C’è un clamoroso capovolgimento di fronte nella vicenda che da ormai inizio settimana sta contrapponendo Toto e Susie Wolff alla Federazione Internazionale dell’Automobile: dopo che quest’ultima ha ritirato le proprie accuse bloccando di fatto l’indagine che aveva avviato neppure due giorni prima, il CEO del team Mercedes-AMG Petronas F1 Team è passato al contrattacco.
L’8 dicembre 2023, negli uffici della FIA, rischia di essere consegnato agli archivi non come la giornata più felice e serena della storia. Dopo avere sotterrato l’ascia di guerra nei confronti di Toto e Susie Wolff già nella giornata di giovedì e a seguito della presa di posizione dei team di F1, la Federazione si è infatti ritrovata a fare i conti con la reazione – prevedibilmente piccata – di uno degli uomini più influenti nel Paddock della Formula 1 e non solo.
È infatti notizia di poche ore fa che il manager ed ex pilota austriaco abbia deciso di ricorrere alle vie legali per mettere definitivamente la parola “Fine” a una vicenda la cui onda lunga potrebbe non piacere affatto alla Federazione. “Siamo consapevoli del fatto che ci sia un grande interesse da parte dei media in merito a quanto successo questa settimana” – si legge nel comunicato pubblicato sul sito ufficiale del team Mercedes – “Attualmente è in corso uno scambio attivo con i legali della FIA: vogliamo che quanto accaduto sia analizzato con la massima trasparenza, per cui ci siamo riservati il diritto di ricorrere alle vie legali. Comprenderete pertanto la nostra scelta di non commentare ulteriormente la questione, che verrà poi nuovamente affrontata a tempo debito”.
Quello che avrebbe dovuto essere un atto di forza da parte della Federazione rischia dunque di trasformarsi in un clamoroso autogol, giunto peraltro nella zona Cesarini di una stagione in cui la stessa FIA si era dovuta sorbire più di una volta – e su più di un argomento – i rimbrotti di Liberty Media. Se risulta forse difficile immaginare che l’epilogo di una vicenda decisamente assurda possa portare addirittura alle dimissioni di Mohammed Ben Sulayem, riesce invece molto semplice pensare che la Federazione Internazionale dell’Automobile si ritrovi ora alle prese con una credibilità e una autorità ulteriormente erose: decisamente non il massimo per un’ente che aspira a contrapporsi a Liberty Media nella lotta intestina per il potere sulla Formula 1.