close
4 RuoteSu pistaWEC & Endurance

WEC, la 6 Ore di San Paolo dominata da Toyota va alla #8 di Hartley/Buemi/Hirakawa. Ferrari opaca, brilla Porsche (anche in LMGT3)





La 6 Ore di San Paolo 2024 è della Toyota GR010 #8 di Hartley/Buemi/Hirakawa che, approfittando anche dei problemi tecnici della gemella #7 (autrice di una grandiosa rimonta dopo essere partita dalla pole e fermata da una noia tecnica), ha fatto il vuoto dietro di sé prendendosi con entrambe le mani una coppa che in Brasile gli mancava dal 2012, ossia il primo anno del World Endurance Championship come lo conosciamo oggi. Ottima la prestazione delle LMDh Porsche 963, con la #6 (L. Vanthoor/Estre/Lotterer) che chiude 2a in rimonta dopo una foratura ad inizio gara e la #5 (Campbell/Makowiecki/Christensen) che la segue per chiudere il podio. Opaca la prestazione delle Ferrari 499P, mai a loro agio sui saliscendi di Interlagos e – soprattutto con la #51, 5a al traguardo – imprecise in alcune scelte strategiche e colpiti da un Drive Through per infrazione in regime di Full Course Yellow. In LMGT3 continua lo stato di grazia di Porsche, che vince con la 911 LMGT3 #91 del Team Manthey PureRxcing per la 2a volta in stagione, allungando in classifica sui gemelli-rivali della #91.

6 ore san paolo 2024
© WEC

73205 spettatori hanno assistito ad un altro weekend all’insegna dello spettacolo su ruote, culminato con l’intensa e divertente 5a prova del WEC 2024: la 6 Ore di San Paolo. L’esito era parso scontato sin dalle prime battute, con una Toyota GR010 apparsa in forma sin da subito sui saliscendi dell’Autodromo Jose Carlos Pace che l’ha vista scappare prima con la #7 e poi, a seguito dalle noie tecniche all’alimentazione (troppo sushi?) di quest’ultima, con la #8 poi dominatrice e vincitrice.

Gara, quella di San Paolo, eccezionalmente pulita: solo 3 Full Course Yellow hanno interrotto il regime di bandiera verde, restituendo ai fan del WEC quello che la pioggia della notte di Le Mans aveva fatto venire meno. La partenza, avvenuta con 35° C sull’asfalto e 25° C nell’aria (a dispetto dell’arrivo, dove lo sbalzo termico è stato nell’ordine dei 10/12°C in negativo), è stata pulita ma convulsa; Hartley si è dimenticato di curvare, Nielsen lo ha fatto ma ha trovato una Porsche Jota (quella di Stevens) sulla sua strada, al centro del gruppo non sono mancate leggere collisioni. Dal momento del problema tecnico (e conseguente pit-stop di oltre 3′) della GR010 #7 in poi, per Toyota #8 di Hartley/Buemi/Hirakawa la gara si è trasformata in una passerella: mai disturbati, fuori dai guai, capaci di tornare alla vittoria dopo un’astinenza durata 4 gare: non vinceva dalla 8 ore del Bahrain 2023.

Parlando delle prime fasi di gara, è da sottolineare la grande partenza di Jean Karl Vernay su Isotta Fraschini, con la Tipo 6 LMH del marchio meneghino risalita addirittura 15a dopo essere partita dal fondo (19a). Il francese ha poi resistito fin che ha potuto, tenendosi dietro anche vetture ben più blasonate come Peugeot per diversi giri. Giri che, però, Isotta compie in minore quantità rispetto agli avversari, essendo costretta al ritiro dopo soli 149 passaggi.

6 ore san paolo 2024
© Ferrari Hypercar

Passando al capitolo Ferrari, analizziamo per prima cosa la prestazione della #50 di Fuoco/Molina/Nielsen, trionfante un mese fa alla scorsa 24 Ore di Le Mans 2024:

Benissimo; passando invece alla #51 – che la ha preceduta al traguardo – va detto che si è trattato della 499P più competitiva in Brasile, con una San Paolo indigesta genericamente alle LMH di Maranello e difficile soprattutto per la #83 gestita da AF Corse. Le modifiche al Balance of Performance post-Le Mans non sono state apprezzate dalle vetture di Maranello, il cui peso è stato aumentato e la potenza diminuita (clicca qui per la spiegazione dettagliata). Oltre a questo – rilevante – aspetto, la #51 di Pier Guidi/Giovinazzi/Calado è stata particolarmente rapida nel primo stint e nell’ultima parte di gara, con una fase centrale più difficoltosa forse a causa del mancato cambio gomme al termine del primo stint; oltre a ciò, non ha sicuramente aiutato il Drive Through ricevuto da Antonio Giovinazzi, reo di non aver rispettato il regolamento in regime di Full Course Yellow. La “gialla” privata di AF Corse stava tentando una rimonta dopo una qualifica storta, ma Julien Andlauer non è sembrato dello stesso parere e ha deciso di far sentire la sua presenza a Robert Kubica: il polacco l’ha sentita?

L’ha sentita.

Gara invece davvero splendida per Porsche, con le 963 LMDh rapide sul giro ma soprattutto costanti e addirittura, con la #6, capaci di rimontare in 5 ore dalla 19a alla 2a posizione; dai leader del Mondiale, diciamocelo, ce lo saremmo potuto aspettare. Strategia ottima, a parificare la sequenza delle soste proprio all’ultimo stint grazie ad una magistrale gestione di gomme e carburante da parte di 3 piloti che di presentazioni non hanno bisogno e attualmente, con la LMDh di Stoccarda, sono in vetta alla classifica WEC 2024. Poco meno competitiva la #5, che comunque grazie a Campbell/Makowiecki/Christensen regala un doppio podio per il Capitano: Roger Penske può essere sicuramente soddisfatto della 6 Ore di San Paolo 2024, dopo una 24 Ore di Le Mans andata alla grande solo in qualifica grazie alla – strepitosa e inaspettata – pole di Kévin Estre.

© Team WRT

Arrivano i primi punti nel WEC per Raffaele Marciello/Dries Vanthoor/Marco Wittman, che riescono a portare la BMW M Hybrid V8 #15 in 9a posizione al traguardo davanti ad un’altra LMDh che ancora non aveva raccolto punti: la Alpine A424 #36 di Mick Schumacher/Nicolas Lapierre/Mathieu Vaxiviere è 10a, e mette 1 punticino sul suo ruolino di marcia nell’anno dell’esordio (che fino a questo momento ha sorriso solo alla gemella #35, oggi fuori dai punti). Poco? Tanto? Medio? Chi sono io per dirlo, ci penserà la classifica finale.

Capitolo Lamborghini: mannaggia, mannaggia, mannaggia. La SC63 c’è, si vede, e Bortolotti/Kvyat/Mortara non vedono l’ora di comprenderla al meglio assieme al team Iron Lynx; dopo una buona prestazione alla 24 Ore di Le Mans, quella di oggi (che la vede 17a davanti solo alla Porsche Jota #12 lanciata da Ilott nel finale e alla Isotta ritirata) non può essere considerata come un passo avanti.

Passi indietro ne fa invece Cadillac: la #2 di Bamber/Lynn, veloce sul giro secco e rapida nella prima parte di gara, crolla inspiegabilmente di prestazione senza mai riuscire a tornare sui tempi mostrati nella prima mezz’ora della 6 Ore di San Paolo, costringendo la compagine gestita da Chip Ganassi Racing ad accontentarsi di un 13° posto finale. Tra i grandi delusi ci mettiamo anche la Porsche Proton Competition #99 di Jani e Andlauer, tanto veloce a Spa quanto in difficoltà a Le Mans e in Brasile. Le sessioni di test in programma al CoTA potrebbero rivelarsi fondamentali per la LMDh tedesca, in vista della Lone Star Le Mans del 1° settembre 2024.

© Team Manthey

In Classe LMGT3 è ancora Porsche a vincere e convincere: Maykhin/Sturm/Bachler rincorrono le Iron Dames (scattate dalla pole) fino a raggiungerle ed inscenare una bella lotta grazie al pilota bronze Malykhin all’attacco di Sarah Bovy; quest’ultima, in crisi con gli pneumatici a metà del suo secondo stint, prova a resistere ma nulla può contro la ben bilanciata 911 LMGT3.R che la passa al Bico do Pato e sparisce involandosi verso la vittoria. Vittoria che, comunque, sarebbe stata anche alla portata delle Dame de Fero, fino al momento in cui la loro Lamborghini Huracan EVO2 #85 non ha alzato bandiera bianca “sudando” un po’ più del dovuto dal fondo: un problema idraulico costringe dunque le ragazze del progetto di Deborah Mayer a rinunciare ad un’altra bella vittoria, dopo quella ottenuta a Imola nel round della European Le Mans Series (in quel caso su Porsche).

“Sarah, Michelle, Rahel…quanta sfortuna volete per questo Mondiale?”

“Sì”

Podio anche per Heart of Racing, con l’Aston Martin #27 di James/Mancinelli/Riberas (coinvolta in un brutto incidente a Le Mans) che chiude 2a nonostante un Drive Through nell’ultima mezz’ora di gara davanti alla McLaren 720S LMGT3, al primo storico podio nel WEC grazie alla #95 di Caygill/Pino/Sato. Buona la prestazione della BMW M4 LMGT3 #46 del Team WRT, con Valentino Rossi e Maxime Martin che finalmente possono godere di tempo sufficiente in auto dopo aver concluso anzitempo sia la 6 Ore di Spa che la 24 Ore di Le Mans (quando alla guida c’era il comunque buon bronze Ahmad Al-Harthy). Alla fine, il Dottore & Co. chiudono in 5a posizione la 6 Ore di San Paolo 2024.

6 Ore di San Paolo 2024 – Riassunto e risultati completi

1a ora

Parte la 6 Ore di San Paolo 2024! Bandiera verde a Interlagos, con il primo approccio alla S do Senna che vede la Toyota di Brendon Hartley – scattata 2a – esagerare con la fiducia in staccata andando a girare a Jacarepaguá e tornando a San Paolo in maniera non pulitissima. Ma chi sono io per dirlo, attendiamo la Direzione Gara. La Toyota #7 è stabile in testa con il rientrante Mike Conway, mentre guadagna 2 posizioni la Ferrari #51 che si porta 7a scavalcando la gemella 499P #50 (vincitrice alla 24 Ore di Le Mans 2024) che si trova 8a dopo una partenza condizionata da una “spallata” da parte dalla Porsche Jota di Will Stevens in curva 1. Ottima la partenza di Jean Karl Vernay su Isotta Fraschini, che al termine del primo giro si trova 15° davanti alla Peugeot #94, Lamborghini #63, BMW #15 e, all’inizio del 2° giro, anche alla Alpine #35 di Paul-Loup Chatin che si gira battagliando con la vettura gemella #36: EL PLAN.

In Classe LMGT3 parte alla grandissima Sarah Bovy alla guida della Lamborghini Huracan #85 di Iron Dames, che tiene la leadership e dopo 10′ di gara vanta già oltre 4″ di vantaggio sulla prima inseguitrice, la Porsche #92 di Manthey PureRxcing di Malykhin. Dietro di loro, bella lotta tra le McLaren che, finalmente, si intravedono nelle prime posizioni in una stagione che non ha regalato grandi gioie al marchio inglese gestito da United Autosport.

Dopo 15′ dallo start Thomas Flohr manda in testacoda la sua Ferrari 296 in curva 2, riuscendo a ripartire ma causando la prima Full Course Yellow della 6 Ore di San Paolo 2024. Sempre in Classe LMGT3 da segnalare un Drive Through per la Porsche #91 di Manthey (in lotta per il Titolo assieme alla gemella #92) per aver causato un contatto con la Corvette #81 alla Descida do Lago: si trovano ora 16a e 13a, ben fuori dalla Top-5 per la quale stavano lottando prima della perzianata.

R.seireS callidaC: Earl Bamber procede al contrario, passando nell’arco di una manciata di giri dalla 4a posizione alla 7a. Ma attenzione: a scatenare il panico in pista pensa Yasser Shahin che, non pago del Drive Through scontato per il contatto precedente, tenta il decollo usando il retrotreno della Ferrari 296 #54 di Vista Jet (appunto…) in staccata di Curva 1, rischiando anche di coinvolgere la Toyota #7 in testa alla Classe Hypercar! Danni per entrambe le GT, costrette a rientrare ai box; ma vuoi non causare un contatto anche con un’altra Ferrari? Dai, facciamolo: ed ecco la #91 che sottosterza contro la #51 di Nielsen al tornante Pinerinho. Conseguenza: 1″ di Stop & Go.

La #6 e la #12 di Jota al contatto sulla Reta Oposta! Incredibile, Vanthoor ha la peggio e buca l’anteriore destra: erano in lotta per la 4a posizione. Davvero un disastro per la vettura in testa al Mondiale, con Lotterer/Vanthoor/Estre che devono riprendere dalla 19a posizione la loro rincorsa per la conquista della 6 Ore di San Paolo 2024. Eduardo Freitas si farà sentire, comunicando i 30″ di Stop & Go per la Porsche Jota #12.

Mike Conway non poteva sognare un rientro migliore: dopo essersi rotto la clavicola prima della 24 Ore di Le Mans, conferma il teorema per cui qualsiasi pilota che abbia subìto un’operazione chirurgica faccia una grande prestazione al suo ritorno in pista. Dopo 1 ora di gara vanta oltre 10″ di vantaggio sulla gemella G010 #8 di Brendon Hartley.

Primi Pit-Stop in LMGT3: dopo 55′ si ferma Sarah Bovy con la magenta Lamborghini #85 di Iron Dames, ampiamente in testa alla sua classifica a dimostrare il grande stato di forma delle ragazze, reduci dalla prima vittoria stagionale in ELMS nella 4 Ore di Imola (dove corrono con vettura Porsche). Mano a mano tutte le inseguitrici compiono la sosta, con le Ford Mustang di Proton Competition che rimangono in pista più a lungo di tutti (compiendo 2 giri in più).

2a ora

Dopo 1 Ora e 5 minuti ecco le soste per le Hypercar: la Toyota #7 si ferma con calma, e effettua solo rifornimento. Porsche Jota #12 perde tempo per penalità e sostituzione del blocco posteriore, un giro dopo ecco le Ferrari (con un Peugeot-Jumpscare poco prima di fermarsi in piazzola): la #51 effettua solo rifornimento e riemerge 3a, la #50 effettua rifornimento e monta 2 gomme Hard sul lato destro. Si ferma anche la gialla #83 di AF Corse, 10a dopo una buona rimonta del solito Robert Kubica, per riempire l’Energy Tank.

La seconda ora scorre liscia nella prima parte, ma nella sua metà si infiamma grazie alla Ferrari #51 di uno scatenato Nicklas Nielsen che, dopo essere sceso in 9a posizione a causa della sosta più lunga degli avversari, torna sotto grazie alle gomme più performanti e cerca ogni varco per andare all’attacco della Cadillac di Bamber e dell’Apine #36 di Mick Schumacher. Battaglia f a n t a s t i c a alla quale si uniscono la 499P #83 di Kubica e la Porsche #6 di Laurens Vanthoor che, a suon di imprecazioni, bestemmie e talento riesce a passare sia l’Alpine che la Ferrari gialla con attacchi eccezionali alla S do Senna; la vettura gestita da Penske è l’unica fuori sequenza, ed è nel pieno del suo stint e quindi più leggera. 5 Hypercar così compatte tra loro non si osservano neanche ferme per la foto di gruppo. In questo momento della 6 Ore di San Paolo le posizioni di vertice sono dunque le seguenti: (1a) Toyota #7, (2a) Toyota #8, (3a) Porsche #5, (4a) Ferrari #51 (che ha scontato un DT per infrazione sotto FCY), (5a) Porsche #6, (6a) Porsche Jota #38, (7a) Cadillac #2, (8a) Ferrari #50, (9a) Ferrari AF Corse #83, (10a) Alpine #36.

Brivido per la Toyota #7 in testa alla 6 Ore di San Paolo: come alla Ferrari #51, le viene comminato un Drive Through che determina la perdita della 1a posizione: in testa passa la gemella nipponica #8 di Hartley/Buemi/Hirakawa! Situazione che dura pochi giri, con Hartley che inizia a perdere tempo e viene ripassato dalla #7 di Conway e, verso la fine della 2a ora, anche dalla Porsche #5 di Makowiecki che si porta in 2a piazza.

E mentre tutto questo accade, cambio di leader anche in LMGT3! La difesa di Sarah Bovy cede a 4 ore e 30 dalla fine ai danni della Porsche #92 di Aliakandr Malykhin che passa con una bella manovra al Bico do Pato. La velocissima belga, autrice della pole position (la 2a in stagione dopo quella della 6 Ore di Spa), termina la sua esperienza a Interlagos cedendo la sua Lamborghini #85 alla compagna Rahel Frey. Un giro dopo si ferma anche la #92, tocca a Joel Sturm prendere il volante: escono con 3″ di distacco, la svizzera deve andare all’attacco sfruttando gomme in temperatura.

3a ora

Terza ora che non inizia bene per la Toyota #7! Disastro incredibile, Nyck De Vries prende il posto di Mike Conway ma non può ripartire fino a che i suoi meccanici non abbiano completato le riparazioni sulla fiancata destra – a causa di un problema di alimentazione – della GR010 che perde la leadership e un’enorme quantità di tempo (3’27”, il triplo di quello che normalmente è necessario): rientra 18a. Si fermano poco dopo anche la 499P di Maranello, con la #51 che effettua un full-service e cambia tra Giovinazzi e Calado, e la #50 che fa lo stesso e cambia tra Nielsen e Molina; entrambe le rosse montano gomme a mescola media.

Prosegue il rapporto di amore, fratellanza e amicizia tra la Ferrari AF Corse #83 e la BMW M Hybrid V8, con la #20 di Robin Frijns spedita in testacoda alla S do Senna per mano di Yifei Ye (che si becca un Drive Through) che precipita a causa della penalità in 16a posizione, a 1 giro di ritardo dalla Toyota #8 leader della 6 Ore di San Paolo 2024.

4a ora

Si arriva ad oltre metà gara con una situazione relativamente tranquilla. I principali temi sono la rimonta della Toyota #7 (che si ferma a 2’47” dalla bandiera a scacchi per un pit-stop regolare), l’attenzione sulla Porsche #6 (l’unica fuori sequenza, fermandosi regolarmente prima degli altri in virtù della prima sosta forzata dalla foratura), la rincorsa al podio delle Ferrari #50 e #51 e la buona gara della Peugeot 9X8 Evo che, con la #93 di Jensen/Muller/Vergne, si trova in 7a posizione in difesa dalla Porsche Jota #38 di Button/Hanson/Rasmussen.

