Adesso ce l’ha fatta. Will Power ha vinto l’Indianapolis Grand Prix, dopo averne pure conquistato la pole position. A nulla è valso l’impegno di Helio Castroneves, che ha azzardato una strategia diversa per recuperarlo. L’australiano ha vinto una all-green-race: una gara come quelle che piacciono a lui.
Sappiamo quanto Power sia sempre stato sfortunato nell’azzeccare il timing con le bandiere gialle. La scorsa volta ha perso la corsa a favore di Josef Newgarden. Quest’oggi però tutto ha girato a suo favore. La battaglia strategica con Castroneves ha scaldato tutti i tifosi, ma si è risolta quando il carioca ha montato le gomme dure e ha iniziato a perdere posizioni su posizioni. Ma andiamo alla cronaca della gara.
Will Power mantiene la prima posizione mentre Castroneves prova ad attaccarlo alla prima curva (senza successo). Inizia subito ad allungare. Subito infuria un duello tra Simon Pagenaud e Ryan Hunter-Reay: l’americano insidia il francese ma viene respinto una prima volta e poi conclude il sorpasso alla prima curva del secondo giro.
Tony Kanaan rientra ai box immediatamente alla fine del primo giro per montare le gomme più dure. È andato in testacoda dopo essere stato toccato da una Coyne. Al giro 4 Sebastien Bourdais va dritto, seguendo l’ovale, perché ha problemi al cambio che lo costringono al ritiro. In questo modo scongiura la bandiera gialla. Ma rinuncia a punti preziosi.
Al giro 6 Charlie Kimball sorpassa Marco Andretti, che rientra ai box. Probabilmente il nipote d’arte sconta il coinvolgimento nel contatto tra TK e la Coyne, che l’ha costretto a un’escursione fuori pista. Quattro giri dopo si accende il duello tra Carlos Munoz e Graham Rahal.
L’outsider della gara è Juan Pablo Montoya, che col numero #22 mantiene la quinta posizione. Redivivo da diversi mesi di stop (che si avvertono tutti sulla bilancia), sembra essere ancora in grado di controllare i suoi avversari.
Al giro 16 Ryan Hunter-Reay conquista la sesta posizione ai danni di Alexander Rossi. Il vincitore della scorsa edizione della 500 miglia sembra in difficoltà perché anche Spencer Pigot lo sorpassa, poche curve dopo. Due tornate dopo James Hinchcliffe rompe gli indugi e rientra ai box per montare le gomme morbide. È in anticipo di qualche giro d’anticipo rispetto alla finestra.
Alexander Rossi è davvero in difficoltà: al 19° giro perfino Simon Pagenaud lo sorpassa e allunga di parecchi metri nei rettilinei. Subito dopo Hunter-Reay respinge Pigot, che l’aveva quasi bevuto in curva: ma il #20 non demorde e lo mantiene nel mirino. Contemporaneamente vanno ai box Takuma Sato e Conor Daly.
Al giro 22 rientrano ai box Montoya, Rossi, Pagenaud, Chilton, Pigot: la finestra è ufficialmente aperta, il valzer è scattato. Ma Will Power continua a rimanere fuori. Al 23 è il turno di Castroneves, Newgarden e Hunter-Reay. E quando al 24° giro rientra anche Power, è Castroneves il nuovo leader virtuale della corsa.
Al giro 26 Montoya si fa passare da Spencer Pigot, mentre Hinchcliffe prende le misure a Simon Pagenaud. Intanto Rahal prova a sorpassare Mikhail Aleshin, ma il russo è davvero tosto: ritarda la frenata e forza ogni traiettoria impedendo all’americano di sorpassarlo, nonostante sia più veloce, fino al ritorno sul rettilineo principale (dove prevale in velocità massima).
Helio Castroneves mantiene il vantaggio in prima posizione attorno ai 2 secondi. Aleshin sconta il bloccaggio che aveva giocato contro Rahal e perde la posizione su Takuma Sato. Il giapponese lo infila buttandosi sulla parte sporca della pista. Dopo di lui si avvicina anche la Foyt di Carlos Munoz, che chiude il sorpasso alla prima curva del giro 32. Davvero in difficoltà Aleshin, che è però coriaceo come piace a noi. Due giri dopo si fa passare anche da Hildebrand. Intanto Kimball ci abbandona, ritirandosi.
Hinchcliffe è anch’egli in imbarazzo: prima lo passa Alexander Rossi, poi si fa raggiungere da Max Chilton. L’inglese ha la meglio del canadese alla tornata numero 37, e si porta dietro anche Pigot. Deve di certo soffrire per il pit anticipato.
Si riapre la finestra dei pit-stop al 41° giro: in corsia dei box rientrano Conor Daly e anche James Hinchcliffe. Si complica il doppiaggio di Tony Kanaan per Helio Castroneves, mentre Takuma Sato rientra in pit-lane. Will Power gioca la carta dell’undercut al 43° giro, e lo seguono Andretti, Pagenaud, Pigot e Hildebrand. Al giro dopo rientrano TK e Alexander Rossi.
Castroneves continua a star fuori, mentre alla 45^ tornata sono Newgarden e Hunter-Reay a cambiare gomme e rifornire. Il leader di gara aspetta il 46° giro, ma il rifornimento sembra non concluso e il carioca riparte toccando il piede di un meccanico. Morale della favola: Will Power si reimpossessa della leadership. In terza piazza, intanto, si è infilato Scott Dixon.
Mentre in casa Foyt Munoz scavalca Daly lasciandolo in pasto a JR Hildebrand, Graham Rahal prende le misure ad Alexander Rossi e lo sorpassa al giro 50. In testa alla classifica Power vede Castroneves ingrandirsi negli specchietti: il brasiliano ha ridotto il distacco a 1.5 secondi. Rahal poi sorpassa Montoya, che finisce anche dietro Rossi al giro 62.
Al 63° giro ricominciano i pit-stop. Adesso sarà decisivo scoprire le strategie dei piloti di testa. Kanaan, Newgarden, Hunter-Reay, Daly, Juan Pablo Montoya, James Hinchcliffe. Tutti optano per le gomme morbide. Questa volta è Will Power a giocare d’anticipo: rientra ai box al 64° giro assieme a Simon Pagenaud e Alexander Rossi. Newgarden sconta un drive-through. Helio Castroneves attende il 65° giro per rientrare, e monta gomme dure: Power rimane primo.
Il distacco di Castroneves da Power si assesta su 5-6 secondi, ma ormai Scott Dixon l’ha raggiunto. Il neozelandese vuole sfruttare il vantaggio di gomma, opponendo le sue velocissime morbide alle dure del carioca. I due si sbranano per tutto il 68° giro, finché Dixon si impossessa della seconda posizione. Non paga la strategia del carioca: addirittura Hunter-Reay lo sorpassa, mettendolo fuori dal podio.
Incredibile il ritmo di Josef Newgarden, che vuole riscattarsi dal drive-through e scala posizioni su posizioni. Al 79° giro sorpassa Helio Castroneves, dopo aver sorpassato anche Pagenaud. Il brasiliano perde al giro dopo anche la quarta posizione, che passa a Simon Pagenaud.
Sotto la bandiera a scacchi passa Will Power, unico superstite del Team Penske a podio. Pagenaud e Castroneves chiudono la top 5, mentre Scott Dixon secondo e Ryan Hunter-Reay terzo scortano Power sul podio. Soltanto decimo Juan Pablo Montoya.