco Morbidelli. Sono 9 gli italiani in griglia su 32: inutile dire che le aspettative sono tante: non c’è due senza tre. Non bisogna negare che in Moto2 si trova la creme del nuovo motociclismo italiano: ai velocissimi Luca Marini e Lorenzo Baldassarri si sono aggiunti Enea Bastianini, Fabio Di Giannantonio, Nicolò Bulega e Marco Bezzecchi. Se i rookies dovranno sudare, e tanto, quest’anno, le aspettative e le pressioni si concentrano su Luca Marini che, dopo un anno di crescita esponenziale culminato con la vittoria di Sepang, è il più indiziato per il passaggio di testimone per la corsa al titolo. Andando con ordine, Italtrans Racing Team (Kalex) schiererà Andrea Locatelli ed Enea Bastianini; Di Giannantonio sarà con Speed Up (Speed Up) affiancato dal temibile Jorge Navarro; Sky Racing Team VR46 (Kalex) sopperirà al salto di categoria di Bagnaia con Luca Marini e Nicolò Bulega; Bezzecchi correrà per Tech3 (KTM) assieme a Philip Öttl. Simone Corsi verrà supportato dalla nuova Tasca Racing (Kalex) mentre Stefano Manzi continuerà la sua avventura con Forward Racing (MV Agusta). Unica nota stonata è l’assenza assordante di Mattia Pasini: il #42 nonostante un talento smisurato non è riuscito a trovare una sella per il 2019. Un gran peccato, ma si spera di rivedere il pesarese riaffacciarsi al circus come wildcard o nella seconda parte della stagione.
Da tenere d’occhio. Marini, Baldassarri.
Che dire… buona stagione a tutti!