Ora sì che il 2018 può considerarsi definitivamente archiviato. Team e piloti si sono infatti lasciati alle spalle anche la seconda ed ultima giornata di test in quel di Abu Dhabi, con le saracinesche dei garage che si sono chiuse a mo’ di sipario sulla sessione organizzata assieme a Pirelli per meglio far comprendere alle varie scuderie le coperture del 2019.
Davanti a tutti, come al termine del Day 1, si è messa una Ferrari. Nel corso della seconda giornata di prove a guidare per l’ultima volta la SF71-H è stato Charles Leclerc, alle prese con il suo primo giorno di lavoro in veste di pilota ufficiale del Cavallino Rampante. Il monegasco si è subito presentato bene alla squadra, completando 135 passaggi e facendo segnare quasi subito un buon 1’36″540 che nessuno è riuscito a migliorare. Ad essere interessante, più che il riferimento cronometrico in senso assoluto – siamo comunque a circa 2″ dalla Pole di Hamilton di sabato -, è il fatto che Leclerc si sia trovato a proprio agio con il “Compound 5”, la HyperSoft del 2019, confermando le impressioni di chi aveva parlato di una gomma tendenzialmente simile ma complessivamente migliorata rispetto alle coperture della stagione appena conclusa.
Alle spalle del monegasco si è piazzato un altro pilota alle prese con la sua prima giornata di lavoro in un nuovo ufficio, vale a dire Pierre Gasly. Il #10 si è seduto infatti a bordo della Red Bull orfana di Daniel Ricciardo, ed ha inanellato 129 passaggi complessivi mettendo a segno un 1’37″916 come miglior prestazione, anche lui con un set di “Compound 5”. Si conferma invece in terza posizione la Force India di Stroll, con il giovane canadese che in questo Day 2 ha avuto la VJM11 totalmente a propria disposizione senza doversi alternare con Sergio Perez: sono stati 122 i giri conclusi dal #18, che sfruttando un treno di HyperSoft è salito sul podio virtuale in 1’38″044.
4° è invece Valtteri Bottas, che non ha ceduto il volante della W09 ad Esteban Ocon nonostante la presenza del giovane francese nel box Mercedes. Il #77 ha completato 143 passaggi, il migliore dei quali in 1’38″448 con un set di “Compound 5”, e non ha evidentemente avuto il minimo interesse a cercare la prestazione – come tutti del resto – visti gli oltre 2″ che lo separano dal crono di Leclerc. 5^ piazza per Carlos Sainz, al suo esordio da pilota ufficiale della McLaren: lo spagnolo è stato tra gli stakanovisti di giornata con i suoi 155 giri, ed ha chiuso il Day 2 con un 1’38″547 messo a segno sfruttando un treno di “Compound 5”, la mescola più gettonata in questi due giorni di test.
Artem Markelov ha ereditato la R.S. 18 di Nico Hulkenberg, e ne ha approfittato per mettersi in 6^ posizione: per il russo, chiamato in causa da Renault visto il veto posto da Red Bull all’esordio di Daniel Ricciardo con i colori di Enstone, sono stati 129 i giri percorsi, il migliore dei quali in 1’38″590 con un treno di HyperSoft. Alle spalle della Renault troviamo poi George Russell, salito a bordo della Williams a partire dalle 16:00 dopo essersi alternato con Robert Kubica: ecco perché il giovane campione della F2 ha completato solamente 38 giri, riuscendo però comunque a siglare un 1’38″802 con un set di HyperSoft.
Si è rivisto poi in pista Daniil Kvyat, tornato in seno alla Scuderia Toro Rosso dopo anni travagliati. Il russo è stato il pilota più attivo in pista, visti i suoi 155 passaggi, ed il suo 1’38″862 fatto segnare con un set di “Compound 5” gli è stato sufficiente per mettersi alle spalle Louis Deletraz, salito al volante della Haas dopo l’esordio di Pietro Fittipaldi nel corso del Day 1. Il francese ha inanellato 117 giri a bordo della vettura statunitense, ed ha completato la giornata con un 1’39″069 (messo a segno con le “Compound 5”) che gli ha permesso di precedere Robert Kubica, con il polacco che ha invece percorso 56 giri chiudendo con un best lap in 1’40″265 – fatto registrare con un set di HyperSoft. Fanalino di coda, infine, è Antonio Giovinazzi, salito a bordo della Sauber dopo aver assistito al secondo esordio di Kimi Raikkonen nel corso del Day 1: l’italiano ha completato 128 passaggi nonostante un problema tecnico occorso alla sua monoposto, e ovviamente ha preferito macinare km per accumulare dati ed esperienza piuttosto che puntare alla prestazione cronometrica nuda e cruda. Ecco perché il suo 1’40″435, un crono che a parità di mescola lo ha portato a quasi 4″ da quello messo a segno da Charles Leclerc, non deve assolutamente preoccupare.
Ecco la classifica completa al termine del Day 2 dei test: