I giochi sono ormai fatti, con Marc Marquez già Campione del Mondo. Restano però da assegnare i titoli Moto2 e Moto3, e la piazza di vice-campione MotoGP. Lorenzo son sarà della gara, al suo posto Bautista con Mike Jones sulla moto libera del team Aspar-Nieto. Da tenere ben in considerazione il cambio d’orario di questa domenica: alle 3 di mattina bisognerà portare le lancette dell’orologio un’ora indietro!
Situato nell’omonima isola a 140 km da Melbourne, Phillip Island è il circuito più vicino al Polo Sud dell’intero campionato. Nelle ultime edizioni i suoi 38 gradi di latitudine si sono tradotti in temperature piuttosto rigide: nel 2015 durante la gara la temperatura dell’aria è arrivata ad un massimo di 15°C, nel 2016 non ha superato i 13°C mentre lo scorso anno ha toccato i 16°C. Per mantenere adeguata la temperatura iniziale dei freni spesso le MotoGP utilizzano le cover in carbonio, le stesse usate anche in altri circuiti in caso di pioggia.
Pur disponendo di 12 curve la pista australiana presenta solo 6 punti in cui vengono utilizzati i freni dalle MotoGP, uno in meno delle frenate delle Superbike. Su nessun’altra pista del Mondiale MotoGP si registrano così poche frenate.
A Phillip Island i freni sono usati per 20 secondi al giro, equivalenti al 22% della durata. La decelerazione media è di 1,12 g ma per 3 delle 6 frenate non supera 1 g. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi non si superano i 750 kg, il valore più basso dell’intero campionato.
A seguito di questi fattori, questo è il tracciato meno difficile per l’impianto frenante.
Nessuna frenata è considerata altamente impegnativa per i freni, 2 sono di media difficoltà e 4 sono light, ma in ben quattro punti bisogna affondare con decisione la frenata fino all’apice della piega. La staccata della prima curva, detta Doohan Corner, è la più dura, le MotoGP passano da 341 a 189 km/h in 3,3 secondi durante i quali i piloti sono sottoposti ad una decelerazione di 1,5 g, percorrendo oltre 230 metri. In questa curva la frenata delle Superbike richiede meno tempo (2,6 secondi) e spazio (173 metri) perché le moto sono più lente di una trentina di km/h.
La curva 4 (Honda Corner) invece è notevole per i valori elevati del carico sulla leva del freno superiore ai 5 kg e la pressione del liquido freno che arriva a 8,8 bar. Questo nonostante le MotoGP inizino a frenare ad una velocità non troppo elevata pari a 221 km/h, dopo aver percorso la mitica curva Stoner (3). La frenata si protrae per 4,5 secondi, con una decelerazione di 1,1 g.
Nelle altre 4 frenate la diminuzione di velocità è sempre inferiore ai 100 km/h e di conseguenza i relativi spazi di frenata non superano mai i 150 metri. Per la curva 9 i freni sono in funzione per soli 2,6 secondi, sufficienti a scendere da 221 km/h a 146 km/h.
Il tracciato misura 4’448 metri, e vanta 7 curve a sinistra e 5 a destra. Due di queste ultime sono tornantini da prima o seconda marcia. Le curve finali sinistrose – la leggendaria Lukey Heights (9) con cui si aggira una collinetta, la 11 e la 12- provocano un grande stress per il posteriore, soprattutto la 11 da percorrere in massima accelerazione. Elevate temperature degli pneumatici si rilevano anche alla Southern Loop (2).
Le MotoGP si sfideranno su 27 giri, le Moto2 su 25 e le Moto3 su 23. Entrambi i record sul giro risalgono all’edizione 2013, con la pole record di Jorge Lorenzo in 1’27”899 (182,1 km/h di media) ed il record in gara di Marc Marquez in 1’28”108 (181,7 km/h).
Il rettilineo principale misura 900 metri ed è dedicato a Wayne Gardner, ha inizio e conclusione con due curve da 190 all’ora. Ciò consente velocità massime molto elevate nonostante sia in salita: il record rilevato dalla speed trap ufficiale è di Andrea Dovizioso con 348,0 km/h nel 2015.
A proposito di gomme, Phillip Island è un tracciato molto complicato per chi le fornisce. Basse temperature e lunghissimi curvoni veloci non vanno molto d’accordo. Michelin ha deciso di portare pnaumatici su misura, simili per struttura a quelli portati in Thailandia. Saranno suddivise nelle consuete varianti Hard, Medium e Soft, e saranno tutte asimmetriche, pure le tre opzioni anteriori, con il lato sinistro più duro.
La programmazione del week end vede un’avvicendamento tra MotoGP e Moto2 per quanto riguarda le prime tre sessioni di prove libere, cosa già vista in Argentina. da segnalare anche il cambio di orario, alle 3 di domenica notte/mattina bisognerà portare le lancette dell’orologio un’ora indietro. Ocio!
L’evento sarà in diretta esclusiva su Sky Sport MotoGP, mentre in chiaro sarà visibile solamente in differita su TV8
venerdì 26 ottobre
1:00-1:40 – FP1 Moto3
1:55-2:40 – FP1 Moto2
2:55-3:40 – FP1 MotoGP
5:10-5:50 – FP2 Moto3
6:05-6:50 – FP2 Moto2
7:05-7:50 – FP2 MotoGP
sabato 27 ottobre
1:00-1:40 – FP3 Moto3
1:55-2:40 – FP3 Moto2
2:55-3:40 – FP3 MotoGP
4:35-5:15 – Qualifiche Moto3
5:30-6:15 – Qualifiche Moto2
6:30-7:00 – FP4 MotoGP
7:10-7:50 – Qualifiche MotoGP
14:00 – Sintesi qualifiche Moto3, MotoGP, Moto2 (TV8)
domenica 28 ottobre
1:40-2:00 – Warm-Up Moto3
2:10-2:30 – Warm-Up Moto2
2:40-2:00* – Warm-Up MotoGP
3:00 – Gara Moto3
4:20 – Gara Moto2
6:00 – Gara MotoGP
11:00 – Gara Moto3 (Differita su TV8)
12:20 – Gara Moto2 (Differita su TV8)
14:00 – Gara MotoGP (Differita su TV8)