E’ stato un cielo coperto da basse nuvole grigie ad accogliere l’inizio delle ostilità motoristiche a Suzuka, per le FP1 del GP del Giappone. La prima sessione di prove libere della gara nipponica si è infatti interamente svolta sotto lo spauracchio dell’arrivo di precipitazioni – previste comunque per le FP2 -, e dato che la gara di domenica dovrebbe svolgersi in condizioni d’asciutto tutte le scuderie hanno sfruttato a fondo la prima ora e mezza di prove del weekend per raccogliere sin dall’inizio il maggior quantitativo di dati possibile.
A chiudere davanti a tutti le FP1, dopo un primo tentativo abortito a causa delle bandiere rosse sventolate per via dell’incidente di Carlos Sainz, è stato Sebastian Vettel: il tedesco ha infatti chiuso la sessione in 1’29″166, un tempo che è già a soli due decimi dal record assoluto della pista fatto segnare da Michael Schumacher nel 2006 in 1’28″9 e che gli ha permesso di rifilare poco più di due decimi a Lewis Hamilton, 2° con il suo 1’29″377. 3^ posizione invece per Daniel Ricciardo, a 164 millesimi dal crono del #44 a dimostrazione di come la RedBull sia cresciuta in questa seconda parte di stagione, con il #3 che è riuscito a tenersi dietro Raikkonen – distante poco meno di mezzo secondo dalla vetta – e Bottas, 5° a 985 millesimi di distacco dal crono di Vettel. 6°, ma ad oltre 1″5 di ritardo dal tempo messo a segno dalla SF70-H #5 per via di un errore durante il suo giro veloce, è Max Verstappen, che al termine delle FP1 è riuscito a mettersi dietro un buon Esteban Ocon e Nico Hulkenberg, rispettivamente 7° ed 8°. Positivo, dopo il disastroso weekend di Sepang, è poi l’inizio del fine settimana nipponico per Romain Grosjean: il francese, grazie al suo 1’31″032, si prende infatti la 9^ posizione davanti a Stoffel Vandoorne, presenza sempre più costante nella Top Ten con la sua MCL32.
Appena fuori dai primi 10 troviamo Kevin Magnussen, primo dei piloti ad accusare un distacco di oltre 2″ dalla vetta e staccato di un paio di decimi dal crono del compagno di team, che precede Fernando Alonso, che invece dalla vettura gemella paga solamente 33 millesimi di ritardo. Solo 13° per ora è Perez con il suo 1’31″530, un crono che consente comunque al messicano di mettersi dietro Lance Stroll, Jolyon Palmer – distante ben 7 decimi dal crono di Hulkenberg – e Felipe Massa, che a propria volta dall’altra FW40 paga poco più di 4 decimi. 17^ posizione in 1’32″252 poi per Carlos Sainz: lo spagnolo, che già da ora sa di dover scontare 20 posizioni di penalità sulla griglia di partenza per via della sostituzione di parecchi elementi della sua PU, è stato protagonista di un incidente quando mancava poco più di mezz’ora allo sventolare della bandiera a scacchi. La Toro Rosso del #55, una volta uscita dall’Hairpin, ha messo le ruote di destra sull’erba umida, finendo in un sovrasterzo impossibile da controllare e che ha condotto la STR12 dritta contro le barriere di sinistra, facendola rimbalzare in mezzo alla pista e costringendo così i commissari ad esporre per qualche minuto la bandiera rossa.
18° è poi Gasly, staccato di tre decimi dal compagno di team, mentre fanalini di coda sono le due Sauber, con Wehrlein che si piazza davanti ad Ericsson per mezzo secondo esatto.
Poche sono state invece le indicazioni ottenuto per quanto riguarda la simulazione di gara. Ferrari e Mercedes sono apparse le più in forma con le gomme Soft, ma RedBull ha dimostrato di essere poco distante facendo quindi pensare ad un GP piuttosto tirato. Poi, ovviamente parecchio più indietro, tutti gli altri.
Ecco la classifica al termine delle FP1: