C’è Daniel Ricciardo davanti a tutti allo scoccare della pausa pranzo del terzo ed ultimo giorno di test pre-stagionali della Formula 1. L’australiano della Renault ha concluso la propria ultima mattinata di prove con un 1’16″276 (crono messo a segno con le morbide Pirelli C5), completando 65 passaggi e riuscendo così a mettersi dietro tanto la Ferrari di Charles Leclerc quanto la Mercedes di Lewis Hamilton.
Alle spalle del #3, al termine di un programma di lavoro non troppo dissimile da quello effettuato nella mattinata di ieri da Sebastian Vettel, si è dunque piazzato il monegasco a bordo della SF1000. Il #16 ha messo assieme 76 tornate – la più rapida delle quali in 1’16″360 grazie ad un treno di C5 – continuando ad alimentare tanto dubbi circa il reale potenziale della Ferrari quanto incertezze sul fatto che questo possa essere il reale stato di forma della monoposto del Cavallino Rampante. Ad inseguire a soli 50 millesimi di ritardo la Ferrari provvede Lewis Hamilton, tornato a bordo della W11 dopo essere stato costretto ad alzare anzitempo bandiera bianca nel pomeriggio del Day 2 per via di un problema alla sua PU. Il #44 – pilota più attivo del mattino con i suoi 89 giri percorsi – ha seguito l’esempio dato da Bottas, decidendo di non svelare assolutamente il reale potenziale della Freccia d’Argento e limitandosi quindi ad aumentare il proprio ritmo solamente in alcune sezioni del tracciato. Mai forse come in questi giorni il cronometro ha dato l’impressione di dire, in contemporanea, tutto e niente: se è infatti evidente il valore di alcuni progetti (Racing Point in primis) è oltremodo complesso capire quale sia il reale livello tanto di Ferrari quanto di Mercedes, i cui tempi sono frutto di tentativi effettuati con mappature poco spinte, con carichi di benzina ignoti e soprattutto con i piloti che spingono in maniera più decisa in sezioni quasi infinitesimali della pista.
4° – non facendo ormai neppure più notizia – è Sergio Perez: per il messicano sono 43 le tornate messe a referto, con i 382 millesimi di ritardo dalla vetta che non danno troppo pensiero al team di Lawrence Stroll per via della mescola diversa (C3) con cui è stato fatto segnare stamane il miglior crono. 5^ posizione per Carlos Sainz, che chiude a poco più di mezzo secondo dalla vetta della classifica dopo aver messo assieme 65 giri, mentre 6° è George Russell: anche il #63 ha sfruttato un set di Pirelli C5 per mettere a referto quell’1’16″871 arrivato in uno dei 43 passaggi percorsi, e persino al netto delle mimetizzazioni altrui è evidente quanto la monoposto di Grove sia migliorata rispetto allo scorso anno.
Out of Turn 11 and into Turn 12…
A spin and some gravel for @alex_albon ???? ????#F1Testing #F1 pic.twitter.com/hBeEKJ1rNr
— Formula 1 (@F1) February 28, 2020
7° è Daniil Kvyat – 58 giri completati ed un 1’16″914 come miglior prestazione -, mentre 8° è il #8: Romain Grosjean, che al mattino ha inanellato 86 tornate, con il suo 1’17″037 è riuscito a mettersi davanti a Kimi Raikkonen ed Alexander Albon, gli unici due piloti ad accusare oltre 1″ di gap dal crono messo a segno da Ricciardo. Il finnico dell’Alfa Romeo Racing ha messo assieme 62 passaggi – il più rapido dei quali in 1’17″415 con un set di Pirelli C5 -, mentre il britannico della Red Bull non è andato oltre le 59 tornate: nel tentativo di sfruttare un treno di C5 per migliorare l’1’17″803 messo a segno con le meno performanti C3, infatti, il #23 è finito nella ghiaia di Curva 11 quasi replicando quanto accaduto ieri a Max Verstappen. Tornato ai box per i controlli di routine sul fondo, Albon è stato costretto nel garage più a lungo del previsto ed è per questo che, al termine della mattinata, sono solo 59 i passaggi messi assieme dalla RB16.
Ecco la classifica al termine della mattinata del Day 3: