La stagione 2018 è ormai andata definitivamente in archivio, ma per i team di Formula 1 ancora non è possibile parlare di vacanza. Ieri ed oggi, sullo stesso asfalto di Yas Marina che è stato scenario dell’atto conclusivo di questo mondiale, tutte le scuderie del Circus sono infatti alle prese con un assaggio di 2019.
Come accaduto già al termine della passata stagione, Pirelli ha scelto la pista degli Emirati Arabi Uniti per mettere a disposizione di tutti i team le mescole che verranno utilizzate nel corso della prossima annata, quella che vedrà ridursi drasticamente il numero di colori pur mantenendo la stessa varietà di compound. Logico dunque che le scuderie si siano dedicate soprattutto ad un’attività di confronto tra le vecchie mescole e le nuove, sin dall’inizio giudicate da tutti come più resistenti alle variazioni di temperatura e dunque più efficaci nell’evitare il fastidioso fenomeno del blistering.
In cima alla classifica – per quanto poco la classifica possa contare durante delle giornate come queste – ci si è messo Sebastian Vettel. Il #5 della Ferrari ha completato il Day 1 con un 1’36″812 messo a segno con le HyperSoft 2018, ed il fatto che il suo crono sia più lento di circa 2″ rispetto a quello messo a referto da Hamilton durante le qualifiche a parità di mescola fa capire quanto poco si sia cercata la prestazione velocistica nel corso della prima giornata. Vettel, peraltro, ha completato solamente 67 giri perché è stato autore di più di una sbavatura: prima ha lievemente danneggiato il fondo della sua SF71-H su uno dei “salsicciotti” messi all’esterno dei cordoli, poi ha impattato contro le barriere in Curva 1 e poi ha definitivamente rovinato il fondo della sua Ferrari andando nuovamente a colpire uno dei dissuasori della pista araba.
Nessun inghippo invece in Casa Mercedes, dove Valtteri Bottas ha addirittura completato con una buona mezz’ora d’anticipo il programma stilato dal team di Brackley. Il finlandese ha chiuso la giornata in 1’37″231 – mettendo a segno questo crono grazie ad un treno di Pirelli “Compound 5”, quelle che dovrebbero essere le HyperSoft del 2019 – ed è risultato uno dei piloti più attivi in pista con 120 giri all’attivo. Alle spalle del #77 c’è Lance Stroll, accasatosi in Force India per il suo primo assaggio della VJM11. Il canadese si è alternato al volante con Sergio Perez (che in mattinata aveva completato 67 passaggi) chiudendone a propria volta 56, il migliore dei quali in 1’37″415 grazie ad un treno di HyperSoft 2018, e non ha di certo nascosto il proprio entusiasmo nell’essersi messo al volante di una monoposto diversa dalla ben più che deludente Williams.
Al 4° posto si è poi piazzato Max Verstappen, che ha completato 131 passaggi – il migliore dei quali in 1’37″947 con un set di UltraSoft 2018 -, mentre dietro a Sergio Perez (5° in 1’37″967 calzando il “Compound 5”) si è messo Lando Norris, tornato al volante della McLaren orfana di Alonso: il giovane talento proveniente dalla Formula 2 ha completato ben 135 giri, chiudendo il Day 1 in 1’38″187 grazie ad un treno di HyperSoft 2019. 7^ posizione poi per Nico Hulkenberg, che archivia la prima giornata mettendo assieme 128 passaggi e facendo segnare la propria miglior prestazione in 1’38″789, mentre 8° è Pietro Fittipaldi, salito al volante della Haas: il nipote d’arte – che se l’è dovuta vedere anche una rottura del motore sulla sua monoposto – ha completato 54 giri, il migliore dei quali in 1’39″201.
Si è rivisto poi in pista anche Robert Kubica, che si è alternato al volante della Williams assieme a George Russell. La coppia di piloti titolari del team di Grove ha complessivamente inanellato 74 giri (32 per il polacco e 42 per l’inglese), con l’1’39″269 e l’1’39″512 che sono stati entrambi messi a segno con il “Compound 5”, a dimostrazione forse di quanto in Casa Williams si punti decisi al futuro per dimenticare in fretta un passato decisamente deludente. 11° è poi Kimi Raikkonen, al suo secondo esordio nelle vesti di pilota Sauber: Iceman ha percorso 102 passaggi a bordo della monoposto di Hinwil, dedicandosi soprattutto alla raccolta di dati utili per le simulazioni gara. Il #7 ha poi messo a segno un 1’39″878 con il “Compound 5” prima di concludere anzitempo la propria giornata di test, dato che un problema idraulico sulla sua monoposto lo ha costretto a tornare a piedi ai box quando mancavano pochi minuti allo sventolare della bandiera a scacchi. Fanalino di coda, infine, è Sean Gelael: sono stati ben 150 i giri completati dal pilota della Toro Rosso – risultato il più attivo in pista -, con un 1’40″435 come miglior prestazione.
Ecco la classifica completa al termine della prima giornata di test: