In Casa Williams è crisi nera. Dopo una prima sessione di test disputata neppure a mezzo servizio, la scuderia di Grove non sembra essere riuscita a trovare il bandolo della matassa FW42 neppure durante la seconda sessione di prove pre-stagionali del Circus, quella che George Russell e Robert Kubica hanno potuto disputare sin dall’inizio assieme a tutti gli altri piloti.
Di lavoro, per il team di Sir Frank Williams, sembra essercene ancora molto da fare in vista del GP d’Australia che tra meno di due settimane darà ufficialmente il via alla stagione 2019 di F1. E pare che ci sia parecchio da migliorare nonostante la FW42, nel corso delle seconde quattro giornate di test, i suoi bravi km sia riusciti a macinarli. Sono stati 479 i giri percorsi in totale dalla monoposto di Grove – 220 completati da Robert Kubica e 259 messi assieme da Russell -, ma in questa fase a preoccupare gli uomini della scuderia inglese non è tanto l’affidabilità quanto la prestazione velocistica nuda e cruda.
“Mentirei se vi dicessi che non siamo i più lenti in questo momento” – ha detto infatti George Russell, autore di un 1’18″130 come miglior prestazione, a margine del Day 3 dei test a Barcellona – “Credo che sia la realtà e che sia visibile a tutti, è evidente che abbiamo ancora molto lavoro da fare. Abbiamo capito dove sono i problemi e stiamo facendo di tutto per riuscire a risolverli nel minor tempo possibile, la cosa positiva è che abbiamo fatto enormi passi in avanti dall’inizio della seconda sessione e spero quindi che si possa continuare su questa strada”.
Se da un lato dunque l’ardore e l’entusiasmo giovanile permettono a George Russell di guardare il bicchiere mezzo pieno, dall’altro l’esperienza e la disillusione dell’esperto Robert Kubica non possono far altro che notare la metà del bicchiere rimasta per ora drammaticamente vuota. “Le cose purtroppo non cambiano da un giorno all’altro“ – ha amaramente esordito il #88 facendo riferimento alla situazione già stigmatizzata al termine del Day 2 – “Ci troviamo sempre alle prese con le conseguenze del grande ritardo iniziale. Oggi (ieri, ndr) abbiamo avuto un problema che è frutto del nostro andare di corsa: se fai fatica ad avere la macchina pronta un mese prima dell’inizio della stagione è ovvio che poi tu faccia fatica ad avere anche dei pezzi di ricambio“.
“Abbiamo fatto il massimo per quello che abbiamo tra le mani, solo che questo massimo non è abbastanza perché la macchina è ben lungi dall’essere perfetta“ – ha proseguito il polacco, che nel Day 4 si è fermato a ben 2″7 di ritardo dal riferimento di Vettel – “In Australia sostanzialmente andremo per continuare i test. Sono consapevole di essere a conoscenza solamente del 20% delle cose che dovrei sapere prima di andare a Melbourne, non ho fatto long run più lunghi di 15 giri…è evidente che ci siano tante domande senza risposta”. Neppure una nota positiva dunque? A quanto pare no, a giudicare dalla frase con cui Kubica si è congedato dai giornalisti: “Questo test? Probabilmente era meglio non farlo…“, ha infatti laconicamente concluso il polacco prima di essere nuovamente inghiottito dal garage Williams.