Un Campionato del Mondo perso all’ultimo giro, due proteste respinte, un appello ritirato e un silenzio stampa perdurante da domenica sera dopo, Toto Wolff è tornato a rivolgere la parola ai Media. Il Team Principal di Mercedes, protagonista tra Team Radio accorati e reazioni spontanee nel corso delle ultimissime fasi del Gran Premio di Abu Dhabi, dopo quasi una settimana trascorsa nell’ombra è tornato a far sentire la propria voce.
Parso calmo ma ancora visibilmente infastidito per come si sia conclusa la stagione 2021 di Formula 1, il manager austriaco si è presentato dinanzi ai microfoni e alle telecamere dopo avere riordinato le idee. C’è delusione, nelle parole di Wolff. Delusione e sfiducia, miste a incredulità e – com’è ovvio che sia – rabbia. Non punta il dito contro Max e la Red Bull, sa che non sono loro i responsabili di quanto accaduto a Yas Marina. Fa quadrato attorno all’operato di Hamilton e del suo team, come un TP dovrebbe sempre fare, e con tono pacato sostiene di avere accettato il risultato maturato in pista solamente a fronte della certezza che una simile situazione di caos non possa più verificarsi.
“Voglio essere onesto con voi” – esordisce Wolff – “Ancora oggi non riesco a capacitarmi di cosa sia successo. Sono incredulo. È come se stesse accadendo tutto in questo momento, sembra di vivere in un incubo. È questo il motivo per cui ero totalmente incredulo domenica, ed è per questo che sono incredulo tuttora”. “Avrei potuto accettare senza patemi la vittoria di Max e della Red Bull domenica” – prosegue l’austriaco – “La situazione che si è venuta a creare dopo la bandiera a scacchi non ha nulla a che vedere con Max. Ha meritato di vincere il Campionato, ha guidato in maniera eccezionale e la Red Bull si è dimostrata un acerrimo rivale: ho il massimo rispetto per tutte le persone che lavorano lì. Quanto successo domenica non ha nulla a che vedere con loro. Mi sarebbe davvero piaciuto potermi sedere qui ed evitare discussioni di questo tipo”.
“Ci siamo confrontati civilmente con la FIA nei giorni scorsi” – continua Wolff – “Sono certo che la commissione creata dopo il GP di Abu Dhabi, assieme a noi, agli altri piloti e alle altre squadre, prenderà le giuste decisioni e adotterà adeguate contromisure per evitare che scenari simili si ripetano in futuro. Ho fiducia nell’operato della commissione perché stiamo tirando tutti la stessa corda nella medesima direzione: ho ricevuto feedback dai team e dai piloti, e soprattutto rassicurazioni da parte di Peter Bayer (Segretario Generale del Motor Sport di FIA, ndr) e Stefano Domenicali sul fatto che nei prossimi mesi faremo svanire quel vuoto nell’interpretazione dei regolamenti che si è venuto a creare nel corso di questi ultimi anni”.
“Crediamo che il nostro sia stato un caso limite” – prosegue il Team Principal della Mercedes – “C’è una differenza tra l’essere nel giusto e ottenere giustizia, ma credo che comunque queste situazioni, per quanto dolorose possano essere, rappresentino sempre un’opportunità per migliorare lo sport”. A proposito di dolore: come ha reagito Lewis Hamilton a quanto accaduto nel 58° giro del Gran Premio di Abu Dhabi? “Lewis avrà bisogno di diverso tempo per metabolizzare quanto successo domenica” – dice Wolff – “Non credo che dimenticheremo mai quegli ultimi giri: non è possibile per noi, figuriamoci per un pilota. Spero sinceramente che decida di proseguire a correre, perché è il più grande pilota di tutti i tempi. Se si guarda a quanto fatto nelle ultime quattro gare, beh… ha semplicemente dominato”. “Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, cercheremo di lasciarci il più possibile alle spalle quanto successo, e credo che il suo cuore dirà ‘Ho bisogno di proseguire’ perché sa di essere al massimo della sua forma. Da parte nostra dovremo dargli modo di superare il dolore che altri gli hanno causato domenica”, ha infine concluso Wolff. Assente, così come Sir Lewis Hamilton, al tradizionale gala di premiazione organizzato dalla FIA e tenutosi nella serata di giovedì.