E’ vero, l’1’19″367 con cui ha chiuso il Day 2 della seconda sessione di test in quel di Barcellona non è di certo un crono esaltante, ma si pensava che Robert Kubica, in virtù dei 130 giri completati senza problemi, si sarebbe mostrato parzialmente soddisfatto ai giornalisti che lo attendevano all’uscita del garage Williams.
Invece, così come accaduto al termine della prima sessione, i media si sono trovati di fronte un pilota deluso ed amareggiato, capace a stento di tenere a freno la frustrazione che sembra emergere da ogni sua singola parola. “Sì, oggi abbiamo messo assieme un numero discreto di km, sono riuscito finalmente a salire in macchina” – ha esordito il polacco rispondendo a chi gli chiedeva di commentare la sua prima vera giornata di test – “C’è però ancora molto da fare e non abbiamo ancora lavorato sulla macchina: credo che si debba iniziare a pensare che a me rimangono 8 ore di test prima del GP d’Australia. Dobbiamo iniziare a ‘giocare’ con la macchina, capirla sul serio. Quindi sì, è sicuramente meglio di niente ma non è ancora positivo come vorrei“.
“Girare in tondo lungo la pista non mi aiuta molto, penso che la squadra stia dando la priorità ad altri aspetti e non alla preparazione dei piloti in vista della gara“ – ha incalzato il #88 a proposito del lavoro che gli uomini di Grove stanno svolgendo durante questa seconda sessione – “Ovviamente questo è normale, ma abbiamo perso praticamente tutta la prima settimana e quindi c’è molto più lavoro da fare perché non possiamo farci restituire il tempo. Capisco che in questa fase come team abbiamo priorità diverse, ma venerdì sarà l’ultimo giorno di prove e quindi se non testeremo alcune cose non potremo scoprirle prima di andare in Australia“.
“A Melbourne se saremo lenti la gente punterà ovviamente il dito contro piloti ed ingegneri, e se non inizieremo a lavorare seriamente sulla macchina è esattamente ciò che accadrà. Quella di oggi (ieri, ndr) è stata una buona giornata dal punto di vista dei dati accumulati, ci sono ancora tanti aspetti dell’auto da scoprire e su cui lavorare ma quantomeno abbiamo iniziato a capire qualcosa. L’affidabilità? Per noi è sempre stata abbastanza buona, non abbiamo mai grossi problemi ma semplicemente delle piccole noie che non ci impediscono però di girare”, ha proseguito Robert Kubica facendo orecchie da mercante di fronte a chi gli chiedeva se condividesse o meno il programma di lavoro della Williams.
“Il problema, attualmente, è che ancora non abbiamo capito in che direzione andare con lo sviluppo della macchina perché stiamo lavorando più sull’aerodinamica che sulla macchina nel suo complesso“ – ha insistito ancora il polacco – “Dobbiamo assolutamente iniziare a pensare che prima o poi la macchina deve essere messa nelle condizioni che ci permettano di conoscerla meglio, perché poi nei venerdì di gara non hai così tanti giri a disposizione per provare delle soluzioni diverse“. E a chi ha provato a fargli vedere il bicchiere mezzo pieno calcando la mano sui 130 giri messi assieme dalla sua Williams FW42, Kubica ha risposto in maniera lapidaria: “Sì, ma una giornata simile avremmo dovuto averla una settimana fa. Non ora“.
Informazioni aggiuntive di Pietro Manfrin.