Dalla sera alla mattina, assolutamente nulla è cambiato. I valori in campo mostrati in questa seconda giornata del Rally di Svezia sono rimasti tali e quali a quelli che avevamo potuto osservare venerdì, anche in virtù dell’ordine di partenza dettato dall’inversione della classifica WRC: quelli che più avevano faticato hanno avuto lo svantaggio di dover aprire la strada agli altri, vedendosi così precluse molte delle rimanenti chance di rimonta.
Nonostante le difficoltà incontrate su questa neve più profonda del solito, poi, la gara sembrava starsi svolgendo regolarmente. Almeno fino a quando non è giunta una notizia che non si sente tutti i giorni, ovvero quella di un incidente tra auto in prova. La particolare dinamica è stata la seguente: Kris Meeke è uscito di strada lungo la PS 13, danneggiando malamente il motore e procedendo a rilento dopo essere riuscito a ripartire. Ott Tanak, che stava sopraggiungendo molto più velocemente, ha intrapreso una difficile manovra di sorpasso in un punto troppo stretto, colpendo la Citroen e finendo anch’egli in un banco di neve. Risultato: Meeke ritirato a fine prova (evento interamente causato dal primo impatto), Tanak perde due minuti e la posizione su Suninen.
Di tutto questo ben poco è importato a Thierry Neuville, che in un attimo ha rischiato di perdere tutto quanto aveva costruito: il belga ha giocato un grosso jolly durante il secondo passaggio sul Colin’s Crest, arrivando sbilanciato sul salto e rischiando di cappottarsi. Questo brivido ed il problema al cambio accusato lungo la PS 9, che gli ha impedito di usare il paddle per la durata di quella prova, non sono comunque bastati per arginare la sua corsa, anzi, il pilota Hyundai ha notevolmente allungato il gap rispetto alla giornata precedente.
Il secondo classificato si trova infatti a +22.7 a sole 3 prove dalla fine. Si tratta del sorprendente Craig Breen, forse colui che meno ci saremmo aspettati di trovare nella zona nobile della classifica a questo punto della gara: il pilota di Slieverue, in caccia del miglior risultato in carriera (unico podio il terzo posto del Finlandia 2016), è stato in grado di tirare fuori il massimo da una Citroen che, evidentemente, è un mezzo migliore di quanto non si potesse pronosticare.
Chiude il podio provvisorio Andreas Mikkelsen (+32.0), il quale precede Hayden Paddon (+48.6) in un trionfo Hyundai anch’esso difficilmente prevedibile, dal momento che la i20 WRC sembrava dover partire leggermente svantaggiata contro le Yaris su questo terreno. Il norvegese vede nitidamente la possibilità di riprendersi alcuni dei punti persi al Montecarlo, mentre Paddon è ad un passo dall’1-0 contro Sordo nell’ipotetica sfida per un sedile nel 2019.
Quinto posto per Mads Ostberg (+56.8), anch’egli in una posizione migliore rispetto alle aspettative: sebbene lo scandinavo sia sempre andato molto bene in Svezia, una situazione del genere all’esordio su una macchina sconosciuta come la C3 può conferirgli molto morale in vista del prosieguo della stagione. Lo segue Esapekka Lappi (+1:05.8), primo tra le Toyota, che senza l’errore in cui è incorso venerdì sarebbe sicuramente stato assai più vicino alla zona podio.
Jari-Matti Latvala (+2:03.3) è stato rallentato da problemi alla trasmissione presumibilmente a partire dalla PS 11, la speciale in cui ha iniziato ad accusare distacchi maggiori. La prima vettura del team M-Sport, soltanto in ottava posizione, è quella condotta da Teemu Suninen (+2:20.5): il finnico ha commesso qualche naturale errore di inesperienza, andando a toccare troppo spesso i muri di neve a bordo strada e finendo persino in testacoda ad un certo punto ma, guardando alla posizione delle altre Ford, la Fiesta WRC non sembra essere al livello delle altre auto questo weekend.
Dopo aver ammesso di essere stato il colpevole del contatto con Meeke, Ott Tanak (+3:41.3) ha addirittura perso l’ottava piazza, scendendo in nona proprio a causa di quel fatto. Impossibile per lui raggiungere i piloti che lo precedono: l’estone dovrà dare tutto in Power Stage.
Questo sarà anche il mantra di Sebastien Ogier (+4:24.9), che non riesce ad uscire da un weekend nerissimo come non gli capitava da tempo. Condannato ad essere il secondo partente (la presenza di Henning Solberg gli toglie almeno il ruolo di apripista), per il francese è diventato impossibile recuperare terreno: si prospetta un decimo posto per lui, che annulla le sue possibilità di tenere la testa del campionato a fine round.
Ultima WRC ufficiale è quella di Elfyn Evans (+4:53.7), rallentato per tutto il giorno da problemi di set up, ai quali si è aggiunto un testacoda lungo la PS 13.
Nel WRC-2 continua il sogno di Takamoto Katsuta (+7:45.6) del Tommi Makinen Racing, che a bordo della sua Fiesta mantiene la vetta della classe R5 a sole 3 prove dalla fine. Il distacco degli inseguitori non è però sufficiente a garantirgli una domenica tranquilla: Pontus Tidemand (+7:57.8) è ancora vicino con la sua Skoda ufficiale. Tuttavia anche lo svedese dovrà guardarsi indietro per tenere sotto controllo il possibile rientro del compagno di team Ole Christian Veiby (+8:06.4), il quale con la sua presenza farà sì che tutte le posizioni del podio rimangano in bilico fino all’ultimo km.