Quanto conta la performance di una monoposto nella competitività complessiva di un pilota? Parecchio, lo sappiamo tutti: senza la vettura migliore – o quasi – del lotto, nel mondo dei motori si rischia di fare ben poca strada. Più e più carriere sono state rovinate da scelte avventate, forzate o semplicemente sbagliate che hanno portato talenti conclamati a bordo di auto poco competitive, di quelle che annaspano a metà schieramento senza riuscire mai ad emergere davvero.
La differenza prestazionale tra le vetture è un elemento congenito nel DNA del Motorsport, che piaccia o meno: a vincere tanto e a vincere spesso non è mai solo il pilota, è anche la macchina. E se da un lato ciò contribuisce a valorizzare il lavoro di squadra, dall’altro lato lascia irrisolta una questione che (in tutte le categorie) ci si pone spesso: ma tra i piloti che si schierano in griglia nei vari campionati, chi è il più veloce?
La domanda, alla quale persino Amazon ha tentato di dare risposta con un’improvvida classifica che vede l’irreprensibile Heikki Kovalainen svettare maestosamente nella Top 10 dei più veloci della storia, evidentemente se la fanno anche i diretti interessati. Curiosi, in alcuni casi forse addirittura più degli appassionati e degli addetti ai lavori, di scoprire chi uscirebbe vincitore da una sfida svolta a parità di macchina. Macchina che, giusto per dare un po’ più di pepe al tutto, potrebbe appartenere ad una categoria in cui sia piuttosto lecito e possibile…“spintonarsi” l’un l’altro.
“Sarebbe divertente replicare la gara che i piloti di Formula 1 fecero nel 1984, sfidandosi al volante di auto da serie identiche!“ – ha dichiarato ad esempio Sebastian Vettel in vista del Gran Premio dell’Eifel che si disputerà sull’asfalto del Nurburgring – “Sarei pronto a fare una cosa del genere. Me la immaginerei con delle vetture turismo, o comunque con qualcosa che ci permette di darcele ‘duramente’ a vicenda. Temo però che questa idea potrebbe mettere a repentaglio lo spettacolo della gara di Formula 1 che scatterebbe di lì a poco”. Al #5 della Scuderia Ferrari era stato infatti chiesto cosa gli sarebbe piaciuto organizzare per interagire con i tifosi, che saranno presenti sulle tribune del Nurburgring ma che ovviamente non potranno in alcun modo entrare in contatto con il Paddock o i piloti. “Noi non possiamo interagire con il pubblico, siamo rigorosamente legati alla nostra bolla” – spiega Vettel – “E’ bello però tornare a vedere delle persone sulle tribune, l’atmosfera è decisamente diversa. In più, è parecchio che non torniamo al Nurburgring: credo quindi che sarà un bell’evento, in occasione del quale utilizzerò un casco celebrativo. La priorità resterà però la sicurezza, quindi le misure restrittive rimarranno“.
“Al di là di tutto e tornando alla questione della corsa tra tutti noi, credo che sarebbe molto divertente“ – aggiunge il ferrarista – “L’esempio del 1984 fa riferimento a diversi anni fa, ma penso che anche ora sarebbe bello poter disputare delle gare con vetture diverse. Oggi la F1 ha un calendario molto fitto, mentre in precedenza c’erano piloti che avevano tempo a sufficienza per gareggiare in diversi campionati”. “Pensare a un qualcosa del genere, con il livello di professionalità che viene richiesto ai piloti, è impossibile: bisogna concentrarsi su un solo programma. Sfidarsi a bordo di auto che non siano le Formula 1 sarebbe molto bello, ma credo che quei giorni ormai siano finiti“, conclude infine il pilota tedesco.