Il sedicesimo Gran Premio stagionale sta per avere inizio. Si corre a Motegi, in casa della Honda, e Marc Marquez avrà la possibilità di far festa grande: al #93 basta stare davanti a Dovizioso, con qualsiasi risultato, per laurearsi Campione del Mondo con tre gare d’anticipo. Si tratta di un tracciato Stop & Go, dove ci si aspetta una Ducati molto competitiva anche con l’esterno Petrucci, e che esalta al massimo lo stile di Dani Pedrosa.
Che possa esserci l’ultimo acuto del #26 prima del buen ritiro, proprio nella casa dell’eterna amata?
Il circuito di Motegi ospita il Motomondiale dal 1999, quando fu sede del GP del Giappone. Dal 2000 al 2003 divenne GP del Pacifico, quindi nel 2004 tornò a titolazione nazionale, con l’abbandono di Suzuka. Dani Pedrosa e Marc Marquez sono gli unici due piloti ad aver vinto qui in tutte e tre le classi, mentre i record sul giro appartengono a Jorge Lorenzo. Il giro più veloce è un 1’43”790 che gli valse la Pole Position nel 2015, il record in gara risale al 2014, in 1’45”350 a 165 km/h di media.
Il Rocket Man è Andrea Iannone, che qui nel 2015 raggiunse i 314,3 km/h.
Marc Marquez avrà a disposizione il primo match point, per laurearsi matematicamente Campione del Mondo 2018 classe MotoGP. Il #93 vanta 77 punti di vantaggio su Dovizioso: DesmoDovi deve rosicchiare almeno 3 punti per rimandare alla prossima gara i festeggiamenti. A Marc è già successo di festeggiare il titolo a Motegi, nel 2016 con il ritio simultaneo di Rossi e Lorenzo.
Giochi ancora aperti nelle altre classi, con Bagnaia e Martin che nelle ultime gare sono riusciti a prendere un po’ di margine su Oliveira e Bezzecchi. Proprio qui lo scorso anno il Bez ha conquistato il primo podio in carriera.
Per la Moto2 il record in gara è di Franco Morbidelli, che nel 2016 scolpì nell’albo un 1’50”788. Di Zarco il giro più veloce in assoluto, l’1”49”961 con cui si guadagnò la Pole Position nel 2015. In Moto3 il giro più veloce è del padrone di casa Hiroki Ono, nel 2016 fu primo in qualifica con un 1’56”443, mentre il record in gara è di Alex Marquez: è un 1’57”112 che risale al GP del 2014. 20 giri attendono la Moto3, 22 per la Moto2 e 24 per la MotoGP.
Costruito nel 1997 dalla Honda, questo tracciato sorge in una località montana nel distretto di Kanto. Esistono due tracciati distinti: un ovale da 2’493 metri ed un tracciato stradale, usato appunto dal Motomondiale, da 4’801 metri totali, disponibile anche in due configurazioni più corte. Vanta un totale di 14 curve, 6 a sinistra e 8 a destra. Tra tante curve lente spiccano la veloce 130R (curva 6) e le tecniche S-Curve (curve 7 ed 8). Il rettifilo più lungo del tracciato misura 762 metri ed è in discesa, da cui il nome di Downhill Straight e le difficoltà nell’inserire la moto in curva 11.
In tutto sono 7 le curve affrontate dalle moto a meno di 100 km/h, intervallate da rettilinei di media lunghezza. A Motegi è importante raddrizzare il prima possibile la moto, cosa in cui Dani Pedrosa è maestro: vanta infatti ben 10 podi di cui 5 vittorie in 14 presenze. Una delle caratteristiche di questo tracciato sono le violente frenate, sia per il disegno stesso che per il manto stradale: l’asfalto di Motegi è forse il migliore tra tutti quelli del Motomondiale. Per queste ragioni qui viene imposto l’uso dei dischi freno anteriori da 340 mm, anziché 320, per la MotoGP. Secondo i tecnici Brembo il Twin Ring Motegi rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni, ed in questa particolare classifica è secondo solo a Sepang, dove però vengono usati dischi da 320 mm.
Ben 10 delle 14 curve del Twin Ring Motegi richiedono l’impiego dei freni e per 5 di queste l’utilizzo supera i 4 secondi. I piloti della MotoGP utilizzano i freni per 35 secondi ad ogni giro, pari al 33% del tempo, esercitando oltre 50kg di pressione sulla leva ad ogni giro. La decelerazione media si attesta a 1,1 g complice la presenza di tre frenate da 70 metri l’una.
La staccata più dura è quella che conclude il Downhill Straight, immettendo alla curva 11 detta ’90° Corner’. Le MotoGP ci arrivano a 308 km/h e frenano per 5,2 secondi, necessari a scendere a 86 km/h con una decelerazione di 1,5 g. In questo intervallo di tempo i piloti esercitano un carico sulla leva di 7,6 kg percorrendo 263 metri e la pressione del liquido freno schizza a 13,2 bar.
Alle curve 1, 3 e 5 si registrano decelerazioni appena inferiori, pari a 1,4 g. Per la 5 sono necessari 8 kg di pressione sulla leva, per passare da 270 km/h a 76 km/h in 4,9 secondi e 222 metri. I valori sono più contenuti alla curva 3 ma comunque superiori alla media delle altre curve del tracciato: lo spazio di frenata è di 211 metri in un tempo di 4,4 secondi per un delta di 177 km/h, da 271 a 94.
Se da una parte l’asfalto di Motegi offre tanto grip, dall’altra stressa molto le gomme. A soffrire soprattutto la parte centrale, mentre la spalla sinistra è quasi esente da stress. In ogni caso, le basse temperature ed il grande stress in ingresso curva non dovrebbero però mettere in crisi le gomme Michelin, che saranno asimmetriche al posteriore, con la spalla sinistra più soffice. Simmetriche le anteriori.
Per quest’anno niente diretta su TV8, con l’evento che sarà esclusiva di Sky Sport MotoGP. Le gare saranno visibili in chiaro su TV8 con una differita di 7 ore, mentre per le qualifiche verranno mostrate a partire dalle 14. Ecco quindi il programma del week end:
Venerdì 19 ottobre
2:00 FP1 Moto3
2:55 FP1 MotoGP
3:55 FP1 Moto2
6:10 FP2 Moto3
7:05 FP2 MotoGP
8:10 FP2 Moto2
Sabato 20 ottobre
2:00 FP3 Moto3
2:55 FP3 MotoGP
3:55 FP3 Moto2
5:35 Qualifiche Moto3
6:30 FP4 MotoGP
7:10 Qualifiche MotoGP
8:05 Qualifiche Moto2
Domenica 21 ottobre
1:40 Warm Up Moto3
2:10 Warm Up Moto2
2:40 Warm Up MotoGP
4:00 Gara Moto3
5:20 Gara Moto2
7:00 gara MotoGP