“Lewis, se le mie orecchie non mi hanno tradito credo di averti sentito utilizzare l’espressione ‘testa di cazzo’ nel dopo gara mentre ti riferivi a Max Verstappen, parlando in particolare del suo sorpasso e del contatto che ne è scaturito. E’ giusto?”. La domanda che Louis Dekker, giornalista della testata olandese NOS, ha rivolto al #44 nella conferenza stampa al termine del GP del Bahrain non era una di quelle a cui è facile rispondere.
Il reporter dei Paesi Bassi, terra d’origine di Verstappen, in quel momento sembrava avere un solo scopo: cercare di far ammettere ad Hamilton di aver apostrofato in modo piuttosto colorito – volendo utilizzare un eufemismo – il #33, reo a suo dire di aver tentato un sorpasso troppo azzardato in Curva 1 che avrebbe potuto decretare la fine della gara per entrambi. Un obiettivo chiaro, talmente palese da indurre in tentennamento anche un veterano dei riflettori come il Campione del Mondo in carica. Hamilton infatti, nel tentativo di trovare le parole più adatte per continuare a sostenere la propria tesi riuscendo però a non attizzare il fuoco della polemica, ha indugiato qualche istante più del solito. Istante che, a sorpresa, è servito a Sebastian Vettel per inserirsi nella conversazione tra Dekker ed il #44.
“Posso rispondere io a questa domanda?”, ha esordito infatti il tedesco, uno dei piloti finiti spesso nell’occhio del ciclone per via dei suoi team radio particolarmente veementi. Al “Sì” pronunciato dalla platea, il #5 ha fatto qualcosa che nessuno, quasi sicuramente neppure Hamilton, si aspettava che facesse: ha difeso a spada tratta il #44, approfittandone molto probabilmente per togliersi anche qualche sassolino dalle scarpe.
“Credo che non sia giusto” – ha continuato il tedesco – “Voglio dire, non so di preciso cosa abbia fatto Lewis, ma ci siamo trovati tutti in quella situazione. Combattiamo contro qualcuno, ogni tanto ci sono dei ruota a ruota, è tutto molto vicino ed abbiamo molta adrenalina in circolo. Credi davvero che se ci paragonassimo al calcio, se tu potessi avere un microfono che ti permette di ascoltare tutto ciò che un giocatore dice dopo aver subito un intervento – o magari un fallo -, credi che direbbe solamente cose belle? Non credo che sia giusto che voi ci facciate queste domande di merda per montare delle storie basate sul nulla, fondate sul semplice fatto che siccome stiamo correndo e siamo pieni di adrenalina allora a volte diciamo cose simili. Voglio dire, se ti colpisco in faccia tu di certo non mi dirai tranquillamente ‘Oh Sebastian, questo non è stato un bel gesto’. E’ una reazione umana. A volte mi sento come se queste domande fossero artificiali, pensate solamente per creare storie sul nulla. Per carità, non è una questione personale, non prenderla sul personale. Credo però che potremmo e dovremmo chiuderla qui, anche se ora Lewis se vuole può rispondere”.
E poi, effettivamente, Lewis ha risposto. Non prima però di aver guardato con occhi stralunati Vettel per tutta la durata della risposta del tedesco, annuendo man mano che il discorso del #5 entrava nel vivo. E stupendosi forse, lui come noi, di come il clima teso della conferenza stampa post qualifiche di Melbourne sembrasse già un lontanissimo ricordo.
Lewis – I've got your back ????@LewisHamilton @MercedesAMGF1 @ScuderiaFerrari#BahrainGP #F1 pic.twitter.com/wkqMrBcdic
— Formula 1 (@F1) April 8, 2018