Terza sosta per le 499P, con la #51 che fa rifornimento e monta nuove medie sul lato destro e la #50 che fa rifornimento e monta nuove medie, anch’esse sul lato destro. Il passo delle Ferrari è ottimo, il che fa pensare che montando gomme nuove (almeno 2) anche al termine del primo stint avrebbe consentito di trovarsi qualche posizione più avanti in classifica. A 2 ore e 30 dal termine della 6 Ore di San Paolo la #51 di Calado è a 8 secondi e 7 decimi dalla Porsche Penske in 3a posizione, con Andre Lotterer a bordo, che però è fuori sequenza e dovrà gestire al meglio questi ultimi stint (allungandoli di qualche giro, perdendo del tempo a causa del degrado e fuel saving) per arrivare all’ultimo alla pari con i diretti avversari.

I nostri cuori vengono spezzati a 2 ore e 20 minuti dal termine della gara, quando la Lamborghini #85 delle Iron Dames vengono colpite dall’ennesimo colpo di sfortuna: la Huracan EVO2 LMGT3, che era 2a di Classe, perde liquido dal fondo ed è costretta al ricovero nel garage; ne riemergerà solo dopo 16 minuti. Pochi minuti dopo, la BMW #46 si ferma per effettuare cambio pilota tra Maxime Martin (che ha portato la M4 fino ai margini del podio) e Valentino Rossi, che fa il debutto su 4 ruote in Sud-America. Nel Mondiale dei Debutti mancano solamente Nord America, Asia e Antartide: quale dei tre continenti vincerà la sfida?

Lo spettacolo, nel frattempo, non manca. Che sfida tra Rasmussen e Jensen, con l’alfiere di Team Hertz Jota che cerca ogni modo per scavalcare la Peugeot 9X8.

Sono passate quasi 4 ore dall’ultima Full Course Yellow, non trovate sia un periodo di tempo troppo lungo? Beh, Charlie Eastwood sì, e parcheggia la sua Corvette #82 gestita da TF Sport all’esterno della Ferradura, con un probabile problema alla trasmissione; può andare sereno a vedere la finale di Euro 2024, ma è un gran peccato per la vettura americana. Ecco dunque la 2a FCY praticamente a ridosso dello scoccare delle 2 ore dal termine della 6 Ore di San Paolo. Breve, si riparte con la sosta della Porsche Penske #6 che, come detto, sarebbe per forza dovuta avvenire nuovamente prima di quelle dei diretti avversari (a 3 ore e 58 dentro la gara).

5a ora

Sosta per la Toyota #8 che conferma Buemi, sosta anche per la Ferrari #51 con Pier Guidi che subentra a Calado e effettua full-service montando 4 medie nuove per il finale; la vincitrice della 24 Ore di Le Mans del Centenario, in lotta per il podio con le Porsche Penske #5 e #6, dovrà effettuare solamente un’ultima sosta così come gli avversari (in condizioni normali). Sosta anche per la Ferrari #50, più arretrata in classifica, con full-service e cambio pilota tra Molina e Fuoco. Da sottolineare anche la prestazione della Alpine A424 #35 di Chatin/Milesi/Habsburg, che fino a questo momento non ha subìto ancora nessun colpo da Mecachrome e viaggia a ridosso del podio ma con una sosta in meno degli avversari; è 3a a 1 ora e 30 minuti dalla fine con uno stint in corso da 1 ora e 5 minuti, e così facendo sarà costretta a fare ancora 2 pit-stop prima della bandiera a scacchi: la vettura francese si ferma a 1 ora e 28 minuti dalla fine, lasciando strada alla Ferrari #51 di Pier Guidi e alla Porsche #5 di Matt Campbell che si giocano la 3a posizione ora occupata dal ferrarista, che è a tutti gli effetti alle spalle della Porsche Penske #6.

Ci apprestiamo ad entrare nell’ultima gara con il concretizzarsi del lavoro strepitoso della compagine di Roger Penske, che nonostante la foratura ad inizio gara ha raddrizzato la 6 Ore di San Paolo per la #6 di L. Vanthoor/Lotterer/Estre rimettendola in linea con gli altri. Battaglia importante per i Titoli 2024, quella tra le Porsche 963 e la Ferrari 499P, con i rispettivi equipaggi in 5a e 6a posizione sul tabellone e che mirano ad accorciare la classifica senza lasciare scapare la Toyota #7, che quest’oggi è stata rallentata da una noia tecnica e raccoglierà pochi punti rispetto al previsto. Ma attenzione soprattutto alla Porsche #5, alla stessa Toyota #7 e alla Peugeot #93: perché? Perché a 1 ora dal termine della 6 Ore di San Paolo 2024 vantano ancora il 33%, 31% e 39% dell’energia disponibile per stint e potrebbero dunque fermarsi parecchi giri dopo i principali avversari (tutti nell’ordine del 10%/15% di disponibile) compiendo una sosta più breve e sprintando nel finale con meno benzina a bordo.

6a ora

A 58′ dal termine si ferma la Toyota #8 che stava dominando la corsa, full-service con gomme medie nuove montate alla vettura di Sebastién Buemi. A sorpresa si ferma la Porsche Penske #5, che pareggia la strategia con gli avversari compiendo una sosta dalla durata di 1 minuto e 4 secondi; quello della Toyota #8, per comparazione, è stato di 1 minuto e 15 secondi; in Penske hanno preferito capitalizzare ora questi secondi di vantaggio al posto di attendere eventuali neutralizzazioni nei minuti successivi.

Ultimo pit-stop anche per la Ferrari #51 (che, ricordo, era 3a), che cambia solo 3 gomme lasciando la posteriore destra usata nello scorso stint ed effettua il rifornimento (1’15” di sosta), per la Ferrari #50 che cambia solo le gomme medie di destra ed effettua rifornimento (1’14” di sosta) e per la Toyota #7 che, in ingresso ai box con Kobayashi alla guida, effettua un traverso che Doc Hudson levati e, non paga, in uscita va larga in curva 4 rischiando di colpire il blocco posteriore della Porsche Jota #12 maltrattata da Callum Ilott il giro prima. Il giapponese riesce a mettere in temperatura gli pneumatici e scavalca la Ferrari #50 con un sorpasso spettacolare alla Ferradura per guadagnare l’8° posto ai danni di Antonio Fuoco.

Spostiamo per un momento la narrazione sulla Classe LMGT3, dove in testa c’è saldamente la #92 di Manthey con Klaus Bachler al volante, davanti ad un’ottima Aston Martin #27 di Heart of Racing (James/Mancinelli/Ribeiras) e alla BMW #46 di Valentino Rossi: il dottore, dopo la delusione della 24 Ore di Le Mans terminata con troppo anticipo, è stato protagonista di un’ottima ultima parte di gara con la sua BMW M4 LMGT3 del Team WRT (già vittorioso con la #31 di Farfus/Geleael/Leung a Imola e sul podio sempre in Italia con la #46) che lo vede ora con un margine di 8″ sulla McLaren #59 di United Autosport. Tutte le LMGT3 sono state costrette ad una sosta breve (solo rifornimento) a 30 minuti dalla bandiera a scacchi sulla 6 Ore di San Paolo 2024.

I giochi ormai sono fatti: dopo l’ultimo giro di soste e mezz’ora passata da quel momento, la situazione in Hypercar è chiara: davanti a tutti c’è ancora la Toyota #8 di Hartley/Buemi/Hirakawa, con 1 minuto di vantaggio sulla grande Porsche #6 di L. Vanthoor/Estre/Lotterer (leader del Mondiale), che a sua volta stacca di 3 secondi la gemella Penske #5, scavalcata poco prima. Appena fuori dal podio, a 7,5 secondi, si trova un’altra Porsche grazie al Hertz Team Jota che mette la #38 di Button/Rasmussen/Hanson in 4a piazza davanti alla Ferrari #51 di Pier Guidi/Giovinazzi/Calado staccata di 2 secondi; è risalita 6a, dopo i problemi tecnici che la hanno colpita mentre era in testa, la Toyota #7 di Kobayashi/Conway/De Vries.

Anche in LMGT3 si delineano le sfide: la più accesa è tra la McLaren #59 e la BMW #46, che ha dovuto effettuare un ultimo cambio pilota perdendo tempo nei confronti delle vetture di Zak Brown: sceso Valentino Rossi, di nuovo a bordo Maxime Martin con il compito di scavalcare la veloce vettura inglese guidata da Nicolas Costa che occupa la 4a posizione e al contempo difendersi dal solito Alessio Rovera, incredibile interprete della Ferrari 296 LMGT3 del team Vista Jet AF Corse. Marino Sato, con la #95, è invece in 3a posizione dietro ad Aston #27 Heart of Racing e Porsche Manthey PureRxcing #92, con al #27 che però viene penalizzata con un Drive Through per infrazione sotto FCY.

A 15′ dalla bandiera a scacchi c’è tempo per la terza – breve – Full Course Yellow della 6 Ore di San Paolo; detriti in pista in curva 11, marshall operativi, si riparte; Pier Guidi ha l’intuizione: spinge come un dannato per raggiungere la Porsche Jota #38 frenando solo quando il countdown per la FCY arriva a “2”, mangiando così secondi preziosi ad una vettura che, comunque, viene penalizzata di 5″ a causa di un’infrazione tecnica. La Ferrari #51, a meno di penalità, ha dunque in mano il 4° posto finale.

Ma devo imparare a parlare di meno, perché a 4′ dal termine Kamui Kobayashi disegna il suo capolavoro fatto di linee perfette e punti di staccata, agguantando la 4a posizione con un sorpasso s t r e p i t o s o su un osso durissimo come Alessandro Pier Guidi!

E dopo 6 – intensissime – ore, è il momento delle celebrazioni: la Toyota GR010 #8 di Hartley/Buemi/Hirakawa conquista la 6 Ore di San Paolo 2024 grazie ad una prestazione eccelsa, che sarebbe probabilmente stata un 1-2 se non fosse stato per i problemi tecnici subìti dalla gemella #7 di Kobayashi/Conway/De Vries che ha chiuso 4a. Sul podio salgono invece le consistenti LMDh Porsche 963 gestite dal Team Penkse, con la #6 di L. Vanthoor/Estre/Lotterer a concretizzare una rimonta incredibile e la solida #5 di Makowiecki/Christensen/Campbell a lungo in lotta. Prima vittoria nel Mondiale Endurance 2024, dunque per l’equipaggio Hartley/Buemi/Hirakawa che non vinceva dalla 8 Ore del Bahrain 2023.

In LMGT3 arriva il secondo successo per la Porsche Manthey PureRxcing #92, che catapulta Malykhin/Sturm/Bachler a 25 punti di vantaggio sui gemelli-rivali della Porsche Manthey EMA #91 (vincitrice di Classe a Le Mans e a Spa), fuori dai punti in Brasile. 2a posizone per Aston Martin Heart of Racing #27, con Ribeiras che riesce a conservare l’argento nonostante il DT nel finale portando con sé anche Ian James e il nostro Daniel Mancinelli sul podio battendo la McLaren #95 di Caygill/Pino/Sato.

Ecco dunque i risultati completi della 6 Ore di San Paolo 2024

L’appuntamento con la storica stagione 2024 del World Endurance Championship è fissato ora per il 1° settembre, con la Lone Star Le Mans che si correrà ad Austin, Texas, sul Circuit of The Americas!





Tags : 6 ore san paolotoyotawecwec 2024world endurance championship
Lorenzo Mangano

The author Lorenzo Mangano

Classe '97, appassionato di motorsport dal 2004. Con la tastiera scrivo di F1, IndyCar, GT World Challenge, nonché FIA WEC e FIA Formula E per cui sono accreditato FIA. Con il microfono commento campionati come European Le Mans Series, DTM e Intercontinental GT Challenge.